Continuano le previsioni sul 2000 de Il Globo, questa volta incentrate sul tema alimentazione. Vado subito col primo sommario:
Nell'Imperial Valley della California si fanno fruttare le piante quattro volte all'anno e si ottengono chicchi d'uva grossi quanto mandarini - Carciofi "su ordinazione" in pochi giorni - Esplode il germoglio appena gettato il seme - Dall'istante della semina fino alla tavola del consumatore, nessuna mano d'uomo tocca il prodotto e nessun contadino si sporca più di terra neppure la suola delle scarpe - A forza di incroci, dei maiali sono stati ridotti alle dimensioni di coniglio per un più facile allevamento e smercio - Bastano 42 giorni per trasformare un pulcino in un grasso e carnoso pollo da mercato: meno della metà del processo naturale - I tacchini senza padre, nati da madre vergine
Come nella puntata precedente, anche qui le previsioni sono quell'attimo ottimistiche. Non capisco bene quanto contento potrebbe essere il contadino, né la sua ragione d'esistenza, se davvero non fosse più necessario lavorare i campi. Anche del maiale rimpicciolito mi sfuggono i lati positivi: che me ne faccio di un salame grande come un dito?! Vediamo se col prossimo sommario va un po' meglio:
Alcuni segreti della dieta dei nostri nipoti: bistecche disidratate, ridotte alle dimensioni di francobolli, sandwiches di pollo come un'ostia che si gonfiano dopo l'immersione nell'acqua, fragole trattate con raggi gamma e conservabili fino a vent'anni - Prosciutto, funghi e pere sottoposti a radiazioni atomiche, rimangono freschi come all'istante della produzione e della raccolta - Il frigorifero non servirà più - Gli industriali di cibi inscatolati si lamentavano che i pomodori erano troppo grossi e irregolari: così sono stati prodotti pomodori quadrati - Negli stabilimenti della Du Pont a Wilmington si fabbrica già marmo sintetico che ha le identiche qualità e prestazioni, ma costa un terzo, del marmo naturale - La plastica materiale principale del futuro
A parte l'indovinata impennata dell'utilizzo della plastica, anche qui si naviga nella fantascienza. Se anche fosse possibile avere cibi sempre freschi, non so quanto sarebbe salutare mangiarli conditi di radiazioni atomiche! Mentre il cibo francobollo forse non è così assurdo, ma di certo non si è ancora diffuso quanto credevano.
Stupisce la fiducia incondizionata verso le scienze ed il trattamento chimico del cibo, qualcosa che ora si comincia a mettere seriamente in discussione con coltivazioni biologiche, organiche, biodinamiche... Probabilmente è un po' il taglio della rubrica de Il Globo ad essere così poco critica, magari già dai primi anni '70 c'era qualche movimento verde attento alle coltivazioni; non sono affatto ferrato sull'argomento, quindi non so essere più preciso. Altra cosa da dire, gli accenni alle mutazioni indotte degli animali qui fanno sorridere, ma ci sono cose che l'uomo ha già fatto e che continuerà a fare che forse non sono poi troppo distanti, anzi magari son pure peggio!
Diciamo che questa fantascienza anni '60, questa visione del futuro come qualcosa di efficiente, sicuro e sano, mi fa sorridere, ma in fondo la invidio, perché quest'ottimismo lo si è perso. Ora il futuro è irrimediabilmente oscuro, inquinato, popolato da guerre per le risorse, alterato dai cambiamenti climatici e dall'incuria e il disinteresse dell'uomo. Speriamo di sbagliarci tanto quanto Misterione!
ah, la DuPont:
RispondiEliminahttp://en.wikipedia.org/wiki/DuPont#Controversies
-ned
Veramente interessanti le previsioni del Globo.
RispondiEliminaSaluti maiale, ormai manca poco no?
g.