domenica 10 gennaio 2010

da Mundrabilla a Port Augusta

Dopo tre giorni e 2700 chilometri ho superato il grande vuoto dell'Australia del sud e mi avvicino alle grandi città della zona est. Sotto trovate il resoconto della giornata i ieri, qui quella di oggi. E domani Adelaide!

Terza tappa, Port Augusta, trecentotrenta chilometri da Adelaide. Giornata di guida intensa quella di oggi, ho superato la soglia dei mille chilometri guidando per tutta la giornata. Sono alle porte di Adelaide (percé come ormai avrete capito, qui in Australia trecento chilometri non sono nulla), mi godo questa sosta notturna in un motel confortevole e, soprattutto, col fresco dell'aria condizionata!

La notte a Mundrabilla non è stata facile, una volta chiusa la porta il caldo s'è fatto sentire, come anche i corvi al sorgere del sole. Sole che però è rimasto nascosto per buona parte del giorno, visto che le nuvole di ieri hanno occupato il cielo e mi hanno accompagnato per tutta la giornata. Qui ora pare esserci più sereno, ma non pensate che nuvole significhi aria più fresca, anzi! C'è un'ondata di caldo in tutta l'Australia del sud, oggi c'erano più di 40 gradi ed anche ora (mentre scrivo sono le 23) ce ne saranno poco meno di trenta.

Dopo un centinaio di chilometri da Mundrabilla ho raggiunto il confine tra Western e South Australia e da lì ho proseguito verso il Nullarbor. La strada per un po' costeggia la costa, ho quindi rivisto l'oceano e gli spettacolari punti d'osservazione in cui è possibile vedere la...fine dell'Australia! A pochi centimetri dai propri piedi uno strapiombo e poi oceano fino a perdita d'occhio.

Il Nullarbor mantiene quello che promette, anche se non per poi molti chilometri. Viene così esaltato che uno si aspetta che questa parte d'Australia sia tutta così, invece la zona veramente senza alberi è lunga circa una trentina di chilometri; la parte importante del Nullarbor è più a nord e viene attraversata seriamente dalla linea ferroviaria (se vi piacciono i tratti rettilinei, sappiate che la ferrovia ne ha uno di quasi 500 km). Comunque il tratto di Nullarbor che si attraversa lascia il segno: è un niente veramente di...niente! Inoltre l'atmosfera di oggi era anche più tetra, per via delle nuvole scure e qualche goccia di pioggia. Se è vero che qualche sorta di vegetazione c'è, colpisce il fatto che i colori dei cespugli siano spenti, tenendi al grigio, come se fosse una zona bruciata da poco.

Addentrandosi nel South Australia si ritornano a vedere gli alberi prima e delle distese infinite di grano poi.

Ecco, dei mille chilometri di oggi, due terzi li ho passati a fare su e giù sulle colline gialle dei campi! Quando spuntava il sole, il giallo diventava vivo, quasi brillante, e visto che con gli occhi in certi punti si possono abbracciare chilometri quadrati di coltivazione, si rimane davvero colpiti e a bocca aperta! Sarebbe stato sicuramente più interessante seguire la costa della Eyre Peninsula, ma preferisco concentrarmi sull'obiettivo Melbourne.

Dopo un po' però ci si abitua, salvo ritornare ad emozionarsi a trecento chilometri da Port Augusta, quando si comincia a scendere lasciandosi alle spalle l'altopiano giallo e comincinado ad intravedere le alture di quello che credo sia il Flinders Range. So che mi ripeto, ma anche qui quello che lascia sbalorditi è la profondità del paesaggio, la possibilità di vedere a chilometri e chilometri di distanza almeno per 180 gradi quando si scende dopo aver superato una collina. Questa zona è più desolata, mi ricorda certe zone del New Mexico negli Stati Uniti. Purtroppo le foto non sono venute bene perché era già troppo buio. Bellissimo poi raggiungere Port Augusta all'imbrunire, scendendo da un'altura e vedendo le luci della città già da dieci chilometri di distanza.

Nel frattempo, tanto tempo per pensare, tra le esperienze australiane con Leela e Sergio e le possibilità dei prossimi giorni, dalla nostalgia di casa ai progetti italiani dopo il mio ritorno. Di certo c'è che sono contento di essere tornato a poter mandare sms a casa, sentire Sergio al cellulare e, appena finito di scrivere qui, poter guardare la casella di posta e farvi leggere queste righe. L'isolamento non fa decisamente per me!

1 commento:

  1. Ci sono due categorie di persone, i pazzi e gli eroi..., non ho ancora capito a quale categoria tu appartenga, comunque buona continuazione e che Dio ti protegga ( oltre alla Mitsu ), pa & ma

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