giovedì 31 dicembre 2009

new year's eve

Eccomi a riempire le pagine del blog, dopo un periodo di assenza. Ho avuto modo di sentire molti di voi via telefono, quindi siete quasi tutti aggiornati sugli ultimi avvenimenti. Il Natale in casa Gustinetti è passato bene, davanti alla tv visto che non era veramente possibile uscire di casa per il caldo e soprattutto l'umidità, cosa rara da queste parti per fortuna. Quindi in due giorni ci siamo visti una mezza dozzina di film, mangiato gli gnocchi preparati da Sergio e mangiato persino il pandoro!

Non essere a casa con la famiglia mi è pesato tanto, lo ammetto, ma è stato bello poter sentire tutti per telefono, salutando genitori, fratelli, zii, cugini e persino nipoti! Ora c'è l'ultimo dell'anno, sono le quattro passate e ancora non è chiaro cosa faremo, ma probabilmente si andrà da qualche amico dopo cena, cena che probabilmente sarà a casa di una famiglia filippina, così sperimento anche questa.

In questi giorni ho dato una mano a Sergio a distribuire giornali, abbiamo montato il ping pong che hanno regalato ai figli per Natale, mi hanno anche portato al planetario: l'unica altra volta in cui ci sono stato è stato proprio con Sergio, ma durante le scuole elementari!

Ho anche conosciuto il primo italiano da quando sono qui, un buon amico di Sergio che condivise con lui le prime esperienze d'ostello tre anni fa. Francesco, chiamato Frankie da tutti, mi ha anche dato qualche dritta per trovare lavoro, speriamo che il nuovo anno porti anche un bell'impiego.

Auguri di buon anno a tutti! Io qui inizio il 2010 tra poche ore, voi nella vecchia Europa (o voi due miei cari amici nell'emisfero australe) divertitevi a dovere e non preoccupatevi troppo dei buoni propositi.

domenica 20 dicembre 2009

intervallo

E' passata quasi una settimana dall'ultimo post, dopo le pubblicazioni quasi quotidiane durante il mio viaggio al nord fa strano avere poco da scrivere, ma in effetti questi giorni sono passati senza grosse novità. Non sono ancora partito per Melbourne, ma l'idea è quella ed è solo stata posticipata.

Stando alla voglia, l'Australia la girerei anche tutta! Ma devo considerare anche che è da un mese che ho solo uscite finanziare e nessuna entrata. Forse sarebbe meglio mettere da parte qualcosa prima di partire, giusto per fare il viaggio più serenamente. Spero di trovare un lavoro temporaneo per queste settimane di festa, le prime ricerche non hanno portato a molto, ma non demordo. Inoltre non mi andava di mettermi in viaggio proprio nel periodo natalizio, che qui combacia anche con fine della scuola e le vacanze estive.

Intanto mi sono tenuto impegnato con un po' di studio e con qualche giro al mare con Sergio e famiglia. Qui il sole è sempre più caldo e da ieri si è anche fatta sentire l'umidità, purtroppo, rendendo l'aria veramente pesante. Ho notizie di neve a Bergamo, non potremmo essere in situazioni più opposte di così!


- Brandon, l'amica Amy, Hannah e Ethan

lunedì 14 dicembre 2009

foto!

Solo due righe per dirvi che qui trovate tre gallerie con un po' di foto di questo primo mese in Australia. Buona visione!

da Mount Magnet a Perth

Ed eccomi ritornato a Perth, dopo qualche migliaio di chilometri e un giro che, sulla cartina dell'Australia, non è nemmeno tanto vasto, giusto una sorta di triangolo che poggia sul vertice di Perth e con Exmouth e Newman negli altri due angoli. Ma almeno ho avuto modo di girare un po' di WA (lo stato dell'Australia Occidentale) e farmi un'idea di com'è la vita nell'outback. Beh, io lo chiamo outback perché per me i paesini visitati sono tra i posti più sperduti in cui sia mai stato! Per un australiano di periferia, outback significa probabilmente stare in un allevamento di bestiame raggiungibile solo dopo due giorni di pista sterrata, senza elettricità ed acqua corrente...

A me è bastato trovarmi per più di mille chilometri (da Newman ai primi sobborghi di Perth) senza avere alcuna copertura telefonica per il cellulare per sentirmi veramente fuori dal mondo. La Great Northern Highway non si è rivelata altrettanto interessante come invece la Brand Highway (che poi diventa North West Coastal) fatta all'andata. Il paesaggio è molto più desolante, la strada più pianeggiante e più piatta e monotona. E' il tratto più battuto dai road train, anche se viaggiando tra sabato e domenica non è che abbia notato un gran traffico...

Sono ripartito da Mount Magnet dopo una bella chiacchierata col proprietario del Grand Hotel in cui ho alloggiato la sera precente, mi ha perfino offerto la colazione (stupito che non volessi nemmeno un uovo: io la colazione salata proprio non riesco a farla). La prima metà del viaggio è passata senza spunti di interesse, salvo questo trasporto veramente eccezionale! In Australia non riescono proprio a fare le cose in piccolo.

