sabato 30 gennaio 2010

effebì

Dopo mesi e mesi di resistenza ho deciso di gettare la spugna e, come alcuni di voi già sanno, ho deciso di creare un account su Facebook. Caro Ned, ti lascio solo in questa battaglia disperata. A farmi cedere è stata la constatazione che la nuova generazione di internauti considera l'email come la maggioranza di chi è cresciuto tra gli '80 e i '90 vede la lettera scritta: un modo superato per tenere contatti con gli amici.

Curioso che proprio nel giorno in cui ho finalmente attivato Google Wave (in prova, perché non è stato ancora ufficialmente rilasciato), mia speranza andata delusa viste le lungaggini del Mago G, abbia deciso di creare un profilo su fb: mi spiaceva troppo pensare di perdere contatti con gli amici conosciuti qui a Melbourne ed in partenza per mete diverse, tra Australia, Nuova Zelanda o paesi asiatici.

Ancora devo ambientarmi e trarre i primi giudizi, so comunque che non voglio invasarmene e manterrò un basso profilo. Mi chiedo però in che lingua scrivere i miei messaggi, intanto ho cominciato con l'inglese, magari poi farò una pagina bilingue; potrebbe anche essere un utile esercizio.

Detto questo, le ultime novità mi vedono alleggerito pesantemente per quanto riguarda la capigliatura, ormai la situazione era insostenibile. Il taglio è stato effettuato a pochi metri da casa, dal parrucchiere "Il Centro", ovviamente italiano. Anche se il risultato non mi soddisfa molto, col vento che c'è molto spesso qui è decisamente comodo avere i capelli corti, inoltre se voglio trovare lavoro una ripulita era necessaria. E a proposito di lavoro, giusto un'oretta fa ho consegnato il mio curriculum ad un italiano, proprietario di un ristorante su High Street, anche questo a due minuti a piedi da casa mia, chiamato Svago. L'avviso indica la ricerca di un "casual bar assistant", settimana prossima saprò se sono interessati o meno. Purtroppo si tratterebbe di lavorare solo due sere a settimana, venerdì e sabato, ma è meglio di niente. Nel frattempo comunque continuerò la ricerca, anche grazie al solito GumTree, sito con cui ho trovato l'appartamento.

Ieri pomeriggio sono stato al CO.AS.IT, Comitato Assistenza Italiani, che ha una ricca libreria storica che mi sarà sicuramente utile. Il responsabile dell'archivio inoltre si è rivelato simpatico e molto disponibile, quindi meglio di così non poteva andare! Intanto mi sto dedicando ai libri che mi ero portato dall'Italia, attualmente sto leggendo delle rivolte degli australiani contro gli immigrati italiani a Kalgoorlie a metà degli anni '30. Secondo me è una lettura decisamente interessante ed attuale, colpisce trovare pesanti similitudini con atteggiamenti razzisti dei giorni nostri.

Tra le novità pratiche, ho finalmente acquistato l'abbonamento mensile al tram, che comunque da la possibilità di muoversi liberamente anche su autobus e treni, restando però sempre nella Zona 1, che comunque è decisamente estesa. Quindi movimenti illimitati finalmente, senza l'ansia di avere i 3,70 dollari in monete per prendere il biglietto sul tram.

Se nel nord Italia è tornata la neve, qui oggi c'è stato un caldo tremendo che solo ora comincia a concedere tregua. Pare sarà così anche domani, ma il meteo a Melbourne sa essere decisamente imprevedibile, quindi è inutile contarci troppo.

Dopo un post un po' telegrafico auguro un buon weekend a tutti voi e vi lascio con qualche foto dell'appartamento.

-il corridoio d'ingresso fotografato dalla sala

-la sala trasformata temporaneamente in camera da letto

-la vista dalla finestra su una zona residenziale molto tranquilla

giovedì 28 gennaio 2010

concerto e amici

Ieri sera sono stato al concerto dei Fear Factory, riunitisi da qualche tempo con il ritorno di Dino Cazares alla chitarra e soprattutto Gene Hoglan alla batteria, motivo che mi ha spinto ad andare a vederli. Il concerto è stato piacevole, anche se questi giovani australiani pompano troppo sul volume rendendo il tutto un po' cacofonico. Da parte mia non mi posso lamentare, visto che la batteria era decisamente in primo piano, ma la voce era troppo bassa nelle parti melodiche e chitarra e basso un po' impastati. Magari esagero, ma l'effetto finale penalizza una band che tutto sommato strumentalmente se la cava bene facendola sembrare più amatoriale di quanto sia.

Ovvio che con Hoglan dietro le pelli la parte ritmica sia in una botte di ferro, sembrava quasi annoiato mentre suonava le parti veloci, ma tutto sommato poco fantasiose, create anni fa dall'ex batterista del gruppo, Raymond Herrera. L'ho visto decisamente più impegnato invece durante l'esecuzione di due nuovi pezzi, che saranno nell'album in uscita a metà febbraio, che ha composto insieme alla band. Niente di nuovo, ma comunque piacevoli da ascoltare. La foto in apertura l'ho fatta a casaccio, bello poi notare come l'effetto ricavato sia quasi artistico!

Secondo concerto in Australia dopo quello dei Nickelback di novembre, non tante differenze rispetto all'Italia se non che qui c'è un bar che vende birra in bottiglie di vetro: da noi requisiscono persino i tappi delle bottiglie di plastica! Interminabili le attese, per l'inizio del concerto e tra il gruppo spalla e quello principale: visto che il palco era pronto in dieci minuti, mi chiedo se sia solo una mossa per vendere più birra... Tra l'altro il tutto è finito con un'ora di ritardo. Nell'attesa del tram per il centro ho incontrato un australiano che abita fuori città e che mi chiedeva informazioni perché non era un locale: l'ho ovviamente battuto quando gli ho detto che vengo da decisamente più lontano! Abbiamo chiacchierato per una ventina di minuti durante il tragitto, è stato davvero un piacevole incontro. Ovviamente la musica è stata al centro del discorso, ma abbiamo parlato anche delle sue origini inglesi (viene da Liverpool) e l'ho piacevolmente sorpreso citando i Monty Python riguardo alla sua notte da spendere in città in attesa del primo treno del mattino: "Always look on the bright side of life!"

Oggi ho rivisto Kerim e Paolo, tornati dal festival elettronico Rainbow Serpent. Mi ha fatto un gran piacere incontrarli di nuovo, peccato che Kerim sia partito subito per la Tasmania, ma forse ci si rivedrà a inizio marzo. Durante l'attesa dell'autobus per Kerim abbiamo giocato un po' con le fotocamere, con risultati simpatici.



Avevo promesso foto della casa, eccone intanto qualcuna dei dintorni. Quando poi entrerò in camera mia (3 febbraio!) documenterò meglio l'ambiente.

-il mio appartamento è al primo piano, con l'ingresso dall'altro lato. La prima finestra sulla destra sarà quella della mia camera, più a sinistra quella del bagno e della cucina

-la via principale a 50 metri da casa mia, High Street. Sulla destra in alto si vede il cartello (quello con la striscia verde) della fermata 35 del mio tram, esattamente all'imbocco della mia via. Sullo sfondo si intravedono i grattacieli del centro

mercoledì 27 gennaio 2010

australia day

Giornata piena quella di ieri, con i festeggiamenti dell'Australia Day e il mio spostamento dall'ostello all'appartamento. Seguendo la tipica tradizione locale, per il pranzo del 26 gennaio abbiamo preparato un barbecue come si deve e se all'inizio l'idea aveva coinvolto una manciata di persone, siamo presto arrivati a superare i quaranta invitati! Nonostante io dovessi fare il check out alle 9:30, ho deciso di rimanere anche perché il mio coinquilino Sujeeva mi aveva offerto un passaggio in macchina dopo le 14, molto utile visto che non avevo particolarmente voglia di fare il viaggio in tram coi due zainoni.

