venerdì 15 gennaio 2010

e poi?

Poi passi una giornata tranquilla passeggiado e chiacchierando con ragazzi e ragazze dell'ostello, sentendo le loro storie e raccontando la tua, trovando cose in comune, ricevendo consigli e magari consigliando tu stesso dove andare, cosa fare, cosa provare, e tutto sembra più sereno, la città meno ostile, la settimana già prenotata quasi una grande certezza rispetto a chi non sa dove sarà domani.

Quasi pensi che potresti restare, che forse ce la puoi fare, che probabilmente hai solo avuto una giornata no sovrapposta alla vera prima prova da affrontare, una grande città dove non conosci nessuno e dove non sai come muoverti, dove dormire, e dove vieni sommerso da mille emozioni diverse. C'è solo bisogno di tempo, di serenità, di qualche risata e qualche persona interessante da conoscere.

C'è Paolo, un canadese con genitori italiani che ha lasciato il lavoro da tecnico informatico e per una volta ha voluto evitare il grande gelo del nord trasferendosi in Australia. O Kerim, un tedesco dalle origini turche, con degli occhialoni da vista alla Henry Rollins, e che arriva sempre con qualche trovata divertente, ma sempre con le sue maniere pacate. Poi c'è Johan, al suo ultimo giorno in Australia prima di ritornare in Svezia dopo quattro mesi, lo accompagni al tram e quasi ti dispiace che se ne vada anche se non lo conosci. Infine due ragazze olandesi (ci sono un sacco di olandesi) appassionate d'arte e fotografia.

-Johan (a sinistra) e Kerim che si scambiano gli occhiali

-poi è il turno di Paolo

-le olandesi e l'ennesima prova occhiali

E quindi cominci a rilassarti e a capire che piano piano le cose le puoi affrontare, che cominci a conoscere gente piacevole, anche perché quest'ostello è decisamente diverso da quello a Cottesloe, molto più orientato al casino, forse perché fuori città. Certo non posso stare qui per sempre. Intanto ho pagato per altre tre notti, quindi fino al 21 sono coperto, perché ho depositato l'assegno dei soldi della macchina ed i soldi non saranno sul conto fino a mercoledì. L'ho fatto perché stamattina ancora non sapevo che fare e così, nel caso di un mio rientro in Italia, ho il tempo per chiudere il conto e ritirare tutti i soldi. L'ostello era un poco più costoso di quello in cui ero stato mesi fa, 32 dollari a notte, ma purtroppo ora è aumentato a 40 e sarà così fino a fine gennaio per quel cavolo dell'Australian Open, il torneo di tennis (si, lo so, non è colpa loro, però che nervoso).

Non so ancora se sia facile trovare una stanza da qualche parte, penso e spero che sia più economica. Lo stesso per il lavoro, domani comincerò a guardarmi intorno. Si, insomma, mi sento più tranquillo anche grazie a tutto il supporto che ho ricevuto da voi. E' stato veramente importante, sapere di essere capito e accettato in ogni caso, inoltre poi quando le cose vanno male non si riesce a guardare a tutto quello di positivo che si è visto o si è fatto. Bello avere tante voci care che nonostante le migliaia di chilometri siano riuscite a confortarmi così tanto.

Oggi mi sono voluto godere la giornata, cercando di stare meno solo di quanto faccio troppo spesso, ed è stato proprio piacevole. Mentre scrivo manca un quarto alle dieci di sera, domani andrò a pubblicare il blog in uno dei posti che mi sono stati suggeriti, con connessione wifi gratuita: uno è la biblioteca, che devo ancora scoprire dov'è, dove la connessione è buona ed il posto ovviamente tranquillo, l'altro è il caffé Kent Street, qui a Fitzroy, con un collegamento super veloce a quanto mi dicono, e dove si può prendere qualcosa di caldo da bere senza spendere troppo, e magari riuscire ad usare anche skype. Peccato che le ore di differenza siano aumentate.

E' appena entrato un tizio in camera (che rabbia che dimentico sempre i nomi in un nanosecondo), un americano di Washington DC (con genitori di origini siciliane) che dice che una stanza non è difficile da trovare e che c'è un sito apposta, Gumtree, mentre invece non ha trovato lavoro, anche se dice che non c'ha poi provato troppo. Ok, vedremo, già sapere che pagava intorno ai 150 dollari a settimana per una stanza non è affatto male (circa 360 euro al mese). Si, l'importante è davvero trovare un lavoro, che i soldi sono sempre meno e senza quelli si combina poco.

