giovedì 28 febbraio 2008

aussie movies #4: The Proposition


Gran film questo Proposition! E' uscito nel 2005, ma da noi è praticamente sconosciuto essendo arrivato solo a fine anno scorso, direttamente in dvd. Perché non si sia voluto o potuto farlo circolare nelle sale proprio non me lo spiego, non è certo una produzione minore, e poi è di gran qualità... Mah, misteri della distribuzione italiana!

Devo subito ringraziare Ele per avermelo fatto scoprire, nemmeno io ne sapevo nulla! La prima cosa che mi ha colpito è che la sceneggiatura è stata scritta da Nick Cave, che ha anche contribuito alle musiche. Non è il suo debutto comunque, ha già scritto un altro film diretto dallo stesso regista di The Proposition, John Hillcoat; e insieme ne stanno producendo un altro! Qui qualche informazione in più.

Fine '800, Outback che più non si può ("a Godforsaken place" usato nel film rende bene l'idea...), una banda di fratelli che semina il terrore e un capitano di polizia che cerca di fermarli. Elementi molto Western, ma il film sfiora solo questo genere, a mio parere; c'è più dialogo e introspezione che azione. E quindi importanti sono le interpretazioni, ottima quella di Guy Pearce, ma soprattutto di Ray Winstone, che interpreta il capitano. Ovviamente suggestive le ambientazioni, sfruttate a dovere facendo risaltare il lato inospitale dell'Australia più selvaggia. Apprezzo anche il fatto che il confine tra bene e male sia molto vago, non c'è una divisione netta tra buoni e cattivi. Consigliatissimo quindi!



Musica: Fuel "Angels & Demons"

domenica 24 febbraio 2008

bit of a bugger!


Che delusione! Finalmente mi sono procurato il primo Mad Max in lingua originale, ne avevo avuto un'anteprima da YouTube ed ero ansioso di gustarmelo in inglese australiano. Però appena avviato il file ho notato qualcosa di diverso, negli accenti e persino nelle battute! Ma questi parlano in americano!!

Una veloce ricerca mi ha fatto scoprire che, per l'uscita negli States, il film è stato completamente ridoppiato, Mel Gibson compreso, per paura che agli yankees desse fastidio la classica pronuncia da australiano medio... Pare che da qualche parte sia in vendita una versione dvd con doppia traccia, inglese americano e inglese australiano. Capisco che a molti di voi possa sembrare una cosa da poco, ma parte del fascino dell'Australia sta anche nelle pronunce assurde (per uno abituato all'inglese tradizionale come me).

Per darvi un'idea con un esempio molto grossolano, la differenza che salta subito alle orecchie è la pronuncia diversa dei dittonghi: i suoni 'ai' ed 'ei' vengono cambiati rispetto alla pronuncia più comune. E così le parole "nice race" che tradizionalmente vengono pronunciate circa come 'nais reis' in Australia suonano invece come 'nois rais'! E quindi la frase "Did you come here today?" può venire facilmente fraintesa dal turista appena arrivato come un "Did you come here to die?"

Sono aspetti non indifferenti per un "linguista" come me o per persone che viaggiando si sono appassionate alle varie differenze che si incontrano nell'inglese, come il mio amico Sergio. E quindi, ora che sto piano piano scoprendo l'inglese di Canberra, ci son proprio rimasto male a sentir rovinato un mitico film come Mad Max. Anche perché ho sempre apprezzato vedere i film in lingua originale, ricorrendo ai sottotitoli in italiano quando la lingua parlata non la conosco. Vedrò di procurarmi il dvd originale quando sarò là!


Musica: Theory of a deadman "Gasoline"

giovedì 21 febbraio 2008

drink up me heartis, yo ho!