-la reception del Nunnery, ex convento

Purtroppo però Sujeeva ha finito di lavorare prima di quanto pensasse ed alle 13:20 era già in ostello, così ho dovuto salutare tutti di corsa perdendomi mezzo barbecue. Non poteva esserci sbalzo più netto: meno di un'ora dopo ero seduto sul divano col pc e la connessione ad Internet, il silenzio della casa e del quartiere e nessuno intorno. Ammetto che mi è un po' pesato, mi sono mancati subito gli amici dell'ostello, ma so che ho fatto la cosa giusta e che stare in appartamento, oltre che più economico, mi da anche tanti altri vantaggi.

Non ricordo se l'ho già scritto, non sono ancora nella mia camera perché qui in casa c'è un amico di Sujee, un tedesco di nome Jan che ho conosciuto questa mattina e che è davvero simpatico. Jan si trasferirà al nord il 3 febbraio, quindi per una settimana starò in sala, col divano letto. Non mi dispiace affatto, anche perché vista la situazione Sujee mi ha decisamente scontato questa settimana. E poi passare da una camerata con 12 letti ad una sala tutta per me è comunque un bel balzo.

-guardando il tennis nel lato coperto di Federation Square

Nel pomeriggio sono comunque tornato in città, visto che la mattina tra check out e stanchezza non avevo combinato nulla mi andava di vedere un po' com'era l'atmosfera in centro. Ho incontrato per caso alcuni ragazzi dell'ostello e sono tornato lì per cena: strana la sensazione che ho provato, mi è quasi sembrato di tornare a casa! E bello poi poter salutare con più calma chi poi sarebbe partito a breve. Altri ragazzi invece staranno qui a Melbourne ancora per una settimana, quindi ci sarà modo di rivederci.

-Renate da Amsterdam

Proprio con alcuni di loro la sera siamo andati in zona Federation Square per vedere i fuochi d'artificio: c'era proprio tantissima gente, in piazza, sul ponte, sull'erba lungo il fiume e nel parco lì vicino dove abbiamo deciso di metterci anche noi. I fuochi non sono stati eccezionali, ma ci ha sorpreso il fatto che fossero sparati da tre punti diversi: dal parco, dalla cima del grattacielo più alto (più di 300 metri) e da Fed Square. Se tutta questa festa lascia almeno a me diversi punti di domanda, devo ammettere che l'atmosfera della serata era coinvolgente. Dopo i fuochi più della metà della gente se n'è andata, mentre noi abbiamo passato la serata al parco.


-due viste dal parco a sud del fiume

Fa piuttosto strano vedere tanto nazionalismo negli australiani, ragazzi e ragazze con bandiere tatuate (temporaneamente, è ovvio) sul viso e avvolti nella bandiera nazionale, ma come giustamente diceva Jan stamattina, questo è un popolo che ha bisogno di attaccarsi a qualcosa, visto che è così eterogeneo e così giovane. Certo è che festeggiare l'arrivo della prima flotta e della fondazione della prima colonia (carceraria) non mi sembra proprio un modo di riconciliarsi con chi da quel giorno è stato praticamente sterminato, cioè gli aborigeni. C'è infatti chi lo chiama Invasion Day. Ci sono diverse proposte riguardo un cambio di data, ma difficilmente sarà possibile, visto che soprattutto dal 1988 (anno del bicentenario della fondazione della prima colonia) gli australiani sono più che affezionati al 26 gennaio.

-Australia Saudita!

Da oggi quindi nuovo vicinato, nuova routine, nuovi spostamenti, con un po' di malinconia per gli amici che non rivedrò. Queste due settimane in ostello mi hanno davvero lasciato tanto, dai momenti di piena crisi dei primi due giorni, alle nuove amicizie e alla voglia di rimanere, dalle risate durante le serate in cortile alle più intime chiacchierate notturne. Ma voglio essere fiducioso, sono solo in un momento di transizione, ma almeno ho sperimentato quanto conoscere gente nuova ed esserne circondato possa portare beneficio. Sembra una cosa banale, lo so, ma troppo spesso a Bergamo mi sono isolato, a volte volontariamente, altre magari più per abitudine. Qui sono stato costretto a condividere i miei spazi e a entrare a contatto con gli altri; va da sé che non tutte le persone che si incontrano poi diventano amiche, con alcuni si va più d'accordo, con altri meno. Bello inoltre constatare come basti poco per legare, come dei piccoli gesti come offrire un po' del tuo cibo o l'aiuto per trovare un luogo in città venga sempre premiato con affetto e simpatia e come da quel momento ci si consideri amici.

-la tedesca Mareike, detta Maggie

Ora devo andare, stasera mi aspetta un concerto in città. A presto con le foto della casa!

domenica 24 gennaio 2010

c'è nulla da vedere

Queste ultime due giornate le ho passate per la maggior parte in biblioteca, dedicandomi alla tesi e riorganizzando le idee al riguardo, dopo le giornate dedicate alla ricerca dell'appartamento. La State Library è davvero splendida, oggi sono stato a studiare nella La Trobe reading room e fa veramente figo! Sarà una cosa stupida, ma l'ambiente fa la sua parte e quella sala riesce ad incutere timore e a farti stare chinato sui libri. Ci sono anche incise sui muri diverse frasi di autori o personaggi famosi dedicate all'importanza dei libri e delle biblioteche pubbliche.

Nel frattempo ho finito di pubblicare su picasa le foto del viaggio da Perth a Melbourne attraverso il Nullarbor. Ok, la metà sono foto all'asfalto, un terzo ai mezzi da lavoro della miniera di Kalgoorlie ed il resto al nulla del paesaggio. Però è un nulla che non si incontra tutti i giorni! Fa strano rivederle e pensare che sono passati solo pochi giorni, ora che vivo tra i grattacieli di Melbourne l'outback mi sembra una cosa lontana sia fisicamente che temporalmente.

-il murales all'entrata di un negozio di musica

Si avvicina l'Australia Day, che sarà il 26, giorno tra l'altro del mio spostamento dall'ostello all'appartamento. Non so davvero cosa aspettarmi, se ci sarà gente in strada o se sarà snobbato, se gli australiani si limiteranno al consueto barbecue o se ci saranno dimostrazioni di protesta in favore degli aborigeni. Se il tempo sarà bello, credo che varrebbe la pena di girare la città armato di fotocamera e cercare di catturare lo spirito del momento, forse è proprio l'essenza controversa di questa festa a renderla così interessante ai miei occhi.

-i primi viaggi in Australia via mare...

Questa mattina ho visitato il museo dell'immigrazione, che si è rivelato interessante, soprattutto per le domande che suscita al riguardo dell'identità australiana. Contino a pensarci ed a non trovare risposte e leggere sempre più del destino degli italiani in Australia non fa che acuire questi dubbi. Chi sono gli australiani? Quanto conta l'origine territoriale? Quale sarà l'identità italiana nei figli dei figli di immigrati italiani che ormai non parlano più la lingua dei loro nonni? E quanto cambieranno le cose con l'immigrazione asiatica? L'australia bianca è destinata a diventare una minoranza?

-...e poi quelli via aria con aerei sempre più veloci

In tutto questo, giro per la città e ogni tanto catturo qualche immagine, anche se mi rendo conto che lo scatto non riesce a rendere ciò che rende Melbourne tanto speciale e cioè la sua atmosfera. Melbourne non ha costruzioni immediatamente riconoscibili e famose in tutto il mondo come Sydney, niente Harbour Bridge o Opera House, ma ha un'atmosfera che conquista, l'aria che si respira è diversa ed una normale passeggiata in città diventa comunque qualcosa di speciale, almeno per me che sono qui da poco tempo. Anche per questo per ora non ho pubblicato ne scattato tante foto in città: rivedendole mi sembra sempre che siano povere, perché rendono solo un edificio, ma non fanno percepire l'insieme.

