mercoledì 13 gennaio 2010

da Melbourne a casa

E adesso? Purtroppo nelle ultime ore la situazione è diventata abbastanza incasinata, praticamente ed emotivamente. Durante questo lungo viaggio ho pensato molto alla mia vita a Bergamo ed ho capito quanto mi sia difficile stare qui, soprattutto se sono anche lontano da Sergio e famiglia. Non mi vergogno a dirlo, purtroppo un'esperienza di diversi mesi non fa per me, ho già troppa nostalgia di casa e poco desiderio di restare.

Pensavo di poter vendere facilmente la macchina, invece non è così. Se ci riuscirò, sarà per non molti soldi, quindi sto pensando ad una exit strategy per poter tornare a breve. Lo sconforto è aumentato quando mi sono reso conto di quanto avessi trascurato certi legami invece importanti e che forse ora è troppo tardi per recuperare. Questo mi ha proprio abbattuto. Vorrei poter ripartire ora, improvvisamente tutto qui ha perso di interesse.

Sapevo che non sarebbe stato facile, ho sempre detto che non sapevo a cosa andavo incontro e ora l'ho capito. Che dire, non avrò il rimpianto di non averci provato, è importante conoscere i propri limiti e l'unico modo per scoprirli è mettersi alla prova. Non sentivo di dover provare qualcosa a qualcuno, se mai dovevo provarla a me stesso. E' grottesco che sia dovuto andare a migliaia di chilometri di distanza per capire quanto fosse importante per me tutto quello che mi circondava, quanto avessi bisogno delle persone a me più care, ma non posso che dire che è stato così.

Non riesco a capire se sono rimasto deluso dall'Australia o da me stesso. La verità è che probabilmente nemmeno io sapevo cosa stavo cercando; o quello che cercavo comunque non lo potevo trovare qui. E c'era chi questo me l'aveva già detto, tra l'altro, ma io non volevo o non riuscivo a capirlo. In questo momento sono davvero piuttosto sconfortato, spero comunque di far tesoro dell'esperienza e delle cose positive che comunque ci sono sicuramente state.

Ho visto luoghi splendidi, ho vissuto con Sergio un po' di quotidianità australiana, ho guidato come un matto, ma per me è venuto il momento di tornare a casa.

2 commenti:

  1. Cristo...cio Nicchè. Capisco. Però tieni conto che questi momenti capitano ogni tot settimane. E' anche tremendo notare come il giorno dopo si riesce sempre a ricominciare. Di base, oltre alla fase turistica, poteva essere una missione scrivere la tesi, trovare uno schifoso lavoro...bho. Verò è che adesso sei proprio soletto, in mezzo al nulla, con tutto possibile...non è una cosa che capita a molti...quindi la sensazione di vuote è fortissima.. cmq sia, sei un grande. Vivi anche gli ultimi secondi, comunque siano, come un caffè senza zucchero: nero e amoro come la vita! eh eh abbracio, Ale

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  2. basta con questi bonghi,non sei mica in Africa !

    zio Piero

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