venerdì 29 maggio 2009

"qualcuno parla la mia lingua??"


Vorrei segnalarvi questo articolo del Corriere della Sera sulle lingue scritte antiche di cui non si è ancora riusciti ad ottenere una decifrazione completa. L'antichità mi ha sempre affascinato, soprattutto quando ci parla di popoli vissuti in tempi remoti o, come in questo caso, di lingue sconosciute risalenti anche a più di 2000 anni fa. Trovo coinvolgente e intrigante leggere di questi segni scritti, testimonianze arrivate fino a noi, che però rimangono un'enigma totale, un segreto che forse non si svelerà mai.


Qui subentra il fascino dell'archeologia hollywoodiana alla Indiana Jones, me ne rendo conto: probabilmente la maggior parte di quelle tavole non ancora tradotte parla di scambi economici o di vita quotidiana, non del segreto di Atlantide o chissà cos'altro. Ma tutto questo mistero mi stuzzica molto, d'altronde come si può non rimanere catturati dalla storia di un disco di pietra, il Disco di Festo, che risale al 1700 a.c. composto da segni che risultano tutt'ora incomprensibili e che non hanno alcun collegamento con le scritture del tempo? Direi che ci fa sentire come Marcus Brody a Iskenderun!

giovedì 14 maggio 2009

iiro rantala new trio


Sembra l'inizio di una barzelletta: ci sono un pianista classico, un ragazzo che fa beatboxing e un chitarrista schizzato che si trovano a suonare... Ma il risultato è tutt'altro che da ridere! Settimana scorsa ho ricevuto una mail esaltata da mio fratello Luca con un link ad un video di questo assurdo ensemble finlandese, capitanato dal pianista Iiro Rantala: già al primo ascolto sono rimasto molto colpito! C'è una gran freschezza in questi pezzi jazz accompagnati da beat hip hop o jungle e sporcati da assoli tra il virtuoso e lo sperimentale, si sente il sapore classico e tecnico (anche se ci capisco gran poco) del pianoforte e l'immediatezza di melodie efficaci e dirette.

Il loro unico album è dell'anno scorso e si chiama Elmo. Mi sono avvicinando all'ascolto temendo un po' di noia alla lunga, e invece tiene decisamente bene, è abbastanza vario nonostante alcuni pezzi superino i cinque minuti di durata e ci si ritrova spesso a battere il piede e muovere la testa tutti coinvolti, soprattutto durante i primi due splendidi pezzi.

Questo è il video di Shit catapult:



Qui invece la versione live, condita da varie improvvisazioni, di La toalla:



Impressionante poi il video di beatboxing di Felix Zenger:



New music!

lunedì 11 maggio 2009

dave matthews band


La scorsa settimana, sfogliando una rivista di musica, sono rimasto folgorato da un piccolo riquadro tra le pubblicità dei concerti estivi contenente queste semplici parole: Dave Matthews Band, Lucca, 5/7. Meno di 24 ore dopo avevo già i biglietti prenotati!

Conosco questo gruppo newyorkese [cavolata, sono di Charlottesville, Virginia ndnic] da parecchio tempo, ma solo da poco più di un anno ho approfondito l'ascolto, procurandomi l'intera discografia. Beh, almeno quella da studio, perché i live non si contano sulle dita di due mani... Praticamente ne pubblicano almeno uno all'anno. Se qualcuno di voi lettori non li conoscesse e volesse approfondire, direi che il modo migliore per farsi un'idea della musica proposta sia procurarsi il loro concerto migliore, The Central Park Concert: più di due ore dei loro classici nella splendia cornice verde al centro di Manhattan.

Il 2 giugno uscirà il loro nuovo album, dal titolo stravagante di Big Whiskey and the GrooGrux King. Qui sotto potete ascoltare il primo singolo, Funny the way it is:



Ho grandissime aspettative per il concerto e credo che saranno pienamente rispettate! Intanto attendo l'album che, se si mantiene sui livelli del primo singolo, sarà di grande spessore. Buon ascolto!

giovedì 7 maggio 2009

world press photo

Spulciando le schermate del Corriere on-line, come mio solito al mattino, ho trovato un articolo sul World Press Photo 2009, concorso internazionale di fotogiornalismo. Più che presentare il concorso in sé, il Corriere si concentra sui sei partecipanti italiani che sono riusciti a classificarsi per la premiazione. A questo link potete leggere l'articolo e vedere le serie di foto degli italiani, alcune davvero splendide. Invece sul sito ufficiale del WPP trovate tutte le foto vincitrici (e, a volte, tutte le serie di foto del singolo fotografo), cliccando in basso al centro su Winners Gallery 2009.

Leggendo l'articolo del Corriere si ha l'impressione che il lavoro del fotografo sia un lavoro solitario, o meglio che siano le persone sole e introverse a venire attratte dalla fotografia. Basta leggere le piccole biografie dei fotografi italiani che hanno vinto al WPP: "Ho scelto di fotografare perché non amo parlare anzi, sono proprio negato con le parole.", "Non so stare fermo troppo a lungo in un luogo.", "Ho iniziato a fotografare seriamente trasferendomi a Mosca. Un posto difficile, per nulla accogliente, la sfida che cercavo.", "Si è trasferito in Francia dieci anni fa. In Italia le case costavano troppo, mi dice, tanto vale la Francia.", "Mi dice che la fotografia è stata un caso: lui e il suo amico di una vita non trovavano ragazze, passavano le giornate della giovinezza scattando foto.". Altro che il Blues, chi si sente solo e triste si dà alla fotografia!

