lunedì 13 giugno 2011

autodifesa?

Ieri ho visto questo video su Corriere.it, che commentava la notizia dell'istituzione di corsi gratuiti di Krav Maga per tutta la popolazione di Carnate, promossi e in parte anche tenuti dal sindaco del comune, esperto di arti marziali.

A me pare, nel migliore dei casi, una mossa inutile. Primo, è ridicolo pensare che si possa imparare a difendersi con tecniche simili senza poter fare affidamento su un fisico allenato. Come pensa di insegnare la difesa da armi da fuoco o da taglio agli anziani il sindaco Riva? Ma anche se non si è ultra settantenni, basta essere fuori forma e un po' sovrappeso per avere serie difficoltà nel muoversi agilmente.

Secondo, penso che sia preoccupante che un sindaco consideri questi corsi come una soluzione al disagio sociale. Siamo ai livelli del dito e della Luna. Invece che generare un senso di sicurezza, un insegnamento approssimativo così indiscriminato aumenta la percezione del pericolo. Il Krav Maga si basa sulla risposta nel minor tempo possibile, o sull'attacco preventivo. Questo significa avere i nervi tesi e all'erta in situazioni che si possono percepire come pericolose. Se anche questo corso si rivelasse efficace nell'insegnare questa forma di autodifesa alla popolazione di Carnate, prevedo un aumento e non una diminuzione delle aggressioni. In più, se ci si illude di poter fare chissà cosa, si rischia solo di andarsi a infilare in situazioni più spiacevoli di quanto sarebbe stato in partenza.

Mi è stato insegnato e ripetuto più volte che un conto è provare qualche mossa di difesa in una palestra con un istruttore, un'altra cosa è trovarsi di fronte una persona che ti aggredisce senza pietà e a sorpresa. Lo so anch'io che il militare israeliano che si vede nel video reagisce in millisecondi, ma il carnatese medio? Non stiamo quindi illudendo le persone (e mettendole in pericolo) sprecando tempo e risorse per qualcos'altro?

Iscriversi ad un corso di arti marziali può fare solo bene, se lo si affronta con serietà. Io ne sto ricavando tantissimo, principalmente nella consapevolezza e nel rapporto col mio corpo e con le mie possibilità, nel confronto (controllato) e nella sfida coi compagni. Ma non mi illudo di essere diventato un pericolo pubblico, perché faccio molto più fitness che combattimento. Nel medioevo cinese le arti marziali avevano un senso e difendevano la popolazione dai briganti, pensare che questa sia ancora la soluzione ideale a me sembra un pochino illusorio. E se proprio si crede che alla violenza si debba rispondere con altrettanta violenza, allora facciamo come gli americani e liberalizziamo il porto d'armi, mi sembra più coerente: se siamo nel far west e devo salvare la pelle, allora datemi l'arma migliore.

Come sempre i Monty Python illuminano.



Fatemi sapere che ne pensate, soprattutto se siete in disaccordo.

5 commenti:

  1. Uhm. Non è decisamente un argomento facile da affrontare. In primo luogo sono d'accordo che l'arte marziale è una disciplina che va allenata, coltivata, conosciuta e soprattutto non sottovalutata. Con le arti marziali si può fare male e tanto. Vorrei ricordare, da ex-fruitore di arti marziali e da attuale guardia giurata, che (attenzione non sto giudicando) la legge italiana prevede che la difesa deve essere pari all'offesa. Certo, come spesso accade qui da noi, le leggi hanno sempre quel "nonsochè" di interpretativo e quasi sempre a rischio di chi si è dovuto difendere. Non dimentichiamo che la gestione dello stress del momento induce le più disparate reazioni. Per esempio una statistica americana diceva che durante uno scontro a fuoco ravvicinato, tipo rapinatore armato in uno store dove il commesso è armato a sua volta, difficilmente qualcuno resta anche solo ferito. L'ansia, la paura, la dinamica improvvisa dell'evento ecc ecc giocano dei "brutti" scherzi a mira, tecnica di sparo ecc ecc. I vari corpi speciali non fanno solo simulazioni su simulazioni degli eventi che poi li vedranno coinvolti ma si preparano anche ad improvvisate notturne, allenamenti con ogni situazione estrema e corsi di gestione dello stress, paura, ansia ecc ecc. Quindi una persona, tornando all'argomento principale, che fa un corso di autodifesa e si trova in una situazione dove dovrebbe farne tesoro ma magari a distanza di cinque anni, non credo sarebbe molto incisiva nel difendersi. Sfido chiunque abbia fatto il servizio militare da quindici a ventanni a cavarci qualcosa adesso (a parte Luca che si è tenuto in costante allenamento in quello che ha anche fatto a militare cioè cantare in un coro heheheheheh). Però effettivamente i tempi sembrano davvero cambiati. Mi ha molto colpito, più di tante altre, la notizia di un sessantanovenne che si allenava ad un'impresa di corsa che lo avrebbe fatto entrare nel Guinness dei primati ed è stato aggredito mentre correva su una pista ciclabile a Costa Volpino alle 4 e 30 del mattino. Assurdo pensare che una persona che corre a piedi o in bici o che faccia qualsiasi altro sport si porti dei soldi con se. In due l'hanno menato e continuavano a chiedergli i soldi, gli hanno poi fregato lo zainetto che conteneva il gps che avranno buttato poco dopo, e oltretutto ferito con una lama ad una gamba demolendo in un'azione di un secondo il sogno della vita di quest'uomo. Ecco, davanti a queste cose mi vien da dire che forse sarebbe meglio che tutti un po' dovrebbero sapersi difendere con un po' di tecnica per essere un po' incisivi. I tempi di povertà economica ma soprattutto morale hanno portato ad un aumento delle azioni peggiori da parte degli esseri umani. Leggo di gente rapinata dal finestrino dell'auto, cose che sentivi che accadevano molti anni fa in posti lontani da noi. Altro che Far-west, qua stiamo tornando al medioevo. Comunque credo che il sindaco di Carnate dovrebbe cominciare a gestire meglio le risorse di pubblica sicurezza, visto che la stragrande maggioranza dei paesi non ha copertura 24/7 e la tendenza è quella di diminuire il personale anche di giorno. Non sono contrario alla gente che vuole poter e saper difendersi un po' meglio ma forse non dovrebbe essere il sindaco che, come istituzione, promuove questa linea di condotta. Mi suona molto come "Non so fare quello per cui mi avete eletto ma so menar le mani gran bene e ve lo posso insegnare......". In ultima battuta vorrei dire che se invece di puntare su corsi di difesa personale si puntasse ad arti marziali vere e proprie molta gente limiterebbe la smania di violenza e si avvicinerebbe ad una pace interiore che non crede possibile nello stato attuale delle cose. Perchè come ho potuto constatare di persona, con la pratica di certe discipline, sei il primo ad evitare che certe situazioni succedano.