-la stazione di Flinders Street

Ieri sera ho conosciuto di persona Giovanni e Laura, che ringrazio ancora se mi stanno leggendo per avermi contattato e con cui ho passato davvero una piacevole serata. Ci si scambiano impressioni ed esperienze, condividendo le malinconie per la distanza da parenti ed amici, ma anche dispiacendosi constatando quante cose positive l'Australia ha rispetto all'Italia, piccoli dettagli che sarebbero possibili anche da noi se solo ci fosse la volontà di darsi da fare e migliorare le cose. Neanche a farlo apposta, stamattina all'ora di colazione ho incontrato un'altra coppia italiana, appena arrivata in ostello dopo un viaggio notturno da Sydney. Mi sono accorto però come, dopo queste chiacchierate in italiano, mi abbia fatto piacere tornare a parlare inglese, forse mi ci sto abituando più di quanto creda.

Buon pomeriggio domenicale e buona settimana, che a me porterà altri cambiamenti, una nuova esperienza di convivenza che mi incuriosisce con un po' di malinconia all'idea di lasciare ostello e amici e luoghi ormai familiari. Ma bene così, la stabilità della casa e possibilmente di un lavoro è quello che ci vuole.

venerdì 22 gennaio 2010

imago mundi

Giovedì sera, ho passato qualche ora tranquilla dopo cena a chiacchierare in cortile con dei nuovi arrivati, quasi tutti tedeschi: è impressionante quanti ragazzi vengano dalla Germania, saranno almeno la metà della gente che c'è al Nunnery. Ed è un classico che tutti loro si lamentino di trovare sempre connazionali ovunque vadano.

Io rimango sempre l'unico italiano e la cosa non mi dispiace, anche se un po' più di varietà negli ospiti dell'ostello non mi dispiacerebbe. I francesi sono a fare un tour sulla Great Ocean Road, Kerim e Paolo (anche se quest'ultimo non sta in ostello) sono ad un festival di musica elettronica (psych-trance o qualcosa di simile, per la precisione), Matthew l'italoamericano è da amici e si trasferirà a Perth, una norvegese ed un neozelandese che sono stati qui per qualche giorno hanno fatto check out proprio stamattina: piano piano ognuno prende la sua strada come io prenderò la mia trasferendomi in appartamento.

Ieri ho sentito Sejiva, mi ha chiesto di posticipare di un giorno, quindi starò in ostello fino a martedì mattina. Per una settimana condivideremo l'appartamento con un ragazzo tedesco amico di Sejiva, poi dai primi di febbraio potrò definitivamente entrare in camera mia. Avrei preferito farlo subito, ma va bene così, in fondo adesso condivido la camera con altre cinque persone; anzi ora mi è venuto in mente che domani dovrò cambiare camera! Mi trasferisco in una camerata più grande, da 10-12 letti. Ancora non so dove e con chi, me lo diranno domattina. Qui si stava bene, camera tranquilla anche se un po' piccola, ma sarà comunque interessante incontrare altre persone. Speriamo solo di non ritrovarmi con gente troppo giovane: parte dei nuovi arrivati pare non abbia nemmeno vent'anni!

Ieri sono stato alla mostra Mirror of the world: books and ideas, una splendida raccolta di libri antichi e meno antichi che si può visitare gratuitamente nella stupenda La Trobe reading room, una sala gigante a pianta ottagonale con tanto di cupolona dedicata allo studio e con tre balconi con varie mostre sempre ad ingresso libero. I libri in esposizione vanno da opere medievali ai primi libri stampati (c'è una pagina di una copia della Bibbia di Gutenberg), dalle prime enciclopedie ai libri di favole, fino ad arrivare ad opere più moderne e artistiche non solo nel contenuto, ma anche nella presentazione esteriore.

-alla mostra erano presenti anche opere in miniatura


-una splendida versione pop-up di Alice nel paese delle meraviglie

Sono rimasto davvero incantato soprattutto davanti alle opere più antiche, sbalorditive nella realizzazione ed intriganti anche solo per la loro età. Davvero una bella mostra, magari tornerò a farci un giro visto che è ad ingresso libero. Sicuramente mi farò una sessione di studio in quella reading room, è così affascinante e silenziosa che ti vien voglia di metterti a studiare! Peccato sia così difficile da fotografare, non sono riuscito a fare degli scatti soddisfacenti.

Dopo il party d'addio di Kerim di ieri sera (giusto qualche bicchiere di vino qui in ostello) stamattina me la sono presa comoda ed ho riposato un po'. Mi spiace proprio che sia partito, ci dovremmo vedere settimana prossima almeno per una serata insieme, magari anche con Paolo, poi probabilmente andrà Tasmania.

-il centro città a nord dello Yarra...

-...e il distretto Southbanks a sud del fiume

All'ora di pranzo mi sono concesso una crepes in una creperia bretone a due passi dall'ostello. Adoro le crepes, ricordo i pasti a Quimper con Mariella, quando ne prendevamo una salata come primo ed una dolce di seguito, mi viene l'acquolina in bocca solo a pensarci! Ho poi fatto un giro in centro e in seguito comprato un po' di cibo visto che ero rimasto praticamente senza più nulla. Dopo cena, come già detto, chiacchierata piacevole con tre tedeschi ed un'olandese.

-lungo Chinatown, una via stretta e affascinante che scorre lungo tutto il CBD

Tra i programmi del weekend c'è un'interessante incontro con una coppia italiana che vive qui a Melbourne e che mi ha contattato tramite il blog; magari avrete visto il commento di Gvnn al post precedente. Sono davvero curioso di conoscerli e sentire i loro racconti, per la prima volta conoscerò qualcuno al di fuori dell'ostello e che rimane in zona in maniera un po' più permanente, visti permettendo.

Domani sera vedrò di non mancare la BBQ night come ho fatto settimana scorsa: tutti i cartelli indicanti l'ora alle 7:30 sono stati corretti col nuovo orario, tranne quello che ho letto io, in cucina. E così sono sceso in cortile con Kerim per le 7 e qualcosa, aspettando per quasi un ora prima di capire che era già tutto finito! Non mi abituerò mai agli orari di cena australiani, a volte trovo gente in cucina che si prepara da mangiare alle cinque e mezzo! Vuoi mettere un bel piatto di pasta davanti al tiggì delle 20?

mercoledì 20 gennaio 2010

home down under

Ho trovato casa! Dopo aver scritto il post di ieri mi sono attaccato a GumTree, uno dei siti più usati per qualsiasi tipo di compravendita e annunci, ed ho iniziato la ricerca di un appartamento condiviso. A differenza dei giorni passati, dove stavo a spulciare anche annunci di qualche giorno fa, mi sono concentrato su quelli più recenti, ricaricando più volte la pagina, e questa tecnica a quanto pare ha pagato, visto che in circa due ore avevo un contatto ed un appuntamento per il pomeriggio.

La competizione tra chi cerca un appartamento è piuttosto serrata, quindi quando un annuncio viene pubblicato penso che passino pochi minuti prima che qualcuno risponda interessato. Per fortuna l'offerta è piuttosto vasta, ci sono nuovi annunci ogni pochi minuti, anche se ovviamente bisogna trovare quello che corrisponda alle proprie esigenze.

E proprio riguardo a quest'ultima considerazione, posso ritenermi fortunato, perché ho ottenuto proprio quello che cercavo: un appartamento condiviso non troppo lontano dal centro, ma nemmeno nelle zone "in" che fanno salire il prezzo, un coinquilino tranquillo e circa della mia età, una zona tranquilla, ma vicina ai servizi... Insomma, pare veramente perfetto!