Le foto ora faranno il giro del mondo partecipando a diverse mostre, in Italia saranno esposte a Roma e a Milano. Per quanto riguarda Milano, il sito della galleria che ospiterà l'evento è questo. E' piuttosto scarno e non perfettamente funzionante, almeno sui miei browser... Comunque ci sono i dati riguardanti la mostra. Spero di riuscire a vederla, ci sono delle foto veramente incredibili! Di seguito vi riporto qualche esempio.






mercoledì 6 maggio 2009

avviso!


Un piccolo post per informarvi che da poche ore è nato un fratellino di questo blog, nicche's wormhole! Spiegazioni sul perché e il percome le troverete nel primo post. Questo blog australiano NON verrà abbandonato, almeno per ora, quindi anche qui ci saranno aggiornamenti, spero tra non molto vista l'assenza prolungata!

shedding skin

Benvenuti lettori! Se mi state leggendo è probabile che proveniate dal mio blog fratello e che vi stiate chiedendo: che ne è dell'Australia? Avrà cambiato idea? Come primo passo voglio quindi chiarire i motivi che mi hanno portato ad aprire questo nuovo blog.

A voyage to Terra Australis è stato aperto a gennaio '08, ormai è più di un anno che pianifico l'emigrazione e...sto ancora pianificando! Sì, i tempi si sono allungati più di quanto avrei voluto, sono ancora qui a progettare, la laurea è ad un esame di distanza e, per quanto assurdo possa sembrare, la sensazione negli ultimi tempi è riassumibile con un: "Così vicino, eppure così lontano."

La voglia di partire c'è ancora, non è cambiata affatto, e non è mia intenzione accantonare il blog australiano. Da qualche mese ho iniziato a tenere un Tumblr, un'esperienza divertente che mi è stata mostrata da un'amica e che ho condiviso con lei con piacere. Per chi non lo conosce, Tumblr permette di tenere una sorta di mini-blog, più aperto ad influenze esterne (video, musica e immagini spopolano) e meno legato ai testi di un classico blog. Mi sono però accorto che mi manca la forma più testuale e approfondita di queste pagine, forma che ho imparato a sviluppare man mano che Terra Australis prendeva forma e si arricchiva di contenuti. Contenuti che però erano legati sempre e solo all'Australia, com'era giusto che fosse visto lo spirito di quel sito.

Le idee erano quindi due: modificare Terra Australis accogliendo post di ogni tipo e legando i post australiani da un'etichetta, oppure iniziare un'altro blog da affiancare, nell'attesa di chiarirsi le idee sul da farsi. Per ora opto per questa seconda opzione, sono troppo legato al vecchio blog per cancellarlo, sia anche solo nella veste grafica e non nei contenuti! Inoltre i post australiani non sono frequentissimi, quindi mi va bene così.

E' possibile che cambi idea a breve, magari trovando una terza via... Chissà, intanto mi va così e così è! Come stavo scrivendo giusto pochi minuti fa ad Alessandro, la primavera porta voglia di cambiamento, esperienze nuove, voglia di fare... Un blog è una parte minima e marginale rispetto ad altre esperienze, ma si può partire anche da qui. Ho voglia anche di tenere meglio da conto contatti ed amicizie, un po' assopite durante l'inverno che mi ha contraddistinto per un po' troppo tempo.


Rimugino tra me e me e intanto controllo la posta. Ecco Alessandro che, senza saperlo, centra in pieno il punto e mi scrive questa frase: "Cmq, vero che hai un blog tematico; non puoi mica scrivere solo quello che ti passa per la mente." Grande Baro!

Ecco, il punto è proprio questo. Ho voglia di scrivere quello che mi passa per la mente, senza avere più un vincolo. Probabilmente la maggior parte delle cose che scriverò sarà composta da pensieri che voglio fissare su schermo per me stesso, spero comunque che qualche spunto possa interessare anche a voi, magari farvi sorridere o farvi conoscere qualcosa di interessante.

Perché "wormhole"? E che significa? Un wormhole è un tunnel spaziale, una sorta di scorciatoia tra due punti dell'universo altrimenti lontanissimi. E' nient'altro che un'ipotesi che ha più di ottant'anni e che per ora non trova conferme pratiche. Tuttavia nella fantascienza si è abusato di questo concetto, secondo me davvero affascinante. Il riferimento che io ho cercato per il nome del blog è quello del tunnel spaziale che caratterizza la serie Star Trek: Deep Space Nine, qualcosa di più di un semplice tunnel: un "contenitore" oltre che una scorciatoia, un mondo a sé che regala esperienze uniche, popolato da esseri incorporei estranei alla natura terrena.


-funzione matematica di un tunnel spaziale

Ok, non punto così in alto con queste banali pagine! Però mi piace pensare di essere un piccolo mondo a sé, un contenitore di notizie e curiosità, di mie passioni ed esperienze. Inoltre far riferimento a due mie passioni come Star Trek e l'astronomia, o meglio la fantascienza visto le ipotesi teoriche, non può che rendermi ancora più contento!

Il look del tunnel spaziale del titolo è però più psichedelico che scientifico, mi ha ricordato tanto la scenografia del video di Spirit in the sky, un classico di Norman Greenbaum rifatto negli anni '80 dai Doctor and the Medics, canzone che mi ha sempre fatto sorridere e con cui mi piace cominciare questo nuovo blog.

A presto e grazie per l'ascolto!