lunedì 21 novembre 2011

gita a Mandello


Per festeggiare a dovere il primo giorno ufficiale di ferie dal lavoro ho voluto fare una gita nel pomeriggio a Mandello del Lario per visitare il museo Moto Guzzi: tre corridoi gremiti di moto, dai primi esperimenti alle ultime arrivate, o quasi, della casa dell'aquila. Nonostante sia passato per quelle strade qualche decina di volte quand'ero piccolo (andavo in vacanza con la famiglia a Dervio, più a nord, sempre sul lago di Como), solo in tempi recenti, con l'interessamento verso il mondo motociclistico, ho scoperto che il marchio Guzzi aveva sede così vicino a casa. Da appassionato dei viaggi di Ewan e Charley inoltre, mi sono particolarmente emozionato quando ho scoperto della loro visita al museo durante i primi giorni del loro Long Way Down. Ecco il video, dal quarto minuto sono a Mandello.


Era da tanto quindi che pensavo di visitarlo e così oggi ho preso la scusa delle ferie per andarci. La giornata è stata piuttosto grigia, ma senza nebbia e senza gran traffico. Sono arrivato in anticipo ed ho aspettato le 15, ora di apertura, davanti al mitico cancello rosso. Nell'attesa mi son visto sfrecciare davanti due Stelvio guidate dai tester, già quella è stata una bella scossa d'adrenalina!


Il museo ospita all'incirca 250 modelli, compreso qualche esperimento rimasto tale, dalla prima moto con molleggio posteriore non capita dal mercato (la Guzzi ha dovuto abbandonare l'idea, fino a quando qualche altro produttore non è riuscito ad imporla), ad un'altra con un bel paio di sci per la neve, dedicata al mercato finlandese!


Corsa C4V, notare la sella praticamente sulla ruota posteriore


250 Compressore
correreste a più di 200 km/h su questa moto??

Splendidi i modelli carenati da velocità, emozionante la V7 Record o la 8 cilindri (la si vede anche nel filmato di Long Way Down, è quella su cui sale Ewan).


sbaglio o è il mitico Radillon di Spa-Francorchamps?


350, campione del mondo nel 1955




stupenda V7 Record


direi che si commenta da sola...


Otto Cilindri, un mostro a V da 500 cm3, 72 cv e 285 km/h


I modelli storici sono bellissimi, soprattutto quelli più avveniristici o estremi, ma per me Guzzi vuol dire motore a V trasversale. Pensavo e speravo di vedere più V7 Sport, ce n'era invece solo una verso la fine e senza il mitico telaio in rosso. Diverse erano invece le Le Mans, più o meno carenate, o le V7 in versione Polizia (utilizzate anche dalle Highway Patrol in diversi stati americani).


V!


V7 Special, la "mucca"


la storica V7 Sport


una delle 850 Le Mans in esposizione, terza serie



Moto Guzzi anche alla Parigi-Dakar


la Convert 1000 per le polizie americane, con cambio automatico


All'EICMA ho potuto ammirare il restyling della V7 Classic (ora solo V7), stupenda nella colorazione nero opaco e con i cerchi in lega (in pratica la stessa mossa fatta da Triumph nel 2009 con la Bonneville), interpretazione del classico in chiave più moderna. Bellissima.


Gita davvero piacevole, un tuffo nella storia di un marchio conosciuto in tutto il mondo ed in ripresa grazie ai milioni di euro investiti dalla proprietaria Piaggio. Non posso non chiudere col mitico video di Nico Cereghini sulla storia del motore V7. Grande Guzzi e grande Nico!

1 commento:

  1. Come sempre, quando ti ci metti, non deludi. Grandissimo post: argomento trattato con passione. Grand voglia di vedere Long way down.
    Casco in testa, ben allacciato, luci accese, anche di girono, e prudenza.....sempre!

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