domenica 30 marzo 2008

un popolo ab-originale


Non è possibile parlare d'Australia senza parlare degli Aborigeni, o com'è più politically correct Indigeni Australiani, e quindi ecco un primo post con qualche informazione iniziale. C'è così tanto da dire sul passato di questa cultura (ampia ed eterogenea al suo interno) e sul presente (il National Sorry Day di qualche mese fa occuperà presto un post) che non sapevo bene da che parte iniziare! Quindi, perché non cominciare dall'inizio? Inteso proprio come inizio dei tempi, però!

Anche se non c'è ancora una datazione precisa, si pensa che l'Australia sia stata raggiunta dall'uomo tra i 50.000 e i 40.000 anni fa, quando le acque si abbassarono permettendo un facile passaggio dal sud est asiatico a questo continente. Gli Aborigeni si sono quindi piano piano diffusi in tutto il paese, stabilendosi poi nelle zone occupate ancora oggi dalla popolazione australiana, quindi sulle coste, soprattutto nell'angolo a sud est. Anche se vi sono differenze tra tribù e tribù, è possibile individuare vari tratti in comune e caratteristiche simili sia nelle lingue sia nelle tradizioni.

Le tradizioni culturali di questi popoli venivano trasmesse oralmente, spesso in forma di canti in cui si diffondevano le storie della creazione portata a termine dagli antenati durante il Dreamtime, l'Epoca del sogno. Questi canti si riferivano spesso a località geografiche precise e quindi, se eseguiti in serie, potevano formare una sorta di "pista del sogno".

Alla base della mitologia aborigena sta appunto il concetto di Dreamtime. In quest'epoca, precedente alla comparsa dell'uomo, la Terra era abitata da spiriti capaci di assumere forme diverse, ma che, nonostante il loro essere soprannaturali, invecchiarono e alla fine sprofondarono nel sonno da cui si erano svegliati all'alba del tempo. I loro spiriti però (e qui mi son chiesto: gli spiriti hanno uno spirito? Ma sta proprio scritto così) continuarono a esistere sotto forma di forze immortali in grado di soffiare il respiro della vita nei neonati e di influenzare gli eventi naturali. Questi spiriti hanno formato la terra con il loro passaggio, hanno creato alberi, colline e depressioni, ora considerati "siti sacri" dagli aborigeni.

Uno di questi spiriti antichi è il Rainbow Serpent, il Serpente arcobaleno.


E questa è la storia delle sue creazioni:
"Il mondo intero era immerso nel sogno. Tutto era calmo, nulla si muoveva, nulla cresceva. Gli animali dormivano sottoterra. Un giorno il Serpente arcobaleno si svegliò e si fece strada fino alla superficie terrestre. Spostò qualsiasi cosa le si ponesse davanti. Vagò per tutto il continente e quando fu stanca si avvolse su se stessa e dormì. E così lasciò le tracce del suo passaggio. Dopo essere stata ovunque, ritornò e chiamò le rane. Quando uscirono dalla terra i loro grandi stomaci erano pieni d'acqua. Il Serpente arcobaleno li solleticò e loro risero. L'acqua si riversò dalle loro bocche e riempì i sentieri lasciati dal Serpente arcobaleno. Ed è così che nacquero i fiumi e i laghi. Quindi l'erba e gli alberi cominciarono a crescere e la Terra si riempì di vita."

Musica: Foo Fighters "The Colour and the Shape"

mercoledì 19 marzo 2008

perché le misure contano!


Eccomi tornato a scrivere in un marzo povero di post, me ne rendo conto. Ma è giusto così, devo dilatare un po' i tempi se no penso più all'Australia che ai mesi che mi restano qui; e non è un bene visto che lo studio su cui devo concentrarmi non è pochissimo... Comunque ci tenevo a pubblicare l'immagine qui sopra, giusto per dare un'idea delle dimensioni dell'Australia rispetto a territori a noi più conosciuti.

Ogni volta che si legge qualcosa riguardo a possibili viaggi e itinerari non è possibile evitare frasi come: "Fate bene attenzione alle distanze" o "Non sottovalutate i km che vi troverete a percorrere". In effetti le dimensioni non sono affatto piccole, uno degli itinerari che mi piacerebbe seguire, se mai avrò tempo e occasione di farlo, mi porterebbe praticamente in Norvegia seguendo però la linea rossa della costa australiana, per poi scendere in Germania (toccando i due puntini rossi nel centro) e da li tagliare per Madrid tornando a Perth. Insomma, non proprio una passeggiata! Soprattutto considerando che dal puntino Ayers Rock al confine tra Francia e Spagna la strada non è asfaltata, ma è una pista...

Insomma, quando si ragiona solo con una cartina dell'Australia in mano è facile non rendersi bene conto di quant'è grande! Ben vengano quindi questi paragoni, anche se grossolani, per capire bene di che distanze si sta parlando. Bisogna anche tenere in considerazione che in Europa ci si può fermare quando si vuole, tra Motel, Hotel e Ostelli c'è solo l'imbarazzo della scelta; invece in Australia spesso tra due punti all'estremità di una tappa giornaliera non è che ci sia molta civiltà... Ma è parte del fascino del viaggio, no?

mercoledì 5 marzo 2008

crikey mate!


Il buon amico Sergio mi ha segnalato un'intervista a Steve Irwin su YouTube, l'ho vista oggi e mi ha molto colpito. Irwin, conosciuto anche come Crocodile Hunter, era un folle personaggio, diventato parecchio famoso anche fuori dall'Australia per i suoi documentari in cui si lanciava a inseguire e prendere coccodrilli e svariati serpenti dal veleno mortale con la massima naturalezza!

Io l'ho sempre trovato simpatico, è stato proprio vedendo un suo documentario durante un viaggio aereo che ho scoperto quanto l'inglese australiano suonasse strano. Era veramente un personaggio, e questa intervista (al programma australiano Enough Rope di Andrew Denton) lo dimostra: si ride parecchio, anche perché Irwin sapeva prendersi in giro, ma ci sono anche momenti toccanti. Triste pensare che non ci sia più, ma penso che vedere questa intervista, in cui traspare tutta la sua passione e il suo rispetto per la natura, sia un bel modo di ricordarlo.

Il tutto è ovviamente in inglese (e parlato pure male, direbbe qualcuno!), in totale sono poco più di trenta minuti. Secondo me merita proprio, ma posso capire che possa non interessare a tutti; guardate almeno la prima parte, dai!

Steve Irwin Interview Part 1 (i link alle altre parti sono nella lista sulla destra)

Musica: Elio e le Storie Tese "Studentessi"