Il mio coinquilino viene dallo Sri Lanka, si chiama Sejiva (non ricordo bene com'è scritto), vive in Australia da tre anni, ovviamente è esperto di contabilità come da tradizione e lavora in un hotel. L'appartamento non è tanto grande, ma perfetto per due persone: corridoio all'ingresso con la mia futura camera sulla sinistra, la sua sulla destra, poi bagno, cucina e salotto con due divani. Direi che non manca nulla! Il tutto era molto pulito, il che non guasta. Ah, c'è anche una connessione internet che pare sia piuttosto veloce, quindi sarò più presente sul web, fusi orari permettendo.

Il prezzo è nella media, si può trovare qualcosa di più economico, ma ovviamente poi bisogna vedere lo stato della casa. Per fortuna ho potuto contare sui rinforzi da casa, dovrò dare un bell'anticipo e una caparra non indifferente, ma comunque conto di trovare lavoro quanto prima, soprattutto ora che so bene dove abiterò. Il quartiere si chiama Kew, e questa è la via segnata sulla cartina. Qui invece potete vedere la vista dalla strada della casa, l'appartamento è al primo piano. Si arriva in centro facilmente col tram, in una decina di minuti rimanendo ancora nella zona 1, quella più economica del centro città.

La casa dovrebbe venir libera lunedì. Manca la certezza al 100%, ma non dovrebbero esserci problemi. Ho pagato per altre tre notti in ostello, così passerò ancora qualche giorno, weekend compreso. Devo ammettere che il Nunnery mi mancherà, ora che sono lì da un po' mi sento parte di una famiglia, anche se c'è sempre gente che va e che viene. Mi mancheranno anche gli amici con cui ho legato di più, soprattutto Kerim. E' strano come a volte ci si lega molto a persone con cui non è che si condividano tanti interessi, forse perché si è condiviso un momento particolare, magari anche emotivamente difficile. Ho incontrato Kerim proprio nel momento di crisi dei primi giorni di Melbourne e con lui ho passato giornate serene, con tante risate, e penso che sia proprio questo a farmi sentire legato.

Ora però è anche giusto andare avanti, non si può rimanere troppo in ostello sia per un motivo finanziario, sia perché forse è proprio questo che lo rende un luogo particolare. E come giustamente dice Sergio, sono le persone che creano l'atmosfera, quindi non è detto che tra due settimane, con un ricambio della gente al Nunnery, si stia ancora così bene. Chissà, farò comunque altre esperienze e incontrerò altre persone. Tra l'altro, è anche per questo che mi piacerebbe trovare presto un lavoro, non solo per un motivo economico.

Adesso che sono più tranquillo mi voglio anche dedicare a qualche ora di turismo in città, non ho ancora fatto molte foto e visitato bene il centro. Vorrei anche comprare una guida della città, visto che la Lonely Planet che è dedicata a tutto il paese e quindi non può entrare troppo nel particolare.

Presto pubblicherò qualche foto della città e anche dell'ostello. Strano pensare a quante cose sono cambiate in una settimana. Sono arrivato a Melbourne martedì scorso, ma a me sembra passato almeno un mese, viste le tante emozioni vissute, le persone incontrate, i luoghi visitati...

Un grazie a Mattia ed al suo sforzo augurato pochi minuti dopo la pubblicazione del post di ieri, a quanto pare ha portato fortuna!

martedì 19 gennaio 2010

dennis hopper all'ACMI

Nonostante avessi promesso grande impegno nella ricerca di casa e lavoro, ieri mi sono concesso una distrazione, anche perché l'avevo mezzo promesso ad Anne Marij, una delle due olandesi a cui facevo cenno l'altro giorno. E anche se la mia situazione finanziaria e abitativa non è cambiata, sono contendo di aver dedicato qualche ora alla cultura.

Siamo stati all'ACMI, acronimo che sta per Australia Center for the Moving Image, un museo dedicato alle arti audiovisive. Qui la vista con il museo sulla destra, il CBD (Center Business Disctrict, il centro finanziario coi palazzoni) sollo sfondo e la St. Paul's Cathedral a sinistra. La mostra che volevamo vedere era dedicata a Dennis Hopper e a quella new Hollywood di fine anni sessanta che cambiò le regole del gioco per un decennio, almeno fino all'arrivo dello Squalo di Spielberg e alle spade laser di Lucas.

Oltre a questa mostra, a pagamento, c'erano altre esposizioni gratuite, una delle quali si è rivelata davvero interessante trattando l'evoluzione del cinema, della televisione e di tutto quello che è video, dal videogioco all'arte più sperimentale.

Per mia ignoranza, non sapevo che Dennis Hopper fosse un artista così completo: oltre a recitare e dirigere film, è anche un pittore e, a mio parere, un ottimo fotografo. Una serie di Polaroid soprattutto ha catturato la mia attenzione per diversi minuti. Oltre alle sue opere, erano presenti altri quadri di autori della stessa scena, spesso strettamente legati a Hopper stesso, come Basquiat, Schnabel (che poi ha diretto il film su Basquiat stesso) e altri. C'erano anche dei video che mostravano corti con montaggi dai suoi film o documentari.

Se vi interessa, qui potete trovare il sito ufficiale con dei video introduttivi. Ho appena scoperto che verso fine giugno aprirà una mostra su Tim Burton! Peccato che per quella data sarò sicuramente in Italia. Tra i momenti più esaltati della mostra dedicata all'evoluzione del video, l'incontro ravvicinato con una replica della mitica V8 special del primo Mad Max!

Ora invece eccomi chiuso in biblioteca, è necessario che mi dia una mossa riguardo l'alloggio perché pare che l'Australian Open stia portando via tutti i posti letto in città!

Ieri sera invece sono stato nei due cinema che avevo preventivato di visitare, e forse c'è qualche probabilità di trovare lavoro: se l'Astor, avendo una sola sala, è difficile che necessiti di ulteriori operatori, il George Palace potrebbe avere posti vacanti, dato che fa parte di una grande catena che gestisce diverse sale. Ho due numeri da chiamare, più tardi ci proverò, anche se poi ieri sera mi chiedevo se sono davvero in grado di gestire tutto insieme, lavoro e scrittura della tesi. Come al solito faccio grandi progetti pensando di potermi districare con agilità, ma poi alla resa dei conti mi accorgo di quanto poco tempo ci sia.

Dopo cena ho passato una serata che da internazionale si è trasformata piano piano in francese! E' bello incontrare sempre gente nuova in ostello, anche se poi spiace che la maggior parte sia così di passaggio. Si passa qualche giorno insieme e poi ci si deve già salutare. Però è anche bello trovarsi ad un tavolo come ieri sera, con quattro francesi, un americano, una norvegese ed il sottoscritto, prendendosi in giro con i soliti luoghi comuni, ma ascoltando anche diverse storie interessanti. Purtroppo però i francesi più bevono più si scordano di parlare in inglese; metteteci poi una pizzeria post pub con padrone francese amante di Johnny Holliday ed il quadro è piuttosto chiaro.

E' stato divertente però tornare in ostello e trovare due italiani di Bergamo giusto fuori dalla porta! Dopo lo stupore iniziale ho fatto due più due e ho capito che si trattava di Marco e della sua amica di Fiorano: lui è un amico di Sergio, ex collega di lavoro in galleria, quello che è stato per due o tre mesi a Fitzroy Crossing nel nord Western Australia. E' passato in ostello per accompagnare un'amica cilena e il caso ci ha fatto incontrare. C'eravamo sentiti per telefono qualche giorno fa, sapevo che era in città, ed avevamo programmato di trovarci magari in spiaggia, ma poi il meteo non ce l'ha permesso. Ci si vedrà settimana prossima, prima della loro partenza per la Tasmania.