Qualche giorno fa, leggendo la Lonely, ho scoperto che anche in Australia si produce rum, precisamente si faceva riferimento al Bundaberg rum, distillato nell'omonima città del Queensland. In effetti il clima è perfetto, soprattutto verso nord, tropicale quanto i Caraibi, storico luogo di produzione di questa bevanda alcolica. Per i pochi di voi che ancora non lo sanno, ho un debole per questo superalcolico, soprattutto nelle sue varianti più dolci! E pare che questo Bundaberg, o Bundy com'è tradizionalmente chiamato, lo sia.


Il sito ufficiale è ben fatto, sono presentate le varianti prodotte e anche le versioni in lattina: questi "pre-mix" sono praticamente dei cocktail imbottigliati, come se qui vendessero Cuba Libre in lattina! Non so se sia una bell'idea o meno... Da un lato è bello bersi un cocktail appena preparato e fatto come si deve, ma visto che nella maggior parte dei pub non fanno altro che versare insieme rum e cola, forse è meglio averlo già preparato. Sperimenterò e vi farò sapere.

Cercando informazioni su questo rum ho notato che spesso si faceva riferimento alla Rum Rebellion, soprattutto perchè sono da poco stati festeggiati i 200 anni da questo evento. Il 26 gennaio 1808, esattamente vent'anni dopo la fondazione della prima colonia inglese, il Maggiore George Johnston del New South Wales Corp depose il Governatore del New South Wales William Bligh. Questo evento viene ricordato anche come il "secondo ammutinamento" per Bligh: infatti era Capitano su una nave che forse avete già sentito nominare, il Bounty...

In breve, Johnston arrivò ad arrestare Bligh per via del suo malgoverno e dopo frequenti scontri con John Macarthur, uno dei più intraprendenti proprietari terrieri. Il suo malgoverno era ovviamente malvisto anche dalla popolazione, non era infrequente che alcuni cittadini fossero arrestati e custoditi senza nemmeno sapere le accuse a loro carico. Tra le varie misure prese dal Governatore Bligh per riassestare l'economia c'era il divieto di utilizzare rum, o altre bevande alcoliche, come forma di pagamento. Questa era una prassi comune in Australia, soprattutto tra le truppe, per via della mancanza di moneta. E penso si utilizzasse anche fuori da questo continente... Comunque, la misura a quanto leggo era anche sensata e non fu la causa della ribellione, non l'unica almeno.

E invece questo golpe o "ammutinamento" viene ricordato proprio col nome Ribellione del Rum, e il motivo è presto spiegato. Anni dopo, nel 1855, uno storico quacchero inglese di nome William Howitt scrisse una storia dell'Australia e, da religioso oppositore del consumo d'alcol, ricondusse la vicenda a uno scontro sul consumo o meno del rum, patteggiando ovviamente per Bligh. Fu lui a coniare il nome Rum Rebellion, da allora entrato nella storia. Lo scontro era invece ben più profondo, tra la corona che voleva mantenere le colonie come una sorta di prigione aperta con un'economia limitata e i primi proprietari terrieri e imprenditori che volevano espandere e cambiare la natura stessa di queste colonie.

Tornando al Bundy, purtroppo la distilleria sta proprio dall'altra parte del continente rispetto a dove andrò io! Chissà però che non riesca ad organizzarmi per visitarla, sarebbe veramente un sogno!

Musica: Days of the new (III - Red album)

lunedì 11 febbraio 2008

aussie movies #3: Quigley down under


Per questa terza puntata ho rispolverato un western del 1990 (in Italia è uscito col nome Carabina Quigley) ambientato nel Western Australia a metà '800. Il protagonista, un tiratore americano incredibilmente bravo interpretato da Tom Selleck, viaggia fino in Australia per lavorare alle dipendenze di un ricco proprietario terriero. Ma subito le cose si mettono diversamente da come pianificato e Quigley finisce in mezzo al deserto senza acqua... E' un western leggero, piacevole da vedere soprattutto per le splendide ambientazioni, visto che la storia non è effettivamente molto originale. Però Tom Selleck se la cava bene e, se vi sta simpatico, è sicuramente un film da vedere.