A duecento chilometri da Perth però sono iniziati i Victoria Plains, una regione dedita alla coltivazione di grano, molto più collinosa e piacevole. Le foto purtroppo non rendono bene l'idea, ma è stato proprio bello viaggiare tra campi di grano sterminati.

Come detto ieri, avevo in programma di visitare New Norcia, una comunità monastica fondata nel 1846 (pochi anni dopo la fondazione di Perth) proprio nel mezzo della wheatbelt (la "cintura del grano") dall'ordine benedettino spagnolo per fare proseliti tra gli aborigeni della zona. Ho avuto modo di partecipare ad un tour guidato molto piacevole tra gli edifici principali di questo paesino che si riduce praticamente alle strutture monastiche e ai due college (uno per i maschi ed uno per le femmine) ormai in disuso. Sono anche entrato nelle cappelle in cui pregano in monaci, che comunque invitano il pubblico a condividere la preghiera con loro.

E' stata una bella esperienza, arricchita dal fenomeno fisico che vedete nella foto qui sopra e nella foto di inizio post e di cui ignoro per ora le cause. Fa una certa impressione vedere quel disco scuro intorno al sole! Calcolate che, nella foto, il sole appare molto più grande, mentre invece è la corona ad essere molto estesa. Sarebbe bello poter accedere agli archivi della libreria che a quanto pare contengono una quantità spropositata di documenti ancora non classificati. Sembra che qui siano presenti le maggiori documentazioni sulla cultura aborigena mai scritte, tra l'altro compilate in sei lingue diverse tra cui l'italiano!

E adesso? E adesso voglio andare a Melbourne per documentarmi bene per la tesi, che ho deciso di fare sul quotidiano "Il Globo", pubblicato in italiano in tutta Australia, ma con sede appunto nella capitale dello stato del Victoria. Si, non è proprio dietro l'angolo, sono 3352 chilometri... Attraverserò il famoso "Nullarbor" a sud, parola di origine latina che indica appunto quanto fiorente sia la flora nella zona, ma che molti australiani credono essere un termine di origine aborigena per l'assonanza con certi termini delle lingue locali. E passerò da Adelaide, per una breve visita.

Il problema potrebbe essere il trovare un posto in ostello in questo periodo di vacanze, comunque adesso comincio a cercare per bene sulla rete.

Un piccolo appunto per dare spazio ad una dimenticanza, un momento di ilarità durante questo giro al nord che avevo scordato di riportare: giunto in una stazione di servizio sperduta nel nulla, sotto un caldo spaccapietre, road train che sfrecciano sulla strada, mi reco ai servizi per una pausa riflessiva dopo un pasto con panino ripieno di hamburger e uovo. Seduto sul trono, mi metto a leggere i graffiti sull'interno della porta e cosa trovo scritto a caratteri cubitali? "Foggia c'è!"

domenica 13 dicembre 2009

da Newman a Mount Magnet

Tornato a Perth, vi pubblico le due parti scritte in viaggio, questa e la precedente che trovate appena sotto. Domani dovrei invece scrivere l'ultimo post di questo viaggio, quindi a presto e buona lettura!

Quinta tappa, Mount Magnet. Partito da Newman verso le nove, ho cominciato il ritorno verso sud, ripassando il Tropico del Capricorno e facendo seicento chilometri abbondanti di strada.

Sono contento di non aver rifatto la stessa strada dell'andata, certo però questa Great Northern non ha molto da offrire. C'è un piattume generale e una vegetazione tra lo sfatto ed il bruciato che non sono certo belli da vedere, inoltre visto che questo è il tratto più trafficato dai road train che vanno a nord, non passano cinque minuti senza vedere un canguro o una vacca che si decompongono a bordo strada. Tra l'altro m'è capitato due o tre volte di vedere degli uccelli giganti a banchettare sulle carcasse, mi informerò meglio su che tipo di uccello sia perché fa davvero impressione.

Durante il viaggio ho attraversato solo due paesi, Meekatharra e Cue. Se il primo è giusto una tappa utile per far benzina e stop, il secondo stupisce davvero per quanto sia curato. Visto che era ancora presto ho preferito fare altri chilometri, ma mi sarebbe piaciuto fermarmi per esplorarlo un po' meglio.

- lungo la via principale di Cue

Mount Magnet non è altrettanto interessante, anche qui trattasi di una cittadina nata esclusivamente come supporto per le cave delle vicinanze. C'è giusto qualche edificio in più, addirittura un IGA (una catena australiana di supermercati), ma non c'è copertura telefonica per i cellulari, ad esempio.

- la miniera di Mount Magnet

Tra i pochi momenti interessanti e movimentati del viaggio, c'è stato un quasi incontro con un vortice del deserto (saranno magari questi i "dust devils"?) di cui avevo parlato nel post su Exmouth! Oggi ne ho visti diversi, tutti si spostavano da est a ovest spinti dal vento, questo l'ho mancato solo di pochi metri, ho testimoniato il tutto con un video. Spero di riuscire a fare qualche conversione e magari postarli su youTube prima o poi, sarebbe bello poterveli far vedere.

Domani il ritorno a Perth, non prima però di essermi fermato a New Norcia, comunità monastica in mezzo al bush a nord della città, posto che mi incuriosisce abbastanza. Ora invece mi aspetta una cena qui al "Grand Hotel" di Mount Magnet, tra camionisti e minatori, suppungo. Speriamo almeno che si mangi bene!