Ok, ora via alla ricerca di un tetto ed un letto dove dormire. Sarebbe bello rimanere sempre in zona Fitzroy, mi sto proprio affezionando al quartiere. Spero di avere presto buone notizie!

lunedì 18 gennaio 2010

fine settimana e inizio settimana

Due della notte di sabato, da voi le quattro del pomeriggio. Giornata intensa oggi, ho fatto un po' di cose senza però combinare gran molto, ma va bene così. Stamattina dopo colazione sono stato al Melbourne Museum, praticamente di fronte al mio ostello, per la connessione gratuita ad internet. E' più vicino della State Library, ma purtroppo il mio netbook non ha voluto saperne di connettersi, quindi ho utilizzato uno dei computer presenti nella Discovery Room, una sala dedicata ai ragazzi con vari spunti di ricerca ed una raccolta da brividi di serpenti, ragni ed altro che mi ha proprio impressionato. Per esempio, ignoravo l'esistenza dei "ragni acquatici", che in realtà pur somigliando ai ragni convenzionali non ne condividono l'evoluzione. Possono diventare davvero grandi, oltre i trenta centimetri!


-uno dei pezzi rari del museo, altro che notebook!

Comunque, tornando alla giornata, dopo pranzo sono andato alla redazione de Il Globo, purtroppo trovando tutto chiuso: credevo che anche nel weekend ci fosse un po' d'attività, ma a quanto pare non è così, o per lo meno non è possibile accedere all'edificio. Avevo guardato dove si trovava la redazione già quand'ero in Italia, ma poi m'ero dimenticavo il nome del quartiere e quello della via. Che ridere quando ho scoperto che si trova in North Fitzroy, Nicholson Street! La via è la stessa del mio ostello! Per raggiungere North Fitzroy però non ci si impiega così poco tempo come pensavo, ma all'incirca una mezzora con un buon passo. Tornerò presto, ad inizio settimana.

-la vetrina di un negozio in città

Lo stesso risultato l'ho avuto anche coi cinema. Ah già, non ve l'ho detto. E' vero, vi avevo scritto che non avevo intenzione di lavorare ancora in un cinema, ma viste le difficoltà a trovare lavoro, visto che qui in ostello un po' tutti sono sulla stessa barca e quindi ci si fa concorrenza tra noi, preferisco sfruttare tutte le carte che ho disponibili. E quindi ho cominciato a lasciare CV anche nei cinema. Solo che oggi in uno il manager non c'era e tornerà lunedì, mentre l'altro era chiuso ed avrebbe aperto solo due ore dopo. Quest'ultima sala pare veramente spettacolare: ogni giorno un film diverso, a volte col double feature (due film uno dopo l'altro), rassegne favolose tra i tre Il Padrino, film di Sergio Leone (e so che tra voi ad almeno una persona si illumineranno gli occhi), Blues Brothers, Rocky Horror... Tra l'altro molti sono in pellicola (a volte restaurata) e addirittura proiettano film in 70mm (2001 Odissea nello spazio, ad esempio)! Veramente un gran posto, ci tornerò anche qui lunedì.

-lo skyline cittadino visto da Albert Park

Questi due cinema erano in zona Saint Kilda, verso sud est rispetto al centro. Per arrivarci ho preso il tram, mentre tornando ho fatto un pezzo a piedi raggiungendo l'Albert Park, parco che si sta preparando ad accogliere il Gran Premio di Forumula Uno a fine marzo. Il circuito non è permanente, vengono sfruttate strade che normalmente sono utilizzate da normali cittadini. E quindi anch'io ho potuto camminarci vicnino, o sopra, traffico permettendo.

-la mappa del parco e il circuito ricavato dalle strade che scorrono intorno al lago

-penultima curva del circuito, il cordolo praticamente c'è già

-e l'ultima curva, con l'entrata ai box sulla destra

-griglia di partenza e linea del traguardo, diciamo che non è proprio una strada qualunque

-le prime due curve, strano immaginare che qui verrà tutto trasformato con cordoli, sabbia all'esterno, tribune... ok, questa era l'ultima foto del circuito

La serata è stata altrettanto piacevole, ho preparato la cena insieme ad un francese con cui sto un po' legando, il bretone Kevin (pasta con peperoni, pomodorini, feta e basilico) e poi sono rimasto a chiacchierare con tanti ragazzi diversi, dal gruppo dei francesi ad una coppia inglese, da uno scozzese alla coppia di italiani che domani parte per Adelaide. C'era anche Matthew, un ragazzo di Washington D.C. (l'avevo nominato qualche post fa) dalle origini siciliane che mi ha raccontato di quando l'estate scorsa è venuto in Italia a trovare la metà della famiglia di suo padre che non è emigrata. E' stato davvero un piacere ascoltarlo, era così orgoglioso e felice di aver fatto quell'esperienza, di aver scoperto quel lato sconosciuto delle sue origini, di aver incontrato persone mai viste prima che gli mostravano un affetto tanto intenso, si sentiva una star visto che tutti volevano salutarlo, baciarlo e fotografarlo!

E' davvero bello sentire tante storie diverse, si inizia dalle domande di rito (da quanto sei in Australia? Dove andrai dopo Melbourne?) e poi da lì ogni volta si prendono strade diverse, scoprendo comunque sempre cose interessanti, che si tratti di esperienze di viaggio o racconti dei paesi d'origine e via così.

-Kerim con la sua maglietta "politically scorrect"

Ora il sonno sta prendendo il sopravvento, meglio cedere e continuare domani.

Domenica tardo pomeriggio, sono uscito con Kerim verso le 11 per andare a fare il bucato e sono tornato poco fa, verso le sei e mezzo! In lavanderia ci ha raggiunti da Paolo (il canadese italiano), poi siamo andati insieme a pranzo ed in un caffè le cui poltrone ci hanno letteralmente trattenuto, erano troppo comode. Difficile resistere all'ozio la domenica pomeriggio... Paolo è davvero simpatico e in gamba, è davvero un piacere passare il tempo con lui. Purtroppo l'idea di continuare la ricerca di una stanza è andata in fumo, ma va bene così, mi metterò sotto domani.

Se l'atmosfera qui in ostello è molto piacevole, mi manca la privacy di una camera tutta mia. Tra l'altro ho deciso di spostarmi perché la mia ormai ex camera è stata invasa da diversi inglesi, di cui 6 a pagamento e due a sbaffo che dormono sul pavimento. Il fatto è che sono parecchio disordinati, fanno casino quando tornano alle 4 di notte, puzzano e non aprono la finestra; insomma, sono inglesi. Peccato che la camera dove sono ora sia un po' più scomoda e senza balcone, ma non si può avere tutto. L'importante è avere dei compagni di stanza rispettosi.

Domani nuova settimana, speriamo porti qualche novità, tra lavoro e casa. Comunque mi sta piacendo molto stare a Melbourne, la città riesce a dare un sacco di stimoli, sarebbe fantastico riuscire a sistemarmi e vivere un po' più serenamente, visto che stare con persone nella mia stessa situazione un po' rilassa, ma è anche vero che il pensiero sui soldi che stanno finendo e su dove andrò a dormire tra qualche giorno è lì sempre presente. Ma almeno l'attitudine ora è molto più positiva di qualche giorno fa!

Piccola nota di lunedì mattina: pioggia che va e viene, aria fresca, sono stato alla redazione de Il Globo, accolto da una italo australiana molto cordiale. A quanto pare non sarà difficile incontrare il direttore, bene così, ora però devo farmi un'idea precisa di come impostare la tesi. Adesso sono a Kent St., caffè con ottima connessione wifi gratuita, o meglio al prezzo di un flat white (praticamente un cappuccino), 3 dollari, accompagnato da musica blues alla Otis Redding.

Qui tutti parlano dell'Australia Open e visto che i primi giorni sono a poco prezzo mezzo ostello s'è organizzato per andarci. Vedrò di sfruttare a dovere questa distrazione trovando occasioni migliori per appartamento e lavoro!

