Con due settimane di ritardo, ho visto la telecronaca della 93esima edizione della 500 miglia di Indianapolis. Non mi sarei messo a scriverne se non fossi rimasto commosso dalla vicenda del vincitore, il brasiliano Helio Castroneves. Meno di una settimana fa doveva difendersi in tribunale rischiando il carcere per una pesante accusa di evasione fiscale. Si è sempre dichiarato innocente e a quanto pare non ha mentito, visto che è stato prosciolto da tutte le accuse. Tornato a correre nella seconda gara del campionato, ha dovuto affrontare le voci che lo davano impreparato per la competizione, visto che a causa del processo non aveva potuto prepararsi durante l'inverno né partecipare alla prima gara.
Ma gli è bastato poco per dimostrare di essere invece in ottima forma, segnando la pole per Indy e vincendo questa corsa per la terza volta, cosa riuscita a pochissimi. Ora può puntare alle quattro vittorie egualiando tre grandissimi come Mears, Unser e Foyt. E chissà che, vista la giovane età, non possa addirittura segnare un record storico con cinque successi...
In ogni caso è stato commovente vederlo in lacrime a fine corsa. Si sa, i brasiliani sono molto emotivi e Castroneves non fa eccezione. Si merita veramente questo successo, celebrato come suo solito con la scalata delle reti!
Bravissima Danica Patrick, una delle tre donne al via e sicuramente la più brava, che è arrivata terza dopo una gran gara con l'unico neo di un errore ai box che forse le è costato la lotta per la vittoria. Da notare che è l'unica ad aver vinto una gara in questa competizione (e forse nell'automobilismo ad alto livello) l'anno scorso in Giappone.
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