Ho già notato varie differenze rispetto a Perth, da quelle ovvie come la vastità della città, anche se cominciando a fare qualche giro comincio a ridimensionarla e ad avere un'idea del posto più precisa, rispetto al primo impatto piuttosto disarmante. Certo, è tutta un'altra cosa quando arrivi in auto, su strade da quattro corsie, cartelli che segnalano distretti che non hai mai sentito e non sai nemmeno dove si trovino e via così. Invece passeggiando con calma la città sembra meno ostile, il centro è sempre bello grande, ma comincio a dargli una forma e dall'ostello non è nemmeno lontano, lo raggiungo in 10 minuti.

Mi piace che qui la gente si muova di più, ci sono persone che vanno a correre ad ogni ora, anche in centro tra le vie dello shopping e questo mi pare abbastanza assurdo! C'è proprio una cultura diversa, niente superciccioni e più movimento, E poi qui si usa tanto la bicicletta, ci sono piste ciclabili, o meglio corsie ciclabili sulla strada che garantiscono un po' di sicurezza (binari del tram a parte). Non suona male, trovare un lavoro ed andarci in bicicletta. Certo qui il tempo dicono sia molto variabile. Oggi c'è stato un bel sole, non so quali siano le temperature, ma l'aria è fresca. Poco fa ho dovuto mettere la felpa per star fuori e le infradito non vanno più bene una volta che il sole è sceso. Si, lo so, da voi nevica, però per me è una novità dopo i 40 e passa gradi del WA!

Non è che possa fare troppi confronti in realtà, visto che non ho vissuto in Perth centro e ci sono stato non troppe volte, quindi sarebbe ingiusto fare troppi paragoni. Però qui si respira un aria diversa, più cosmopolita, forse un po' più europea in qualche modo. Inoltre Fitzroy, il quartiere dove vivo per ora, è quello più bohémienne, ci sono un sacco di posti particolari, che siano caffè o negozi curiosi. Devo ancora andare a visitare Carlton, il quartiere qui vicino che è una sorta di little Italy.

Beh, come vedete sono più tranquillo, almeno per ora va così. Sono contento di aver venduto la macchina, anche se per pochi soldi, visto che era un pensiero che mi assillava e che aggiungeva altre ansie. Vediamo come vanno i prossimi giorni, intanto devo fare una spesa perché negli ultimi giorni, tra ansie varie, ho mangiato un po' male. Una cosa alla volta, pur nell'incertezza della situazione devo riuscire a trovare dei punti fermi su cui fare affidamento. Ah, c'è anche da cambiare il piano telefonico perché con quello che ho non riesco a chiamare Sergio, nel senso che costa troppo.

Grazie ancora del supporto quindi, sento davvero tanto la mancanza di parenti e amici, ma comincio a pensare che se tornassi ora perderei un'occasione irripetibile, non solo riguardo l'Australia, ma soprattutto riguardo me e la mia capacità di mettermi in gioco. Ok, credo di aver scritto abbastanza per stasera!

Un'ultima cosa. Vi ho fatto vedere l'ostello, ma non la posizione sulla cartina (ok, so che ci sarete già arrivati da soli, ma mi pare una cosa carina), eccola qui.

Un abbraccio forte a tutti voi.

4 commenti:

  1. Scusa, due settimane di 1° turno mi han tenuto lontano dal notebook. bè che dire? LIVE FREE OR DIE!!!!

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  2. Grande! ...e se non trovi lavoro, prendi un aereo, vieni qui da me che ti assumo io e ti faccio sincronizzare un botto di materiale.
    Ciao pig

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  3. Bravo,vedo che cominci a capire che :

    quote
    A Mèlburn non cucinano l'esploratore in pentola
    unquote

    zio Pino

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  4. Ciao bestia!!!!

    Sono Meena... ho letto i tuoi post e devo dire che è incredibile come questi viaggi lontano da casa servano soprattutto a rivalutare quello che si ha lasciato, ed a ritrovarsi a parlare con il proprio io in mezzo al caos, questo io tante volte lasciato da parte e così importante...

    sappi che sia io che Simona ti siamo molto vicini, vorremmo addirittura essere li con te a condividere l'esperienza che stai facendo!

    comunque, secondo me è giusto così: lo sconforto e la nostalgia .. ed eventualmente anche il merdone dove ti potrai ritrovare saranno i ricordi più affascinanti che potrai avere di questa esperienza, e saranno il trampolino di lancio verso le splendide avventure che ti aspettano ancora in australia!!!!

    per la questione lavoro: alla meno peggio, se proprio non cercano dei proiezionisti, puoi sempre vendere il tuo corpo :-)))))

    un abbraccio fortissimo e se hai bisogno di un accredito paypal, dillo pure!!!

    per concludere ti dico :

    - ciao Brevi
    - M E R D A !! !! !!

    Ciao ciao,

    Meena.

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