Nota post cena: nessun camionista, pochissimi minatori perché ho scoperto che la miniera è ferma da un po', mentre invece c'erano un sacco di aborigeni per la festa di venti e qualcosa anni di una ragazza. La madre m0ha persino proposto di fermarmi per una birra e dopo due minuti mi salutava già con "Hello love!" Strana ospitalità! Probabilmente era anche sincera, però essere quasi l'unico bianco in un gruppo così vasto di aborigeni mi metteva a disagio. Una sorta di razzismo al contrario... Ho preferito non mescolarmi anche se ero tentato e così mi sono ritirato presto nei miei appartamenti.

da Exmouth a Newman

Dopo il "riposo" di ieri, oggi sono tornato a mangiare chilometri, ne ho fatti addirittura 900, da poco prima delle nove alle sei di sera. Mi sono spostato verso est, prima ricongiungendomi alla North West Coastal Highway, poi tagliando in pieno Pilbara (il nome di questa regione) pasando all'interno del Karijini National Park e poi svoltando verso sud nella Great Northern Highway che mi porterà a Perth, sostando a Newman. L'idea era di fermarmi prima, dopo 600 chilometri, a Paraburdoo, ma visto che era ancora presto e che il posto non meritava certo una grande attenzione, ho deciso di continuare.

Dopo aver lasciato la desolazione della penisola di Exmouth, ho incontrato molta più vegetazione andando verso l'interno e, soprattutto, ho incontrato diverse alture, con le vette più alte poco oltre i mille metri (calcolate che la città con la maggiore altitudine in tutto lo stato dell'Australia Occidentale, chiamata Tom Price, si trova a 747 metri...), cosa che ha anche movimentato un po' la strada, tra curve e saliscendi. Questa strada di collegamento tra le due highway è decisamente poco battuta, anche per gli standard australiani: in tutta la mattinata devo avere incrociato meno di dieci auto, in 500 chilometri!

Non credo di avere ancora detto che nell'outback australiano è abitudine salutarsi quando ci si incrocia in macchina, probabilmente perché l'evento è così raro che va celebrato! Il saluto è semplice, basta alzare l'indice della mano che tiene il volante. Sembra una stupidaggine, ma vi giuro che dopo ore di guida quando si incontra un'altra auto viene proprio voglia di scambiare un saluto!

Ho avuto un altro brivido alla guida questa mattina, con un canguro che mi ha attraversato la strada ad una trentina di metri di distanza: rispetto all'esperienza con l'emù di qualche giorno fa, qui ho fatto una bella frenata e l'adrenalina si è fatta sentire, ma i margini di sicurezza c'erano tutti. In seguito mi sono trovato due emù sulla corsia opposta che si guardavano intorno belli pacifici, e poi diverse mucche, da sole o in gruppo, che anche loro senza troppa fretta hanno attraversato la strada. Finché si tratta di epispodi incruenti come questi, è anche divertente spezzare la monotonia del viaggio con imprevisti simili!

Un altro elemento di stupore l'ho avuto quando mi son trovato davanti questo cartello:

Eh si, invece di asfaltare una pista d'atterraggio apposita, perché non riconvertire la strada (e trattasi della strada principale che fa il giro di tutta l'Australia, mica una strada secondaria) in pista d'emergenza? Tanto di tratti rettilinei ce ne sono a volontà. Ah, R.F.D.S. sta per Royal Flying Doctor Service, il servizio medico aereo. Poco dopo infatti ecco le strisce di delimitazione della pista. Assurdo!

L'unico elemento di interesse a Parabordoo è stato un bestione della Terex, vedi foto qui sotto. Ce ne dovrebbe essere uno simile anche qui a Newman, vicino al centro informazioni, ci farò un salto domani. Sarebbe anche bello poter visitare la minera che sta a quattro chilometri da qui, ma secondo la guida i tour si interrompono ad ottobre. Anche qui, vedrò domani cosa si può fare. Non vorrei però partire troppo tardi perché anche la tappa di domani non è indifferente, poco oltre i 600 chilometri.

Guidare per tratti così lunghi e con tanto vuoto intorno crea uno strano stato mentale, una sorta di torpore in cui c'è uno stato vigile attento alla strada e un'altra parte del cervello che invece si perde nei pensieri. Nel mio caso il tutto è anche aggravato dal non dovermi nemmeno preoccupare dell'acceleratore, devo giusto tenere il volante e via, questo per ore. Si, magari canto un po' ascoltando musica, ma per il resto c'è tanto tempo per riflettere.

Avevo voglia e bisogno di mettermi in strada, questo tour dell'outback mi sta piacendo e nel frattempo mi sto chiarendo le idee su quello che voglio fare nei prossimi mesi. Allo stesso tempo comincio a sentire una forte nostalgia di casa. Nonostante senta la mancanza di diverse persone, la sensazione che prevale è una sorda di desiderio di ritorno in luoghi e tra persone a me familiari. Tra pochi giorni ritornerò a Perth e rivedrò Sergio e ovviamente questo è un bel pensiero, ma allo stesso tempo è come se una parte di me cercasse invece un ritorno a "casa", in un senso più ampio del termine.

