lunedì 23 maggio 2011

stage di taichi


Dal 19 al 22 maggio sono stato al tanto atteso stage con la mia scuola di taichi. Abbiamo soggiornato in un ottimo agriturismo in provincia di Verona, per la cronaca l'Agriturismo dei Grippi, immerso nella quiete dei vigneti e a solo pochi minuti dalle terme di Colà. Quattro giorni splendidi, passati ad approfondire lo studio del taichi, dalla forma al tuishou, ma dedicandosi anche alla meditazione e alla scoperta di routine d'allenamento per il benessere del corpo.

Che la compagnia fosse delle migliori già lo sapevo, ma la serenità, le risate, le lunghe chiacchierate a tavola e la simpatia di tutti mi hanno rapito e davvero conquistato. Le ore di studio passavano come minuti, si arrivava all'ora di pranzo o alla conclusione del pomeriggio proprio senza accorgersene, ovviamente anche grazie all'insegnamento di Max ottimamente calibrato. Se poi al divertimento della pratica del taichi e all'ottima compagnia aggiungete lunghi bagni alle terme, pranzi rigeneranti a base di frutta, pizze con lardo e salamino piccante e grigliate, beh, allora si sfiora la perfezione!

Per darvi una pur minima e vaga idea di come sia stato partecipare a questo stage, ecco un filmato con foto e video fatti durante i quattro giorni. Un po' per pigrizia, un po' per il desiderio di vivere l'esperienza più che registrarla, la mia fotocamera è stata per lo più spenta e così non ho raccolto molto materiale; recupererò quello degli amici che sono stati più meticolosi e attenti (oltre che professionali) nel fotografare e filmare i momenti salienti dello stage, come le sfide di tuishou protratte fino allo scioglimento causa caldo estivo! In ogni caso, ecco il video:



Tra le esperienze più emozionanti, il tentativo (ancora molto maldestro e incerto) di effettuare i primi fajin. Si tratta di un'esplosione di potenza effettuata in brevissimo tempo e in altrettanto breve spazio. Sgombriamo subito il campo da equivoci: non si tratta di evocare magie oscure o di far ricorso a energie mistiche, ma "solo" di imparare a ottimizzare i movimenti del proprio corpo e la sensibilità nel gestirli per poter ottenere il massimo risultato dirompente, appunto in maniera esplosiva, quindi in un arco di tempo limitatissimo. Questa tecnica non si applica ad un movimento specifico, ma ad esempio la si può studiare per metterla in pratica nel tirare pugni, oppure gomitate o spallate. Noi l'abbiamo provata con l'ultimo di questi esempi, e come dicevo, almeno nel mio caso, si tratta delle prime maldestre prove. Però già si intravede qualcosa, si comincia a capire quanto la sensibilità e la sequenzialità nel movimento possano aumentare l'efficacia del risultato finale. E, soprattutto, cosa fondamentale nel taichi, quanto la rilassatezza sia sempre l'elemento chiave, al contrario di quello che si potrebbe pensare quando si parla di tirare una spallata ad un avversario.

Il tuishou poi continua ad essere un modo divertente e per quel che mi riguarda immancabile per migliorare il taichi. Ho la fortuna di aver trovato un gruppo affiatato e appassionato che mi ha permesso di crescere tantissimo, se la si unisce alla costanza nell'allenamento direi che si hanno ingredienti giusti per un miglioramento costante. Sentir parlare di possibili prove agonistiche nei mesi futuri non fa che mettermi ulteriore voglia di impegnarmi! Le sessioni di tuishou durante lo stage, soprattutto quelle in cui si cambiava partner di continuo e si provava anche col maestro, sono state fantastiche, mi verrebbe voglia di passare giornate intere così! E la cosa bella è che ho due o tre compagni che lo farebbero davvero... :)

"Perché pratichi il taichi?" E' una domanda che è sorta durante le varie discussioni a tavola. Di risposte ce ne possono essere tante, ovviamente ognuno ha le sue motivazioni, più o meno chiare e non necessariamente scontate. In questi mesi ho capito che il dono più bello che ho avuto dal taichi è la possibilità di conoscere meglio il mio corpo, di imparare a usarlo con efficacia proprio grazie al rilassamento ed alla coordinazione. E se già la pratica della forma in solitario me l'aveva fatto sentire, mettersi in gioco con i compagni di studio grazie al tuishou l'ha reso molto più esplicito, ed anche il rimando è diventato più forte. Ho passato tanti anni senza avere un buon rapporto col mio corpo, diciamo che convivevamo forzatamente. Poi le esperienze con la piscina prima e la corsa poi mi hanno fatto scoprire un mondo che avevo troppo trascurato. E adesso il taichi mi ha aperto ampi orizzonti tutti da esplorare, regalandomi benessere e soprattutto la compagnia di ottime persone con cui condividere il cammino.