sabato 12 gennaio 2008

il lavoro rende liberi

E' ora di entrare un po' più all'interno dei meccanismi che regolano i visti e i permessi di lavoro che mi troverò a sfruttare nella mia permanenza in Australia. Tutto gira intorno a un visto chiamato Working Holiday che permette 12 mesi di permanenza e la possibilità di fare qualsiasi lavoro si voglia. A questa pagina (sito del governo australiano) si trovano tutte le informazioni necessarie per sapere come funziona questo visto, quali sono le limitazioni e quali le modalità per richiederlo.

Cercando invece su Wikipedia (solo inglese, quella italiana non ha articoli al riguardo) si trovano informazioni più generali quali anche i vari paesi coinvolti (i primi a proporlo furono l'Australia, il Canada, la Nuova Zelanda ed il Giappone). Il principio è appunto molto semplice: è un permesso di soggiorno che da modo di visitare varie zone del paese (in 12 mesi di tempo ce n'è) e di mantenersi con qualche lavoro saltuario. Non ci sono però limitazioni al numero di mesi di lavoro, tranne un tetto massimo di 6 mesi per datore di lavoro. I criteri da rispettare sono semplici, vi è giusto un limite d'età (tra i 18 e i 30 anni) e poco altro. Inoltre, per quanto riguarda l'Australia, c'è la possibilità di chiederne un secondo se si ha lavorato per almeno tre mesi per un "lavoro stagionale nell'Australia regionale" (traduco un po' letteralmente dall'inglese): proposta allettante se si ha intenzione di prolungare la permanenza... Ma su quest'aspetto mi sono informato ancora poco, intanto pensiamo al primo anno e poi si vedrà!

Altri paesi, come per esempio la Nuova Zelanda, pongono grosse limitazioni al numero di visti concessi e al periodo di partenza: per esempio questo paese garantisce solo 1.000 visti all'anno. Per fare un confronto, pensate che dall'Australia nel 2006 sono partiti ben 30.000 ragazzi verso altri paesi proponenti il Working Holiday Visa. La penuria di forza lavoro australiana invece garantisce accesso abbastanza facile, soprattutto come detto nelle zone regionali, dove la bassa manovalanza è veramente scarsa.

Non mi è chiaro se questo visto esiste anche per chi vuol venire in Italia, una ricerca veloce non ha risolto i miei dubbi... Comunque questa è l'offerta che sfrutterò per emigrare ed è esattamente la strada scoperta e utilizzata da Sergio per la sua permanenza nel WA: onore al pioniere, quindi!

Una volta ottenuto il visto si hanno 12 mesi di tempo per partire, credo quindi che mi muoverò per la richiesta prima o all'inizio dell'estate così da avere un po' di mesi di tempo per sbrigare tutte le pratiche e allo stesso tempo qualche mese oltre il termine dell'anno se cause di forza maggiore dovessero impedirmi di partire quando voglio.

Strano fare tutti questi discorsi come se partissi domani e pensare che ho davanti a me praticamente un anno intero... Ma va bene così, è bello avere un obiettivo preciso: affronterò meglio i problemi quotidiani e quelli più stressanti avendo in mente una meta ben definita!
nic

7 commenti:

  1. Bè che dire.....
    Ottima scelta, cosa che avevo iniziato a pensare anche io ma le mie difficoltà son molto maggiori.
    Poi mi serve una persona un po' lucida che indaghi sul campo.
    Buona preparazione!!

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  2. ooooooohhh..sono arrivato secondo questa volta, per i commenti.
    Ciao Nic..complimenti pe ril blog.. braov bravo.

    Però si farà in modo di vedersi anche non virtualmente dai. Buon anno e buon tutto, ale

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  3. Tia, se ti serve una persona un po' lucida direi che devi aspettare il terzo!
    Bella nicche, viva gli emigranti!

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  4. Da un amico che già sta nell'emisfero australe (ma dall'altra parte del globo)... FORZA e COMPLIMENTI.
    ps: mi darai conferma anche tu che l'acqua scende negli scarichi girando in senso contrario...

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  5. Allora maiale, non scrivi più un tubo?

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  6. Ciao Gandi! Devo far passare un anno prima di partire, quindi devo un po' diluire i post, sennò non so più che dire! :)
    Maiale!
    nic

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  7. Mia sorella vive a Sydney, quindi se ti serve qualche dritta scrivmi pure!

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