Ho scoperto che originariamente doveva uscire negli anni '80 con Steve McQueen come protagonista, ma poi il progetto si arrestò. Fu proprio Selleck a insistere per riadattare il soggetto e iniziare le riprese, dopo la delusione di aver dovuto rifiutare, per questioni contrattuali, di interpretare la parte di Indiana Jones! Pensa te, un Indy coi baffi...

sabato 9 febbraio 2008

what do you know about Australia?

Approfittando di un periodo di relax post-esame ho finalmente approfondito la lettura di un sito interessante, scoperto quando cercavo informazioni sul createre di Wolfe Creek. Il sito vuole essere una guida all'Outback australiano, questo è il link alla Home page. E' stato creato da Birgit, una tedesca che vive ormai in Australia, e precisamente nel Kimberley, da una quindicina d'anni. Lo trovo ben fatto, soprattutto perché risulta interessante sia all'inesperto più totale come me, sia, suppongo, alla persona già più informata che però vuole trovare consigli precisi e link utili per qualsiasi informazione riguardo l'Outback.


La prima domanda a cui il sito risponde, domanda che può sembrare stupida, ma non lo è, è questa: cos'è l'Outback? Una definizione precisa non c'è, perché dipende dai punti di vista! In via generale si può dire che l'Outback in Australia è tutto tranne il triangolo a sud-est che si forma tirando una linea immaginaria tra le città di Adelaide e Brisbane. In questa parte del paese vive la maggior parte della popolazione. Va esclusa anche Perth e dintorni, diciamo l'angolo a sud-ovest. Per il resto, si può parlare di Outback.

E' difficile però che gli australiani si riferiscano all'entroterra come all'Outback, la maggior parte di loro lo chiama semplicemente "bush" (traducibile come terra selvaggia, boscaglia), perché lo conosce. Più uno abita lontano dalle città, meno userà la parola Outback; ma se si allontana da ciò che riconosce come bush, ecco che allora supera una sorta di linea immaginaria e chiama il luogo che sta esplorando...Outback! Una definizione potrebbe essere quindi: la parte di Australia che non si conosce.

Per uno come me che non ha (per ora!) messo piede in Australia, l'Outback è quindi il 90% del territorio. In termini generali, si può dividere questa parte in tre regioni principali: il Red Centre, i deserti e il Top End.


Red Centre: la parte centrale dell'Australia è famosa soprattutto per Ayers Rock, o Uluru, di cui sicuramente tutti voi avrete visto una foto. Alice Springs è l'unica città di una certa dimensione da queste parti ed è per questo considerata la "capitale dell'Outback", anche per la sua posizione centrale. Da questa città passa la mitica Stuart Highway, una striscia d'asfalto di quasi 3000 km che taglia l'Australia in due, da nord a sud. Ma oltre ad Uluru qui c'è molto da vedere, spero tanto di poterci venire in un modo o nell'altro...


Deserti: intorno a questo centro si sviluppano 5 deserti. Ad est il Simpson Desert, a ovest il Great Victoria Desert, il Great Sandy Desert e il Gibson Desert e infine il Tanami a nord. Ma deserto non significa solo distese infinite di sabbia e null'altro, la natura qui è più che viva e la possibilità di esplorarla è permessa da diverse piste, con condizioni variabili (per tutte le auto o solo per fuoristrada 4x4).


Top End: è la parte settentrionale dell'Australia, con clima tropicale e quindi con due stagioni principali, Wet da ottobre ad aprile e Dry nel resto del tempo. Anche la vegetazione si adegua quindi al clima, a quanto leggo si possono ammirare luoghi assolutamente meravigliosi tra cui la regione del Kimberley, considerato "l'Outback dell'Outback Australiano" per il suo essere remoto e selvaggio.