Essendo questa la mia prima esperienza lontano dalla mia famiglia e dagli amici, non so ancora valutare bene queste sensazioni, non so dare loro il peso giusto probabilmente. Ma forse si tratta di crearmi uno spazio qui, temporaneo certo, ma comunque un po' più personale che un letto in un ostello.

Ok, credo d'aver scritto abbastanza, ora è tempo di riposare un po'!

Piccola aggiunta del giorno dopo. Sono andato al centro informazioni e, come pensavo, ho trovato un altro gigante delle cave. Questa volta, grazie ad una simpatica coppia belga, ho una foto con me compreso, così si capiscono le dimensioni. Se mi fossi organizzato meglio avrei potuto andare a visitare la cava vicina, la più grande cava di ferro a cielo aperto. Ma tant'è, avrò altre occasioni in altri posti, in Australia c'è l'imbarazzo della scelta.

giovedì 10 dicembre 2009

giorno di sosta a Exmouth

Primo giorno da quando sono partito per il nord che non mi sposto, Exmouth volevo viverla un po' di più. Beh, non il paese vero e proprio, quanto i dintorni, soprattutto i parchi nazionali a una quarantina di chilometri da qui. Se il Cape Range Natural Park è dedicato ai sentieri fuoristrada sulla collina (perché da orobico proprio non riesco a chiamarla montagna) che separa il paese dall'oceano, il Ningaloo Reef Marine Park tutela invece tutta la costa per un centinaio abbondante di chilometri, proteggendo la barriera corallina e la sua fauna, stanziale o nomade, come gli squali balena (il pesce più grande al mondo, totalmente innoquo), le tartarughe o le mante.

Purtroppo per vedere il meglio dell'eccezionalità marina di Exmouth sarebbe necessario fare immersione, cosa che mi è vietata per i problemi avuti ai polmoni. E così mi sono accontentato di fare un po' di snorkeling vicino alla costa (ci sono mille avvisi riguardo le correnti, piuttosto forti e pericolose se ci si allontana troppo).

L'esperienza mi è piaciuta, ho visto diversi pesci anche di dimensioni notevoli, ma se si è già stati nel Mar Rosso, com'è successo a me, si rimane un po' delusi visto che non c'è paragone con la quantità e la qualità dei coralli e dei pesci presenti in Egitto. Detto questo, le spiagge sono splendide e, come al solito in Australia, quasi completamente deserte! Anzi no, purtroppo c'è un visitatore che qui al nord è sempre presente e sempre in massa: le mosche. Oggi ho raggiunto veramente il limite massimo di sopportazione: avrò avuto più di una ventina di mosche ad assillarmi tentando di scovare qualsiasi goccia d'acqua nelle orecchie e negli occhi. Una me la sono addirittura trovata in bocca, nella concitazione! Sono davvero insopportabili, non stupisce infatti vedere gente che indossa una retina da mettere sul cappello e che copre almeno la faccia.

Il sole oggi è stato davvero potente, nel pomeriggio ho controllato ed ho scoperto che la temperatura è arrivata a toccare i 41 gradi. Stando in acqua però si stava gran bene, visto che era bella fresca. Ok, lo so, mi starete odiando... Tutte le volte che ripenso che siamo a dicembre mi devo sforzare per convincermene, di atmosfera natalizia, poi, neanche a parlarne.

Domani ritorno sulla strada, ho deciso di rientrare a Perth facendo una strada differente, la Great Northern Highway. Passando all'interno, tocca diversi paesi minerari, sarà ancora più outback di quella che ho fatto salendo. Se tutto va secondo i piani, dovrei rientrare nel mondo civilizzato lunedì sera, ma questo può variare in base alla durata dei vari spostamenti. Intanto domani parto di buon ora, viaggerò verso est incrociando Parabordoo che potrebbe essere la prima tappa, visto che già fino a lì sono più di 600 chilometri.

Non so quante connessioni troverò nelle prossime città, ma nel peggiore dei casi vi aggiornerò all'inizio della prossima settimana. Finora è sempre andata bene, anche se ho scoperto che, se si può scegliere, è sempre meglio evitare le connessioni offerte dagli ostelli, che sono le peggiori. Invece gli internet point, anche se a volte sono leggermente più costosi, non tradiscono mai!

mercoledì 9 dicembre 2009

da Carnarvon a Exmouth

Terza tappa: Exmouth. Sempre più a nord, sempre più aridità, sempre più caldo e sempre meno gente. Però questo piccolo paese è come me lo aspettavo, cioè una meta più che altro turistica, e la differenza si vede rispetto a Carnarvon. Qui è pieno di tedeschi, ne ho due in camera (c'è anche una terza persona che ancora non ho incontrato) e ne ho incrociati diversi per strada. Ancora zero italiani e un po' mi spiace: non perché voglia per forza stare in compagnia di connazionali, anzi, ma mi farebbe piacere scambiare due parole in italiano con qualcuno.

Il viaggio è stato abbastanza breve, circa tre ore, in un territorio come ho già detto ancora più desolato dei precedenti. Chissà che effetto mi farà tornare nel verde del sud! Due eventi hanno contribuito a spezzare la noia del tragitto, l'incontro con un vortice del deserto (non so sinceramente come si chiamino) e il passaggio del Tropico del Capricorno.