Buon inizio settimana!

venerdì 15 gennaio 2010

e poi?

Poi passi una giornata tranquilla passeggiado e chiacchierando con ragazzi e ragazze dell'ostello, sentendo le loro storie e raccontando la tua, trovando cose in comune, ricevendo consigli e magari consigliando tu stesso dove andare, cosa fare, cosa provare, e tutto sembra più sereno, la città meno ostile, la settimana già prenotata quasi una grande certezza rispetto a chi non sa dove sarà domani.

Quasi pensi che potresti restare, che forse ce la puoi fare, che probabilmente hai solo avuto una giornata no sovrapposta alla vera prima prova da affrontare, una grande città dove non conosci nessuno e dove non sai come muoverti, dove dormire, e dove vieni sommerso da mille emozioni diverse. C'è solo bisogno di tempo, di serenità, di qualche risata e qualche persona interessante da conoscere.

C'è Paolo, un canadese con genitori italiani che ha lasciato il lavoro da tecnico informatico e per una volta ha voluto evitare il grande gelo del nord trasferendosi in Australia. O Kerim, un tedesco dalle origini turche, con degli occhialoni da vista alla Henry Rollins, e che arriva sempre con qualche trovata divertente, ma sempre con le sue maniere pacate. Poi c'è Johan, al suo ultimo giorno in Australia prima di ritornare in Svezia dopo quattro mesi, lo accompagni al tram e quasi ti dispiace che se ne vada anche se non lo conosci. Infine due ragazze olandesi (ci sono un sacco di olandesi) appassionate d'arte e fotografia.

-Johan (a sinistra) e Kerim che si scambiano gli occhiali

-poi è il turno di Paolo

-le olandesi e l'ennesima prova occhiali

E quindi cominci a rilassarti e a capire che piano piano le cose le puoi affrontare, che cominci a conoscere gente piacevole, anche perché quest'ostello è decisamente diverso da quello a Cottesloe, molto più orientato al casino, forse perché fuori città. Certo non posso stare qui per sempre. Intanto ho pagato per altre tre notti, quindi fino al 21 sono coperto, perché ho depositato l'assegno dei soldi della macchina ed i soldi non saranno sul conto fino a mercoledì. L'ho fatto perché stamattina ancora non sapevo che fare e così, nel caso di un mio rientro in Italia, ho il tempo per chiudere il conto e ritirare tutti i soldi. L'ostello era un poco più costoso di quello in cui ero stato mesi fa, 32 dollari a notte, ma purtroppo ora è aumentato a 40 e sarà così fino a fine gennaio per quel cavolo dell'Australian Open, il torneo di tennis (si, lo so, non è colpa loro, però che nervoso).

Non so ancora se sia facile trovare una stanza da qualche parte, penso e spero che sia più economica. Lo stesso per il lavoro, domani comincerò a guardarmi intorno. Si, insomma, mi sento più tranquillo anche grazie a tutto il supporto che ho ricevuto da voi. E' stato veramente importante, sapere di essere capito e accettato in ogni caso, inoltre poi quando le cose vanno male non si riesce a guardare a tutto quello di positivo che si è visto o si è fatto. Bello avere tante voci care che nonostante le migliaia di chilometri siano riuscite a confortarmi così tanto.

Oggi mi sono voluto godere la giornata, cercando di stare meno solo di quanto faccio troppo spesso, ed è stato proprio piacevole. Mentre scrivo manca un quarto alle dieci di sera, domani andrò a pubblicare il blog in uno dei posti che mi sono stati suggeriti, con connessione wifi gratuita: uno è la biblioteca, che devo ancora scoprire dov'è, dove la connessione è buona ed il posto ovviamente tranquillo, l'altro è il caffé Kent Street, qui a Fitzroy, con un collegamento super veloce a quanto mi dicono, e dove si può prendere qualcosa di caldo da bere senza spendere troppo, e magari riuscire ad usare anche skype. Peccato che le ore di differenza siano aumentate.

E' appena entrato un tizio in camera (che rabbia che dimentico sempre i nomi in un nanosecondo), un americano di Washington DC (con genitori di origini siciliane) che dice che una stanza non è difficile da trovare e che c'è un sito apposta, Gumtree, mentre invece non ha trovato lavoro, anche se dice che non c'ha poi provato troppo. Ok, vedremo, già sapere che pagava intorno ai 150 dollari a settimana per una stanza non è affatto male (circa 360 euro al mese). Si, l'importante è davvero trovare un lavoro, che i soldi sono sempre meno e senza quelli si combina poco.

Ho già notato varie differenze rispetto a Perth, da quelle ovvie come la vastità della città, anche se cominciando a fare qualche giro comincio a ridimensionarla e ad avere un'idea del posto più precisa, rispetto al primo impatto piuttosto disarmante. Certo, è tutta un'altra cosa quando arrivi in auto, su strade da quattro corsie, cartelli che segnalano distretti che non hai mai sentito e non sai nemmeno dove si trovino e via così. Invece passeggiando con calma la città sembra meno ostile, il centro è sempre bello grande, ma comincio a dargli una forma e dall'ostello non è nemmeno lontano, lo raggiungo in 10 minuti.

Mi piace che qui la gente si muova di più, ci sono persone che vanno a correre ad ogni ora, anche in centro tra le vie dello shopping e questo mi pare abbastanza assurdo! C'è proprio una cultura diversa, niente superciccioni e più movimento, E poi qui si usa tanto la bicicletta, ci sono piste ciclabili, o meglio corsie ciclabili sulla strada che garantiscono un po' di sicurezza (binari del tram a parte). Non suona male, trovare un lavoro ed andarci in bicicletta. Certo qui il tempo dicono sia molto variabile. Oggi c'è stato un bel sole, non so quali siano le temperature, ma l'aria è fresca. Poco fa ho dovuto mettere la felpa per star fuori e le infradito non vanno più bene una volta che il sole è sceso. Si, lo so, da voi nevica, però per me è una novità dopo i 40 e passa gradi del WA!

Non è che possa fare troppi confronti in realtà, visto che non ho vissuto in Perth centro e ci sono stato non troppe volte, quindi sarebbe ingiusto fare troppi paragoni. Però qui si respira un aria diversa, più cosmopolita, forse un po' più europea in qualche modo. Inoltre Fitzroy, il quartiere dove vivo per ora, è quello più bohémienne, ci sono un sacco di posti particolari, che siano caffè o negozi curiosi. Devo ancora andare a visitare Carlton, il quartiere qui vicino che è una sorta di little Italy.

Beh, come vedete sono più tranquillo, almeno per ora va così. Sono contento di aver venduto la macchina, anche se per pochi soldi, visto che era un pensiero che mi assillava e che aggiungeva altre ansie. Vediamo come vanno i prossimi giorni, intanto devo fare una spesa perché negli ultimi giorni, tra ansie varie, ho mangiato un po' male. Una cosa alla volta, pur nell'incertezza della situazione devo riuscire a trovare dei punti fermi su cui fare affidamento. Ah, c'è anche da cambiare il piano telefonico perché con quello che ho non riesco a chiamare Sergio, nel senso che costa troppo.

Grazie ancora del supporto quindi, sento davvero tanto la mancanza di parenti e amici, ma comincio a pensare che se tornassi ora perderei un'occasione irripetibile, non solo riguardo l'Australia, ma soprattutto riguardo me e la mia capacità di mettermi in gioco. Ok, credo di aver scritto abbastanza per stasera!

Un'ultima cosa. Vi ho fatto vedere l'ostello, ma non la posizione sulla cartina (ok, so che ci sarete già arrivati da soli, ma mi pare una cosa carina), eccola qui.

