domenica 10 gennaio 2010

da Kalgoorlie a Mundrabilla

Seconda tappa, Mundrabilla. Che giornata! Oggi ho fatto più di 800 chilometri, ho cominciato a spostare la lancetta avanti e sono quasi arrivato al confine che divide il Western Australia dal South Australia. In realtà pensavo di fare più strada, ma questa mattina non sono partito così presto come pensavo.

Come avevo scritto nell'ultimo post, volevo andare a rivedere il Super Pit, la miniera d'oro gigante, visto che appena arrivato a Kalgoorlie venerdì tutte le attività erano sospese. Dopo aver lasciato l'ostello e aver fatto qualche spesa per il viaggio mi sono diretto verso la miniera, che ho trovato in pieno fermento, come speravo. Sono rimasto incantato per più di mezzora a guardare i dumper (qui li chiamano semplicemente mining truck, da dove derivi il termine "dumper" non lo so, ma io li ho sempre identificati così) fare su e giù trasportando tonnellate di materiale! Ero felice come un bambino, ho fatto foto e filmati a profusione. Mi sembrava di essere tornato a giocare a macchinine, visto che dall'alto quei mezzi enormi non sembrano poi tanto più grandi di un giocattolo. Davvero spettacolare...beh, almeno per me!

Lasciata Kalgoorlie mi sono diretto verso sud, dove ho poi preso la Eyre Highway (dal nome del primo avventuriero ad aver attraversato questa regione) la striscia d'asfalto che attraversa il Nullarbor e che porta ad Adelaide. La distanza segnalata fa impressione, ma esalta l'animo sapere di aver davanti tanti chilometri, quasi una sfida, e tra l'altro per me non rappresentano nemmeno la fine del viaggio.

I momenti più interessanti sono stati l'affiancare prima e l'attraversare poi quest'enorme distesa arida, che dovrebbe essere un lago e che evidentemente attende momenti migliori...

...e l'imboccare uno dei più lunghi tratti rettilinei al mondo e sicuramente, come segnalato, d'Australia.

Questo qui sotto in realtà è un tratto precedente al 90 mile straight, ma vi da un'idea delle viste incredibili che accompagnano costantemente la guida.

A parte Kalgoorlie e Norseman (all'inizio della Eyre Highway), tutte le altre "città" che si incontrano spostandosi verso est non sono altro che roadhouse, singoli edifici con distributore di benzina, ristorante, piccolo negozio e motel. Come infatti esemplifica questo cartello, la popolazione totale è equivalente al numero degli impiegati!

La vegetazione è cambiata parecchio durante il viaggio, il Nullarbor si fa ancora attendere dopo aver dato qualche piccolo anticipo: in certe zone gli alberi sono improvvisamente scomparsi, mostrando distese di piccoli cespugli a perdita d'occhio, salvo poi ricomparire altrettanto improvvisamente, magari dopo una piccola discesa o una curva particolarmente impegnativa. Sarà forse una strana illusione dovuta allo stress, ma ho davvero l'impressione che ci siano questi cambi repentini, come se ci fossero delle linee ben precise di demarcazione tra i diversi tipi di vegetazione! Mah...

Domani però entrerò in pieno nulla, è qui davanti a me, a pochi chilometri di distanza. L'ultimo tratto di guida è stato abbastanza impegnativo. Dopo una sosta verso le quattro del pomeriggio ho deciso di continuare fino alla roadhouse di Mundrabilla, a 190 chilometri di distanza; la mia paura non era quella di essere troppo stanco, ma di dover affrontare la strada al tramonto, quando gli animali sono più attivi ed il rischio di stirarli diventa più alto. Così l'ultima ora e mezza l'ho passata col piede sul freno (all'acceleratore ci pensa il cruise control) pronto a pestare in caso di emergenza e gli occhi che scrutavano di continuo il bush al lato della strada. Sono arrivato a Mundrabilla esattamente al calar del sole.

Purtroppo l'unica camera libera è anche quella senza aria condizionata, ma non avevo nessuna intenzione di fare altra strada, avevo bisogno di cibo e di una bella doccia. Ora sono seduto accanti alla porta aperta, l'aria fuori è fresca (direi che ci saranno 25 gradi, una pacchia dopo gli oltre 40 della giornata). Prima di mettermi a scrivere ho fatto una passeggiata per scrutare il cielo: la stellata è incredibile, peccato ci siano le luci accese fuori dalla roadhouse. Non mi sono allontanato troppo perché il buio poi è ovviamente totale, tra l'altro c'è anche qualche nuvolone in avvicinamento, speriamo non crei problemi domani, visto che le piogge qui nelle zone aride, quando ci sono, sono belle violente.

Tra gli incontri da segnalare vanno menzionati tre folli ciclisti incrociati durante la giornata, in momenti diversi: davvero eroici! Uno l'ho anche filmato, per puro caso. Gli auguro di sopravvivere, sarebbe già un gran risultato!

Il primo fuso orario incontrato è di 45 minuti, il Central Western o qualcosa di simile. Poi ne incontrerò un altro della stessa entità, passando quindi all'ora e mezzo in più che sapevo esserci tra WA e SA. Direi che per oggi può bastare, ora mi butto a letto che domani mi aspettano altrettanti chilometri! Non credo che riuscirò a raggiungere Adelaide, sarebbe una bella tirata, ma chissà, magari mettendomi in strada presto ce la farò. Ganesh fa il suo dovere, la Mitsubishi macina asfalto senza fiatare e con temperature sempre ben al di sotto del livello di guardia; peccato che si scoli un litro ogni 10 km, ma se continua ad andare così bene non me la sento di rimproverarla.

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