Il primo mi ha fatto impressione, l'ho visto già da lontano e mi ha proprio sorpreso, anche se poi mi sono ricordato che me ne aveva parlato anche Sergio. Credo siano abbastanza comuni (in seguito ne ho visti altri due, più lontani) e probabilmente non sono nemmeno di grande intensità. Però fanno la loro scena, soprattutto perché, visto il piattume, sono visibili a parecchia distanza.

Il passaggio del Tropico invece me lo aspettavo e devo dire che mi ha emozionato, anche se si tratta di un banale cartello stradale! Però sembra di essere chissà dove, di superare chissà quale limite. Beh, io c'ho immortalato la Mitsubishi, altra tacca da segnare tra le mie esperienze di viaggio.

L'ostello è bello e pulito, sono in una camerata da sette letti mezza vuota, e sorprendentemente è anche economico. Purtroppo però tutto il resto in città è costoso, dal cibo in generale alla benzina che viene venduta a più di un dollaro e quaranta centesimi: a Perth in alcuni posti è sotto il dollaro e venti, e su un pieno di 65 litri la differenza si sente. Certo, a voi sembrerà comunque poco, stiamo parlando di 0.85 euro invece di 0.72...

Qui la fauna è più presente, girando per il paese ho già incontrato diversi emù che brucano nelle aiuole! Domani andrò a fare snorkeling al Ningaloo Reef Marine Park, sul lato ovest della penisola dove si trova Exmouth. Ci sono tre spiagge dove si pratica snorkeling, vedrò quello che riesco a fare.

Ho prenotato per due notti, quindi ripartirò venerdì mattina. Andare oltre non mi interessa, anche perché le distanze si allungano ancora di più e c'è meno da vedere: Port Hedland e Karratha sono due città industriali (il porto occidentale più grande ed una delle più importanti città minerarie), sarebbe bello esagerare e fare un gran giro prendendo poi la strada che taglia in due l'Australia e vedere Uluru (o Ayers Rock, se preferite), ma i costi per la benzina non sono indifferenti. Inoltre ho bisogno di tornare nella civiltà, quest'esperienza di outback mi è piaciuta molto, ma in luoghi così isolati non potrei resistere a lungo.

Ritornerò a Perth, quindi, meditando e programmando il prossimo spostamento. Intanto saluti a tutti! Ah, ieri la connessione dell'ostello si è rivelata un vero bidone, quindi insieme a questo post pubblico anche quello che avrei voluto aggiungere ieri, lo trovate qui di seguito. Buona lettura!

martedì 8 dicembre 2009

da Geraldton a Carnarvon

Seconda tappa: Carnarvon. Qui si comincia a fare sul serio, il viaggio di oggi è stato più straniante, con paesaggi che cominciano ad essere brulli e desertici, da vero outback australiano. Ancora meno auto di ieri, road train sempre presenti, tratti rettilinei interminabili (ne ho fatto uno di almeno un centinaio di chilometri), per fortuna che stamattina sono riuscito a copiare qualche mp3 su cd, almeno sono stato allietato da Dave Matthews, Creed e Branduardi.

Questa volta niente tappe intermedie, tranne una breve sosta ad una vista panoramica che si è rivelata davvero impressionante: purtroppo le foto non rendono nulla, ma ho fatto anche un filmato che fa percepire un po' di più la sensazione che si prova a guardare chilometri e chilometri di quasi nulla!

Due piccole colline nemmeno tanto alte in mezzo ad una distesa piatta regalano una vista sterminata. In lontananza, verso ovest, si vedeva anche l'oceano, peccato davvero che la macchina fotografica non riesca a rendere queste viste. Lo stesso è per la strada, a volte rimango impressionato dalle viste che si hanno quando si scollina e ci si ritrova una striscia dritta per chilometri fino a dove l'occhio riesce a vedere, con l'effetto "oasi" sempre presente.

Tutto questo nulla mi mette un po' a disagio, credevo che Margaret River fosse una città isolata, ma ora mi sto decisamente ricredendo! Tra l'altro, nonostante abbia viaggiato per un migliaio di chilometri, non sono nemmeno a metà Australia! Domani riparto, la meta è Exmouth per la barriera corallina del vicino parco nazionale Ningaloo Reef.

Carnarvon non ha molto da offrire, è più che altro una base per varie escursioni, quasi tutte off road, nella zona circostante. Trovandosi alla foce di un fiume, è piuttosto verdeggiante, una sorta di oasi in mezzo al deserto dell'outback, così ci sono diverse aziende agricole nell'area. L'ostello in cui mi trovo, infatti, non è tanto una meta per turisti, ma per ragazzi che lavorano nel settore.

L'arrivo a Carnarvon però è stato salutato dalla vista notevole dell'OTC Dish, una parabola gigante che, cito dalla Lonley Planet, "funse da stazione di rilevamento delle missioni spaziali Gemini e Apollo, e che rilevò la cometa di Halley nel 1986".

