venerdì 8 gennaio 2010

da Perth a Kalgoorlie

Prima tappa, Kalgoorlie. La prima tratta del lungo viaggio verso Melbourne si è rivelata tranquilla e non ha presentato particolari sorprese. Stamattina ho salutato la famiglia Gustinetti, eravamo tutti tristi visto che è molto probabile che non ci si veda più. Foto di rito e via verso est lungo la Great Eastern Highway.

Compagna fedele di viaggio, già pochi chilometri dopo Perth, è stata una conduttura dell'acqua, un lunghissimo serpentone al fianco della strada che suppongo porti l'acqua a Kalgoorlie, e ai paesini di mezzo. Impressionante, visto che tra le due città ci sono 600 chilometri di distanza!

Lungo la strada ho trovato un'indicazione che segnalava il passaggio della prima rabbit proof fence, la barriera anti conigli costruita all'inizio del 1900, salvo poi scoprirne l'inutilità. Leggendo la targa sul posto ho poi scoperto che quello era proprio il punto in cui vennero iniziati i lavori.

A parte questo, l'unico altro elemento che ha caratterizzato la mia attenzione è stato il modo tutto australiano di avvertire gli automobilisti dei rischi che comporta la disattenzione alla guida. Si sa, gli australiani tendono ad essere molto diretti!

Ad una quarantina di chilometri da Kalgoorlie si trova il piccolo paese di Coolgardie, nato vicino al sito in cui venne scoperto l'oro a fine '800. Quello che colpisce è la grandezza della carreggiata, a occhio di una quindicina abbondante di metri, costruita così per permettere alle carovane di cammelli di fare inversione.

Il centro di Kalgoorlie è ben tenuto, con gli edifici storici ben restaurati e delle belle aiuole verdi...di erba finta, viste le alte temperature e l'importanza di risparmiare acqua.

Appena arrivato mi sono recato al Super Pit Lookout, un punto d'osservazione sulla più grande miniera d'oro d'Australia. Devo ammettere che sono rimasto a bocca aperta, il "pit" è davvero profondo, i giganteschi macchinari sul fondo sembrano piccole macchinine! Purtroppo c'era stata da poco un'esplosione programmata, questo comporta 12 ore di stop ai lavori per sicurezza. Da un lato l'atmosfera era ancora più infernale (è la prima cosa a cui si pensa, visti tutti quei gironi che portano verso il fondo), con un fumo impenetrabile, ma una volta diradato la miniera era praticamente ferma. Tornerò domattina prima di partire, voglio vedere i dumper che si arrampicano a pieno carico verso la cima! Al solito, le foto non riescono a rendere molto l'idea, spero nei filmati.

L'ostello è abbastanza spartano, ma ho un simpatico francese come compagno di stanza. Se mi riesce di pubblicare questo post, sappiate che probabilmente per i prossimi aggiornamenti dovrete aspettare che arrivi ad Adelaide, dopo che avrò attraversato il Nullarbor. Che Ganesh mi protegga!

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