Un abbraccio forte a tutti voi.

giovedì 14 gennaio 2010

il giorno dopo

Ciao amici, vorrei ringraziarvi tutti per il supporto che mi avete dato, tra mail ed sms, con incitamenti, comprensioni, machecazzo e altro. Decisamente ieri era una giornata no dove era difficile chiarirsi le idee. La notte oltre ad un buon riposo ha portato un po' di consiglio, oggi c'è un bel sole e la serenità sta tornando anche dentro me.

Non mi dispiace di avere scritto il post di ieri, ora come ora non so cosa farò, finalmente me ne vado in città e termino le ultime pratiche riguardo la macchina: ho deciso di venderla comunque, l'ho venduta proprio stamattina a questo tizio che traffica auto usate smerciandole ai rivenditori. Si chiama Ko, un diminutivo, suppongo. L'alternativa al vendere l'auto qui era tornare nel WA visto che lì avrei potuto guadagnarci di più. Addirittura Sergio s'era detto intenzionato a comprarla lui stesso, venendo magari anche in aereo a prenderla! Ma l'idea "tornare indietro" non mi andava, non tanto per i 3000 e passa chilometri, ma perché non posso continuare a ritornare, devo andare avanti. Se sarà un ritorno a casa, lo sarà per iniziare progetti nuovi. Altrimenti rimango e seguo le idee che avevo, stringendo i denti se il gioco si fa duro.

Voglio che il blog sia un modo per tenere contatti, per raccontarvi di me, anche se le cose non vanno bene e anche se a volte scrivo un po' preso dall'ansia, senza valutare bene la situazione. Ma è giusto così, a me serve da sfogo ed è bello vedere la risposta di chi mi legge. E' anche più umano, non voglio che sia un resoconto sterile di quello che vedo, ma anche uno specchio di quello che sento. Tutte le parole che mi sono arrivate mi hanno davvero confortato, è bello sapere che siete lì, mi leggete e mi date supporto incondizionato.

Nel frattempo ho sfruttato queste 24 ore di connessione che ho comprato ieri e che stanno per scadere tra poco. E' stato bello avere Internet sempre disponibile, purtroppo non è certo economico, quindi troverò altre soluzioni. Comunque, su Picasa trovate un nuovo album, mentre qui potete vedere la mia attuale residenza, l'ostello The Nunnery. Dietro all'albero che sta più o meno al centro si vede un edificio bianco a due piani. Io sto al piano superiore, c'è anche un balcone, anche se dalla foto non si capisce. La posizione è proprio buona, al confine ovest del quartiere Fitzroy e vicino a Carlton, sorta di little Italy di Melbourne.

Ora quindi mi addentro in città, libero dai problemi automobilistici. Anche se finanziariamente è stato un affare in perdita, questi oltre diecimila chilometri fatti con la Mitsubishi sono stati davvero belli, mi hanno portato veramente lontano e mi hanno fatto affezionare a questa wagon australiana. Lo so, è solo un veicolo, ma io mi affeziono sempre alle mie auto, soprattutto quando poi ci si passa così tanto tempo insieme.

Grazie ancora di tutto il supporto che mi avete dato, ora esco e mi godo la giornata serenamente e vedrò di pensare al mio futuro imminente con più calma e meno ansie.

mercoledì 13 gennaio 2010

da Melbourne a casa

E adesso? Purtroppo nelle ultime ore la situazione è diventata abbastanza incasinata, praticamente ed emotivamente. Durante questo lungo viaggio ho pensato molto alla mia vita a Bergamo ed ho capito quanto mi sia difficile stare qui, soprattutto se sono anche lontano da Sergio e famiglia. Non mi vergogno a dirlo, purtroppo un'esperienza di diversi mesi non fa per me, ho già troppa nostalgia di casa e poco desiderio di restare.

Pensavo di poter vendere facilmente la macchina, invece non è così. Se ci riuscirò, sarà per non molti soldi, quindi sto pensando ad una exit strategy per poter tornare a breve. Lo sconforto è aumentato quando mi sono reso conto di quanto avessi trascurato certi legami invece importanti e che forse ora è troppo tardi per recuperare. Questo mi ha proprio abbattuto. Vorrei poter ripartire ora, improvvisamente tutto qui ha perso di interesse.

Sapevo che non sarebbe stato facile, ho sempre detto che non sapevo a cosa andavo incontro e ora l'ho capito. Che dire, non avrò il rimpianto di non averci provato, è importante conoscere i propri limiti e l'unico modo per scoprirli è mettersi alla prova. Non sentivo di dover provare qualcosa a qualcuno, se mai dovevo provarla a me stesso. E' grottesco che sia dovuto andare a migliaia di chilometri di distanza per capire quanto fosse importante per me tutto quello che mi circondava, quanto avessi bisogno delle persone a me più care, ma non posso che dire che è stato così.

Non riesco a capire se sono rimasto deluso dall'Australia o da me stesso. La verità è che probabilmente nemmeno io sapevo cosa stavo cercando; o quello che cercavo comunque non lo potevo trovare qui. E c'era chi questo me l'aveva già detto, tra l'altro, ma io non volevo o non riuscivo a capirlo. In questo momento sono davvero piuttosto sconfortato, spero comunque di far tesoro dell'esperienza e delle cose positive che comunque ci sono sicuramente state.

Ho visto luoghi splendidi, ho vissuto con Sergio un po' di quotidianità australiana, ho guidato come un matto, ma per me è venuto il momento di tornare a casa.

da Meningie a Melbourne

Quinta tappa, Melbourne. Altra giornata intensa di guida, ma veramente intensa. 11 ore di guida filate, ora sono sul mio letto a castello in Fitzroy, quartiere a nord est del centro di Melbourne. Questa mattina al risveglio ho avuto una sorpresa: la pioggia! E' caduta più o meno forte per tutto il giorno, accompagnandomi fino alla fine del viaggio.

Partito di buon ora da Meningie, ho dovuto subito impegnarmi bene per strada visto che la pioggia e l'asfalto sconnesso rendevano la guida piuttosto difficile. La prima parte del viaggio mi ha portato lungo la costa e poi verso est, avvicinandomi alla Great Ocean Road. L'unico dettaglio interessante, beh, diciamo curioso, è stata questa aragosta gigante, di cui avevo sentito parlare già da tempo. Per il resto, il panorama non è stato particolarmente vario.

La Great Ocean Road si è rivelanta invece davvero spettacolare, anche se decisamente lunga e impegnativa. Nei miei calcoli non avevo tenuto conto del fatto che i tornanti avrebbero rallentato i tempi, avevo considerato solo il chilometraggio. Credevo che questa strada fosse tutta sulla costa, invece è stata molto varia, riesce a dar l'impressione di essere in luoghi completamente diversi e non collegati fra loro.

La prima parte è effettivamente a bordo dell'oceano, vicina a quei dirupi e a quelle strutture rocciose che l'hanno resa famosa, tra cui il Londo Bridge qui sotto. Una volta era collegato alla terraferma, ma nel 1990 un pezzo è crollato, tra l'altro lasciando dall'altro lato degli allibiti turisti!

Dopo qualche chilometro la strada si sposta più all'interno, entrando in una foresta di eucalipti davvero gigante e salendo e scendendo bruscamente, con tornanti e aperture su splendide vallate. In queste zone c'era anche la nebbia! Veramente strano passare dai 40 gradi di Adelaide alla nebbia ed al fresco di stasera in due giorni.

Infine, nell'ultimo tratto, si ritorna sulla costa, con una strada dal feeling molto italiano: pare di essere a bordo di un lago, con la montagna spiovente e i paesini balneari affollati di turisti.