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  2. Vediamo un po' di rispondere ai punti che sollevi. Condivido in pieno con la tua analisi delle reazioni sotto stress e sotto attacco, anche di chi si allena ad affrontarle. Credo che nessuno possa sapere come reagirebbe finché non ci si trova davvero in mezzo. Quindi o si fanno allenamenti mirati (come quelli delle forze speciali che citi) oppure tutto diventa già molto aleatorio. Come dicevo, io non sono contrario all'autodifesa in sé, né penso che non ci si debba difendere se aggrediti. Se uno ha consapevolezza delle sue possibilità, inoltre, può anche sapere quando sia il caso di farlo o quando "fare l'eroe" porterebbe solo al ricevere una coltellata o una pallottola in pancia. Mi sconcerta vedere l'autodifesa elevata a soluzione alla criminalità, cosa ancora più preoccupante perché non parte da un privato o un gruppo di privati, ma da un'autorità importante come il sindaco.

    Hai perfettamente ragione quando dici che proprio in questo periodo, in questi mesi (ormai anni) di crisi, la percezione degli attacchi di piccola criminalità è in aumento. Non ho cifre sotto mano, ma non mi stupirebbe sapere che è proprio così. Il punto è proprio questo: qual'è la soluzione? Se da un lato è giusto e sacrosanto punire gli aggressori come da norma di legge, allo stesso tempo trovo sia miope pensare che queste aggressioni arrivino "da fuori", come un male oscuro e oggettivo, e non come prodotto della povertà e del malessere di una parte della società. Solo intervenendo su queste si può cambiare qualcosa. Ripeto, questo non significa tollerare la criminalità, ma operare per risolvere il problema alla radice, non con trovate sensazionalistiche, ma inutili e, temo, controproducenti come questa. E' come col terrorismo: se pensi di risolverò uccidendo tutti i terroristi, forse non hai capito bene come funziona e forse te ne ritroverai ancora di più...

    Quindi concordo con te anche quando proponi di gestire meglio la pubblica sicurezza: è lì apposta, inoltre si tratta di persone sicuramente meglio addestrate e che lo fanno per lavoro, quindi niente improvvisazione. Se è difficile per loro, come facevi notare tu, figurati come lo è per un normale cittadino!

    Sono d'accordo con quello che scrivi anche quando differenzi l'arte marziale dalla semplice difesa personale: è sicuramente un mondo più vasto e che coinvolge non solo il corpo, ma soprattutto la mente, creando una diversa consapevolezza. E' comunque qualcosa che va coltivato e non improvvisato, come sai bene, quindi non per tutti.

    E' vero, non è un argomento facile, ma proprio per questo mi fa piacere parlarne. Grazie del feedback!

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  3. Bèh come ci "insegna" la nostra classe politica di questi tempi non è non parlando dei problemi che si risolvono. Il confronto mi stimola sempre, quello verbale intendo heheheh, e il confrontare le proprie idee rende la gente libera.Il poter direi "Io bianco, io nero" è già un bel traguardo visto che in certi posti la libertà d'espressione è pagata a caro prezzo. Dalla mia esperienza posso dire che praticare un'arte marziale mi ha fatto render sempre coscente delle mie potenzialità e per questo conscio di cosa potevo fare ad un'altra persona. Questo faceva sì che ci pensassi mille volte di più a reagire anche verbalemnte. Devo però constatare che dipende molto dal maestro che hai. Io ho avuto la fortuna di avere prima un filosofo che non un maestro di arti marziali. Wee Lian era sempre generoso di insegnamenti mascherati da aneddoti, pensieri o sogni che faceva. Sapeva infonderti quella spiritualità che deve per forza far parte dell'arte marziale. Al contrario vedo e sento di gente che fomenta e aizza i propri allievi e questo è davvero un peccato. Per questo resto un po' scettico quando vedo questi corsi così campati in aria che non ti fanno entrare nello spirito giusto ma ti lasciano solo il mero gesto in se. Mettiamola così, si perdono il 90% del bello di una disciplina marziale.

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  4. V:" Hai 18 anni?"
    R:" ... "
    V:" Per la legge federale non posso venderti queste pistole!"
    R:" ..."
    V:" Che ne dici di un fucile?"

    sick -ned

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  5. Wella, mi ero perso questo post. Direi che condivido quello che Max e Marcello hanno sempre detto. Quando puoi, evita alla grande! Non si è mai abbastanza pronti. Poi c'è il detto di Wa (maestro cinese di Marcello), per cui una volta che non hai altre opzioni, contro uno o contro cento fa lo stesso. I cinesi sono sempre cinesi nelle loro metafore :-)

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