Visto che ieri non sono riuscito a pubblicare queste righe, ne aggiungo qualcuna riguardo le visite e le impressioni di stamattina. Tra le città viste finora (aggiungendo anche Exmouth) questa è sicuramente la più brutta, anche se forse la più autentica. Per strada e, soprattutto, fuori dal centro commerciale si potevano incontrare diversi aborigeni, particolare che colpisce chi, come me, viene dal sud dove se ne vedono decisamente di meno. Stanno per conto loro e non danno alcun fastidio, ma si notano anche per l'aspetto decisamente trasandato. Da quello che ho sentito, soprattutto da chi, come Leela, ha a che fare con loro, in generale sono così tanto sovvenzionati e così da tanto che è prassi comune che non facciano nulla: se vieni pagato per qualsiasi cosa chi te lo fa fare di sbatterti? La mia impressione è che non ci sia una seria volontà di risolvere la situazione, si cerca solo di tenerli buoni con sussidi di ogni tipo e stop. E quindi anche loro non hanno interesse a cambiare la situazione, solo che anni di sovvenzioni hanno creato una sorta di cultura dello sperpero da cui è difficile uscire: in genere ricevono i soldi e li spendono tutti in fretta, spesso in alcol.

Tornando a Carnarvon, stamattina ho visitato il cimitero dei pellegrini, un prato mal tenuto con diverse lapidi dei primi abitanti di questo paese, tra cui è possibile trovare, oltre ad inglesi, anche arabi, jugoslavi e italiani. In seguito ho visitato il pontile (lungo più di un chilometro), e dato un'occhiata veloce alla zona, col museo del treno a vapore e qualche cimelio, il tutto in una zona abbastanza trasandata e in un stato di semi abbandono, con nessuno nei dintorni tranne me. Decisamente desolante!

da Perth a Geraldton

Prima tappa del viaggio: Geraldton. Sono quasi le sei e mezzo e sono da poco entrato in camera. Se riesco pubblico queste righe tra poco, purtroppo la connessione qui in ostello è out e così m'hanno consigliato di andare in biblioteca dove c'è una wifi libera, ma temo che sia già chiusa. Altrimenti pubblicherò domani.

Il viaggio è andato bene, tra una commissione e l'altra sono partito alle 11, non certo di prima mattina, ma sapevo che la strada per Geraldton non era eccessiva, all'incirca 500 chilometri. Come previsto, poco dopo aver lasciato Perth mi sono trovato in mezzo al nulla, cosa che è continuata fino a pochi minuti fa!. Credo che qui nell'Australia Occidentale sia più o meno la regola. Se c'è un che di affascinante in questo, mi rendo conto che l'effetto che ha su di me è di una sorta di soffocamento. Spazi aperti sterminati che però mi mettono un po' d'angoscia! Lo so, sono strano.

Per quasi tutto il tragitto ho seguito la 1, Brand Highway, ovviamente verso nord, facendo una deviazione verso Cervantes e i suoi vicini pinnacles, un piccolo deserto ripieno di queste pietre cilindriche di oscura origine. C'è un tragitto di quattro chilometri all'interno del parco, affascinante anche per il colore senape chiaro del deserto.

Tornato sulla Brand mi sono ricordato che non avevo ancora sperimentato l'acceleratore automatico della Mitsu, aggeggio che si è rivelato veramente comodo vista la lunghezza del viaggio ed il quasi perenne limite di 110 all'ora. Di road train ne ho visti tanti, ma grazie alle doppie corsie che si presentano ogni tanto permettendo sorpassi non sono stati un problema, anche perché comunque non vanno poi così piano.

C'è stato però un momento del viaggio che mi ha messo in tensione: ad un certo puno ad un centinaio di metri davanti a me è sbucato un emù che ha attraversato la strada correndo verso la vegetazione al di là della corsia opposta. E' successo tutto così velocemente che quando ho realizzato cos'era successo l'emù era già svanito. La prima cosa che mi ha impressionato è stata la grandezza dell'uccello, non tanto più piccolo di uno struzzo. Da quel momento in poi mi sono reso conto di essere teso, continuavo a guardare il bordo della mia corsia, con la vegetazione fitta a due o tre metri di distanza. Purtroppo non c'è molto da fare, se un canguro od un emù si buttano sulla strada proprio mentre si passa con l'auto non ci sono riflessi che tengano. Inoltre è molto pericoloso cercare di evitarli visto che queste strade sono a doppio senso e, nonostante il traffico non sia affatto intenso, la sfiga potrebbe mettersi in mezzo e far arrivare un road train proprio in quel momento.

L'unica cosa da fare è accettare il rischio, comunque remoto, che un incidente del genere possa succedere; andare a 50 all'ora non sarebbe possibile, sia perché si impiegherebbero giorni per fare le centinaia di chilometri tra una città e l'altra, sia per il traffico che segue. Quindi pace, si impostano i 110 all'ora e via, se poi succede qualche imprevisto ci si penserà al momento.

Purtroppo la macchina fotografica mi si è scaricata a metà viaggio, anche se fare le foto mentre si guida non è il massimo (per la sicurezza e la qualità). Domani si verdrà, la meta principale è Exmouth con la sua barriera corallina protetta, qui però mi consigliano anche Coral Bay (e il nome promette bene...). Probabilmente la tappa di domani sarà Carnarvon, per uno o più giorni. Intanto mi do al riposo.