Un'ultima cosa da precisare è che questo Outback non è un luogo pericoloso come spesso si sente dire (a quanto pare gli australiani stessi si divertono a mettere in giro voci assolutamente esagerate riguardo i pericoli della natura australiana, inventandosi anche diversi animali dall'attacco mortale!), sempre tenendo presente che ovviamente è giusto essere ben informati e usare molto buonsenso!

mercoledì 6 febbraio 2008

aussie movies #2: Mad Max

Come promesso, eccomi a parlare della trilogia di Mad Max, tre film d'azione girati nei deserti australiani che ricordo con affetto perché visti più e più volte nella mia infanzia. Ed è stato divertente rivederli ora, a qualche anno di distanza dall'ultima volta. Non arrivo a paragonarli (come affetto intendo) alla trilogia di Star Wars o a quella di Back to the future, ma le mitiche "V8 supercarburate per inseguimenti d'emergenza" avranno sempre un posto nel mio cuore!

Mad Max (Interceptor) 1979


Il primo Mad Max è ambientato in un futuro prossimo, con gang motorizzate che controllano le strade e una società praticamente inesistente (o almeno nel film non viene molto rappresentata). Dalla parte dei buoni un gruppo di poliziotti che non si fa troppi problemi a ricorrere alla forza bruta. Tra i migliori c'è "Mad" Max Rockatansky, interpretato da un giovane Mel Gibson. Auto, moto, inseguimenti, violenza... Un classico. Memorabile l'inseguimento d'apertura. Per vent'anni è stato il più grande successo se paragonato al suo costo: 400.000 dollari per realizzarlo e 100 milioni di dollari d'incasso! Per la cronaca, è stato battuto nel '99 da The Blair Witch Project.

Mad Max 2 (Interceptor, Il guerriero della strada) 1981



Con il secondo Mad Max le atmosfere cambiano un po', ci si ritrova in una specie di Medioevo futuro che ha poi fatto tendenza influenzando le atmosfere post-atomiche di Ken il guerriero, tra gli altri. La storia è meno originale, ma comunque a mio parere ancora appassionante. Ora ci si batte solo per il petrolio e Max, rimasto solo, aiuta una piccola comunità a sfuggire agli attacchi del perfido e ahimé ridicolissimo Lord Humungus. Il paesaggio australiano è ora solo quello desertico, non si vede né acqua né verde! Un elemento in comune a questi primi due film è la secondo me veramente mediocre e insistente colonna sonora realizzata da Brian May (non metto nemmeno il link, dovete sapere chi è)!

Mad Max beyond Thunderdome (Mad Max oltre la sfera del tuono) 1985



Il terzo e per ora ultimo episodio (si vocifera da anni di un quarto Mad Max e dopo che perfino Harrison Ford ha vestito di nuovo i panni di Indiana Jones, penso che si possa sperare) vede il nostro affezionato arrivare alla città di Barteltown, governata da una regina interpretata da Tina Turner. L'atmosfera è sempre bella e suggestiva, ma è però la storia in sè a essere un po' debole: un Mad Max sedentario che non è dietro ad un volante che senso ha? Si rifà però nel finale con un inseguimento con mezzi off-road davvero belli. Forse più fumettoso rispetto agli altri due. E con questo è tutto, a presto!

lunedì 4 febbraio 2008

it's a road train, baby!

Ecco un tipico camion che si può incontrare fuori città in Australia:


Ovviamente, vista la mole, questi TIR una volta partiti non hanno molta voglia di fermarsi. E quindi è normale trovare, di fianco alla strada, poveri canguri morti e (ho testimoni al riguardo) persino vacche!
Il bimbo che è in me, da sempre un duro e puro motorhead (sono sempre stato convinto che questo termine indicasse un appassionato di motori, ma non riesco a trovare nulla al riguardo! Qualcuno di voi ne sa qualcosa?), non può non esaltarsi di fronte a questi mostri! Non vedo l'ora di vederne uno dal vivo, possibilmente evitando incontri troppo ravvicinati!
Lo stesso camion della foto lo potete vedere in azione qui. Da notare il fatto che, essendoci in Australia la guida inglese, questo simpatico camioncino sta effettuando un sorpasso!