Sia a causa della pioggia che per via della fretta, non sono riuscito a fare molte foto. In serata sono arrivato a Melbourne, senza un posto dove stare e una vaga idea di dove cercare. In realtà sono stato abbastanza fortunato, perchè ho trovato un ostello con un letto libero al secondo tentativo. Per la macchina invece è un problema, ovviamente una città così grande pone vari limiti tra soste e zone a pagamento. Figuriamoci poi se si aggiunge il fatto che tutto quello che ho è una striminzita cartina della Lonely Planet. Ma ce l'ho comunque fatta. La serata l'ho passata chiacchierando con due svedesi che dividono la camera con me, tra musica, rivalità coi danesi e altre storie. E poi, meritato riposo.

martedì 12 gennaio 2010

da Port Augusta a Meningie

Quarta tappa, Meningie. Meningie?? Eh si, ridente cittadina del South Australia, 800 e qualcosa di popolazione, famosa per le aragoste e le spremute (anche se in inglese "gie" si pronuncia "ghi"). E Adelaide dov'è finita? vi starete chiedendo. L'ho vista, un po' di fretta è vero, ma sono andato oltre. Ma andiamo con ordine.

Sono ripartito un po' stordito da Port Augusta poco dopo le nove. Mi è pesato di più il cambio di fuso orario di ieri che il jet lag quando sono arrivato in Australia! Tra Perth e Adelaide normalmente ci sarebbe un'ora e mezzo di differenza, ma il South Australia adotta l'ora legale, quindi si passa a due ore e mezzo. Mi sono accorto di questo dettaglio solo ieri sera, arrivando al Motel alle 9. Tra una cosa e l'altra ho cenato dopo le dieci e tra foto, scrittura e pubblicazione sul blog ho tirato l'una di notte. Stamattina alla sveglia delle otto mi sembrava di essere più stanco di quando mi sono addormentato!

Il viaggio verso Adelaide non è stato particolarmente interessate, la strada si è fatta man mano più ampia per contenere il traffico sempre più intenso, c'è stato giusto un po' di movimento per via dei forti venti e di qualche dust devil in formazione, uno dei quali proprio in mezzo alla strada. Ho poi scoperto che oggi era il giorno più critico per il clima torrido che ha colpito lo stato e anche parte del vicino Victoria. Si sono toccati i 45 gradi e li ho sentiti tutti! Stasera mi son fermato a rifornire la macchina ed ho visto un termometro segnare i 39 gradi, ed erano le sette di sera!

Comunque, avvicinandomi ad Adelaide sono ritornato in mezzo alle distese gialle in cui avevo guidato ieri, sono proprio una caratteristica dell'Australia del Sud. Arrivato nei primi sobborghi del nord mi sono fermato per un pranzo veloce e poi sono ripartito con l'idea di cercare un posto per la notte. Gli ostelli avevano anche dei letti liberi, però il problema era dove mettere la macchina. Facendo due passi mi sono accorto che il centro non era poi tanto grande e visto che era ancora presto e che i soldi cominciano a scarseggiare, ho deciso di fare una visita lampo e di ripartire prima di sera avvicinandomi a Melbourne.

E così è stato. Ho trovato un posto dove lasciare la macchina senza dover pagare e sono partito a piedi verso il centro, salutato da un vento intenso e caldo. Per fortuna che non c'era un filo d'umidità. Ma a questo ho provveduto poco dopo, infilandomi in una serra gigante del giardino botanico, contenente una foresta tropicale in miniatura! Mi è sembrato di tornare a quando sono uscito dall'aereo a Kuala Lumpur, la stessa sensazione di star respirando acqua e non aria! Comunque ne valeva la pena, c'erano anche delle teche con insetti giganti e un ragno grande come tutto il palmo della mia mano!

Il giardino botanico è molto bello, una protuberanza verde attaccata all'angolo nord-est del quadrato del centro città. Se è vero che il traffico un po' si sente, passeggiando per il parco ci si può illudere di essere in campagna. In realtà bastano meno di cinque minuti per ritornare su una delle strade principali della città.

E' sicuramente facile orientarsi in città visto che il centro sembra una scacchiera leggermente schiacciata, ci sono quattro grandi arterie laterali a circondarla e due ad attraversarla. Anche qui come a Perth non si può parlare di traffico cittadino, anche alle 5 della sera (ora in cui in Australia chiudono gli uffici ed i negozi) le auto scorrevano senza doversi incolonnare troppo.

La mia passeggiata ha riguardato il lato nord, lungo North Terrace, dove ci sono i musei e due università, più l'entrata del giardino botanico. Poi sono sceso lungo King William Street, la via principale che taglia il centro, aprendosi per Victoria Square, la piazza principale che però non è nulla di che. Bella invece la St Francis Xavier Cathedral che gli si affaccia.

Nonostante il caldo, di gente in giro ce n'era, ma non si percepiva una sensazione di caos, l'atmosfera era molto tranquilla. Sarà che è estate, ma la sensazione che ho provato è appunto di tranquillità. Forse persino troppa, pare che Adelaide sia una delle città più snobbate tra le principali australiane. Leela dice che dal South Australia se ne vogliono andare tutti! Sicuramente è uno stato non particolarmente ricco di attrattive, c'è una marea di grano, qualche montagna che sicuramente manca al WA, però un sacco di outback inutile (l'80% dello stato, a quanto ho letto). Qui al sud ci si dedica alla pesca, poi stop. Questa caratteristica forse si riflette un po' anche sulla città, che è sicuramente piacevole, ma non "vibrante", manca di quell'aura che caratterizza le due grandi, o quel fascino da città in crescita che ha Perth.

Sono stato in città qualche ora e già sparo giudizi! Ma appunto perchè non ho visto molto (anche se non è che ci fosse tanto di più da vedere), mi baso sulle sensazioni che ho ricevuto. Sicuramente una permanenza più lunga permette approfondimenti, ci saranno tante cose da scoprire e magari si può persino apprezzare quell'atmosfera rilassata che io ho percepito.

Il lato orientale della città è delimitato dalle Adelaide Hills, una serie di colline che salgono abbastanza ripide e che nascondono piccole località interessanti. Io ci sono passato di corsa, su di un'Highway parecchio ripida e anche abbastanza pericolosa: la salita era così intensa che i road train arrancavano parecchio, uno era persino fermo, un altro avrà fatto non più di 20 km/h, cosa non simpatica visto che te li ritrovi in corsia mentre sei sui 90, per fortuna il traffico non era troppo intenso!

Poi si scollina, e la vista si apre sulla pianura sottostante che porta verso l'oceano. Questa volta, come da programma, non ho preso la strada più veloce, ma mi sono diretto verso sud sulla Princes Highway, che domani mi porterà sulla tanto attesa Great Ocean Road. Partirò di buon ora questa volta, visto che ho ancora circa 600 chilometri da fare per arrivare a Melbourne. L'ultima tappa del viaggio, ho già superato i 3000 chilometri.

Niente più outback, niente indice alzato a salutare gli altri rari automobilisti. Come al solito, mi piace quella fase d'attesa, l'essere statico pur se in movimento in una lunga giornata di guida. Anche le strade qui stanno cambiando, cominciano le sconnessioni, cosa sconosciuta finora: mai trovato una buca nei 10000 chilometri che ho già fatto con la Mitsubishi da quando l'ho acquistata. Ma qui il traffico si fa più intenso e le strade più vissute. Bello l'ultimo tratto di guida, una strada tutta curve e saliscendi sulle colline, mi ha ricordato la Toscana, divertente da affrontare coi 110 tarati dal cruise control (era comunque il limite di velocità, neh)! Ora mi aspetta la vita cittadina. Sto anche pensando di liberarmi in fretta dell'auto, in fondo mi ha portato dove volevo e non saprei dove metterla, visto che la situazione sarà anche peggiore rispetto ad Adelaide... Va beh, intanto arrivamo a Melbourne, poi si vedrà.

Purtroppo il motel dove sono ora ha la connessione Internet che si può utilizzare solo pagando con carta di credito, che io non ho. Pace, se trovo un Mc sulla strada domani mi ci infilo e pubblico il tutto, altrimenti lo farò in ostello.