venerdì 11 giugno 2010

take me home

Ultimo weekend australiano prima della partenza, si cominciano a chiudere vari capitoli: stamattina sono stato alla Boathouse per prendere l'ultima paga e per i saluti e gli addii di rito. L'ultimo mio giorno di lavoro l'ho fatto martedì, visto che la mia disponibilità per il giorno seguente non è servita causa pioggia. Se gli ultimi giorni di lavoro non mi hanno dato particolari emozioni, forse perché vedevo la partenza ancora non così imminente, andare oggi al lavoro da semplice cliente mi ha colpito.

Certo, i tre mesi e poco più passati al chiosco non sono tantissimi, però l'esperienza l'ho sentita molto emotivamente, e comunque è stata parte del mio quotidiano australiano, che proprio perché tale è forse amplificato: tutto qui è stato nuovo, l'unico collegamento con l'Italia era dietro questo schermo del computer, per il resto ogni cosa è stata da scoprire e conoscere. Mi sono un po' commosso allontanandomi dal parco dopo i saluti, un po' perché era palese il dispiacere dei colleghi e persino del capo, un po' per le belle parole che mi sono state dette, e poi perché sapevo che non avrei più rivisto questo angolo del parco per me ormai così familiare.

Ma come dicevo qualche post fa, ci sono progetti nuovi ad attendermi, quindi ben venga questa nuova partenza, vissuta un po' come la terza dopo quella dall'Italia prima e da Perth verso il Victoria poi. Scrivevo qualche giorno fa in una mail ad un amico di come per me questo continuo cambiare sia inedito, vista la fossilizzazione in cui tendo sempre a ficcarmi. E insegna anche molto, a far tesoro di quello che si sperimenta e ovviamente a mettersi in gioco di più, altra mia grande lacuna. Questo ritorno è solo tale perché verso il luogo da cui sono partito, ma non è un ritorno alla mia vita prima dell'Australia. E penso che capirò se davvero e in cosa sono cambiato solo quando mi ritroverò in Italia e vedrò le mie risposte a input familiari.

Intanto l'emozione è forte, faccio fatica a prender sonno la notte allo stesso modo di quando contavo i giorni prima della partenza per l'Australia. Sinceramente ora come ora non sento tanto nostalgia di questa vita australiana, ma probabilmente è solo perché ci sono ancora immerso. Mi è bastato allontanarmi dal chiosco per sentire un nodo allo stomaco, probabilmente sarà così anche martedì mattina quando uscirò di casa per l'ultima volta. Sono però contento di aver trovato quella serenità nel pensare e programmare il mio futuro che probabilmente era l'obiettivo principale di questo viaggio. Avevo bisogno di allontanarmi da tutto, per quanto difficile fosse, e stare solo per conto mio per capirlo. Veramente non ne ero sicuro, ma ha funzionato!

Vorrei dedicare il tempo restante a visitare un po' la città, ma il meteo non mi aiuta vista la pioggia che si fa vedere spesso. Ieri comunque ho seguito un itinerario della mia guida di Melbourne che mi ha portato nelle viette più nascoste del centro: nate come strade di servizio, con lo sviluppo intenso della città si sono pian piano riempite di negozi e di caffè, vedendo sfruttato ogni centimetro disponibile.

Alcune di queste vie, però, sono rimaste quasi inutilizzate, preda quindi degli artisti di strada che le hanno trasformate in un'opera d'arte in continua evoluzione, tra graffiti e poster ovunque. Una di queste è la famosa ACDC Lane, istituita ovviamente in onore della più famosa band australiana e di Melbourne.

E' stato bello essere "Nick" per qualche mese, riabbracciare Sergio, scoprire un paese nuovo e viverlo andando oltre l'immagine da cartolina, parlare inglese con più o meno difficoltà, guidare per migliaia di chilometri con un sei cilindri sotto il pedale, fare lavori diversi, scoprire l'indipendenza di un appartamento mio... E istruttivo, più di tutto, scoprirsi fragili e in crisi nelle difficoltà e venire a contatto coi propri limiti. Ora mi aspettano sedicimiladuecentosettanta chilometri (e centoventiquattro metri) da attraversare, da casa mia a Kew a quella dei miei genitori ad Albano. Si torna a casa! E visto il lungo viaggio, un Ganesh benaugurante non fa male.

4 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=l87jkd6juq0&feature=related

    Ele :)

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  2. Vai maialo. Come ti ho sempre detto... massimo rispetto!
    Mi mancheranno però i tuoi post dall'australia.
    Buon ritorno.
    g.

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  3. Anche se ti ho gia' salutato nella mia breve vacanza italiana, ti saluto ancora: ciao Nicola! E' stato bello conoscerti e devo dire che gia' ci manchi... del resto il legame, per quanto breve, che si viene a creare con un amico connazionale quando si e' lontani da casa e' una cosa sempre molto sorprendente! Baci e tanti auguri per il tuo nuovo viaggio...!!

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  4. ...e soprattutto: appena arrivi in italia, già a fare il lavativo agonizzato, abbandonando gli amici lettori lontani? eh eh . abbraccio marziale, ale

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