Piccola aggiunta del martedì mattina. Nell'attesa dell'apertura della libreria (wifi libera) ho visitato la chiesa adiacente, a quanto pare abbastanza famosa nei dintorni: trattasi della Cattedrale di san Francis Xavier, realizzata dal Monsignore e architetto John Hawes. La visita si è rivelata interessante, con un misto di sensazioni che variavano dalla familiarità e l'impressione forte di essere a casa (che proprio non mi aspettavo) ed l'esotismo degli interni con delle pareti a fasce di diverso colore.

Sono quasi le 10, è ora di tornare in strada. A presto con nuovi aggiornamenti!

giovedì 3 dicembre 2009

vacanza nel south west

Giovedì sera, le 20:22, parcheggio del McDonald's di Morley: devo ricredermi e ritrattare, la connessione del Mc è una bomba! Attualmente vi scrivo dai sedili posteriori della mia auto, ad una trentina di metri dall'edificio del fast food, la connessione viaggia a meraviglia! Si vede che l'altro pomeriggio avevano qualche problema. Comunque, qui di seguito vi incollo il resoconto scritto oggi riguardo gli ultimi giorni.

In questi ultimi giorni ho finalmente lasciato i confini cittadini per avventurarmi nel sud ovest dell'Australia, in compagnia di Sergio. Ci tenevo ad averlo come compagno di viaggio visto che conosce benissimo la zona avendoci vissuto per quasi un anno, difatti in pochissimo tempo ho avuto modo di scoprire spiagge deserte e poco battute, piste nella foresta e panorami con viste chilometriche. Ma andiamo con ordine.

Dopo aver sbrigato qualche pratica tutt'altro che secondaria per la macchina (passaggio di proprietà ed assicurazione), siamo partiti lunedì all'ora di pranzo, un po' di fretta perché l'idea era di raggiungere Margaret River (300 chilometri a sud) nel tardo pomeriggio. Sia per la fretta, sia per sbadataggine personale, abbiamo trascurato la preparazione del viaggio, dimenticando dei dettagli piuttosto fondamentali, tipo di prendere la tenda o organizzare meglio il cibo. Ma tant'è, ce la siamo cavata comunque benone dormendo in macchina, visto che la wagon è bella spaziosa!

- pronti per la notte, com'è evidente dalle nostre facce

La strada era sgombra e veloce, non tanto panoramica perché costruita apposta all'interno per evitare i (pochi) paesi e scorrere più svelta. Ci siamo ricongiunti al vecchio percorso all'altezza di Busselton, per poi scendere superando Cowaramup (piena di vacche come suggerisce il "cow" del nome, in realtà di origine aborigena) e raggiungendo Margaret River verso le 17.

- il fiume Margaret lambito dalle onde dell'oceano (non sembra, ma è davvero così)

Il paesaggio è cambiato molto durante il viaggio, passando dall'anonimato dei sobborghi di Perth, a foreste sempre più fitte e ad aperture splendide con praterie di un verde intenso. La vegetazione è diventata più presente, anche negli stessi paesi si nota molto di più ed è domata solo nelle grandi tenute dei vigneti. Margaret River è composta da una via principale molto bella, con tutto quello che serve: negozi, pub, ristoranti, due ditributori di benzina (parecchio più cara vista la distanza dai grossi centri urbani), ma il tutto è molto piacevole perché interrotto da grosse piante verdi che ombreggiano i marciapiedi e interrompono le file di edifici. Inoltre l'amministrazione locale cerca di evitare di aprire negozi o fast food di grosse catene, tentando di salvare invece i produttori locali. Forse rende tutto un po' più costoso, ma l'idea è sicuramente bella, anche se non si sa quanto a lungo si potrà resistere.

Tutta la zona è in forte espansione, fa effetto vedere lotti in vendita di paesi in costruzione, ma ancora in fase iniziale, con le bandierine per indicare le varie future case come fossimo nel far west! L'attrattiva principale del sud ovest sono le tante "wineries", i produttori di vino, anche loro sempre più numerosi. Le tenute più famose (Leeuwin, Voyager, Xanadu...) sono gigantesche, con parchi curati quasi fossero loro l'attrattiva principale e in cui capita che vengano a suonare anche gruppi musicali conosciuti a livello internazionale. Ho avuto modo di vedere proprio queste tre grandi aziende, ma facendo proprio una scappata, senza provare troppo (ma quel poco che ho provato era fantastico: vini rossi con sapori molto speziati ed una sorta di Porto ricavato da un Shiraz che era decisamente uno dei vini liquorosi più buoni che abbia mai bevuto!), giusto per dare un'occhiata in giro.

- tramonto sulla spiaggia di Prevelly

Dormire in macchina non è stato un problema, come detto l'auto è molto spaziosa e almeno avevamo materassini e sacchi a pelo. Ci siamo comunque stabiliti in un campeggio, per avere almeno i servizi di base. Appena arrivati abbiamo fatto una camminata per la strada principale ed è stato divertente incrociare subito André, anche lui in giro per una passeggiata, che sapevo essere qui per qualche giorno prima di volare a Bali. André ci ha accompagnato per quasi tutto il tempo, rivelandosi un ottimo compagno di viaggio, molto simpatico e disponibile.

- io e André alla diga del fiume Margaret

La mattina di martedì abbiamo noleggiato delle bici e abbiamo passato buona parte in sella, prima nella foresta, seguendo il "Ten Mile Trial", assolutamente deserto anche, purtroppo, per il tempo non perfetto: sono cadute un po' di gocce d'acqua e la temperatura si è abbassata, ma vista la fatica del pedalare non è stato nemmeno male. Abbiamo persino guadato un fiume e poi raggiunto la diga del fiume Margaret, un bacino notevole circondato da foresta fitta. Dopo un pranzo al campeggio siamo ripartiti andando invece verso la costa, un percorso in discesa di una quarantina di minuti, rivelatosi abbastanza massacrante al ritorno per me, visto che non andavo in bici da non so quanti anni. L'esperienza è stata comunque ottima, il cielo si è aperto ed è tornato il sole e vedere l'oceano e le sue onde è sempre un piacere. Ah, dimenticavo: il giorno precedente ho avuto modo di vedere il mio primo canguro! E la sera, grazie alle salsicce di Sergio, anche di assaggiarne uno... Non male!

- una foresta di Karri

La sera siamo tornati al pub e dopo un po' di chiacchiere abbiamo salutato André: ci si vedrà in Italia o da lui in Svizzera, nel frattempo spero di seguire il suo viaggio intorno al mondo (ora Bali, poi Sydney, Nuova Zelanda e Sud America) grazie a mail e foto che gli ho chiesto di inviarmi.

La giornata di mercoledì l'abbiamo invece passata quasi tutta in macchina, facendo su e giù per la zona, da Margaret River verso l'interno, seguendo una pista di parecchi chilometri in mezzo ad una foresta di Karri (piante giganti dal tronco bianco, varianti dell'eucalipto) fino ad una zona in collina con vista panoramica e poi ad Augusta, verso a punta a sud ovest, col faro di Leeuwin e l'incrocio tra Oceano Indiano e Oceano Pacifico. Nel mezzo, abbiamo visitato due produttori di formaggio, il mitico Olio Bello, la fabbrica del cioccolato... C'è solo l'imbarazzo della scelta! Ho visto anche diverse spiagge, tra cui quella che vede il quasi incontro tra il fiume Margaret e l'oceano: non è il fiume che entra nell'oceano, ma più che altro il contrario quando le onde sono abbastanza alte da superare la striscia di spiaggia che li separa! Un'altra bellissima spiaggia è quella di Redgate, una distesa quasi completamente bianca e quasi completamente deserta (beh, eravamo in tre...). Tra un giro e l'altro ho finalmente visto dei bei lucertoloni, due Monitor Lizard da circa mezzo metro, un Blue Tongue e poi una sorta di ramarro un po' più grosso e anche lui sul blu. Fanno una certa impressione, anche perché nella maggior parte dei casi li si vede all'ultimo momento, ma sono tranquillissimi e si fanno anche spostare a fatica. Guidare nel sud ovest è un piacere, soprattutto se si guida nella più isolata Caves Road, una strada di parecchi chilometri piena di scollinamenti e curve decise, ma con un limite di 90 km/h, cosa che permette parecchio divertimento!

- una lucertola monitor

Raggiunta Busselton verso sera abbiamo cenato e abbiamo fatto una pausa staccando il cervello guardando 2012 al cinema (veramente trash!), prima delle due ore e mezzo del viaggio di ritorno, con un po' d'ansia per il pericolo canguri che di notte non è raro che attraversino la strada.

- la Mitsu in tutto il suo splendore; non male, eh?

Come già detto, questo non era solo un viaggio di turismo, ma anche un modo per dare un'occhiata per cercare un posto dove stabilirmi, ma nonostante il sud ovest mi sia piaciuto molto, non credo che diventerà una mia meta...temporaneamente definitiva. La temperatura è leggermente più bassa, quello che da fastidio è che c'è più umidità e quindi il freddo la sera si fa sentire molto di più. Inoltre ho avuto la sensazione di essere un po' troppo isolato. Dopo questo viaggio mi è venuta voglia di partire ancora, versi nord questa volta e verso i paesi sulla costa. Stabilirsi a Perth e cercare lavoro o viaggiare cercando invece occupazioni più saltuarie?

Se prima di partire ero più orientato verso la prima ipotesi, dopo due settimane in Australia sento più la voglia di fare turismo (sostentato dal lavoro) che di mettere qualche radice. Sento troppo distacco culturale, anche se non so dire cosa pensavo di trovare. Hit the road, mi scrive Sam, e forse sarà il consiglio che seguirò molto presto. Ho anche ricevuto tutti i documenti che aspettavo, Medicare per la sanità, Tax File Number per il lavoro... Giusto un controllo alla macchina se riesco, che fa qualche cigolio, ma che nel viaggio ha funzionato come un orologio. Intanto sono tornato alla base, vi aggiornerò molto presto su cosa decido! Un saluto caloroso a voi lettori, sento molto la mancanza di famiglia ed amici, ed è sempre bello scrivere sapendo che leggerete queste parole. A presto!