Ho appena terminato di vedere il documentario "Il corpo delle donne" di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi, 25 minuti di spezzoni presi dalle nostre TV pubbliche e da quelle di Stato e che documentano l'immagine della donna che oggigiorno viene proposta.
L'intento dell'autrice è reso esplicito in un recente post sul sito che ospita anche il documentario stesso (che trovate qui):
"A me interessa capire perché c’è una tv che da spazio a soggetti non interessanti che offrono un’immagine degradante delle donne. Mi interessa capire perché c’è un sistema politico che sceglie le candidate in base alla taglia e non alla competenza."
Tema d'attualità insomma...
Tra voi miei fedeli lettori ne conosco almeno due che non hanno la tv in casa; se davvero siete rimasti all'oscuro dei recenti successi televisivi preparatevi ad una carrellata di vero trash, con gli episodi di Buona Domenica che toccano veramente l'apice del cattivo gusto.
Le prime riflessioni che mi nascono spontanee non sono tanto rivolte verso l'indignazione per la pessima qualità delle nostre TV (non ho mai nutrito speranze al riguardo, infatti), ma più che altro sono introspettive: mi chiedo quanto io stesso sono, inconsapevolmente, schiavo di questo modo di vedere il genere femminile e di quanto lo sia anche chi mi sta intorno. Se anche non condivido la proposta televisiva, se pure non arrivo alle esagerazioni aberranti che il filmato documenta, penso che sarebbe ipocrita pensare di esserne completamente estraneo.
Credo che almeno una presa di coscienza del problema e un'indagine dei propri orizzonti culturali sia necessaria e sono contento che questo documentario mi abbia aiutato ad approfondire il tema. Vi invito a guardarlo sperando lo troviate interessante com'è stato per me.
domenica 26 luglio 2009
sabato 25 luglio 2009
drum duets
Stavo vagando per la rete quando mi sono imbattuto in un video inaspettato e sconosciuto: un duetto alla batteria tra Mike Portnoy (che suona nei Dream Theater per chi non lo sapesse) e Richard Christy, ex batterista dei Death ed ora comico nello show di Howard Stern.
Ho poi piacevolmente scoperto che questo non era l'unico duetto e che Portnoy si è prestato ad altri episodi simili, due dei quali si trovano su youTube: quello con Jason Bittner (Shadows Fall) e Charlie Benante (Anthrax).
I video sono divertenti, soprattutto se si è abituali ascoltatori di rock e metal: nel duetto con Christy, i due si divertono a fare citazioni di varie canzoni, dai Rush agli Slayer passando per gli immancabili Iron Maiden. Gli altri due video invece sono tagliati, credo provengano da un dvd didattico di Portnoy dove spero si possano vedere nella loro interezza. Vedrò se è possibile procurarlo...
I duetti sono permessi dall'ampiezza assurda del set di batteria che ormai da qualche anno Portnoy usa ai suoi concerti: in pratica si tratta di due set uniti insieme, uno più ricco con doppia cassa e una marea di piccoli tom, mentre l'altro con cassa singola (ma doppio pedale, ovviamente) e un struttura più classica. Durante i concerti Portnoy si alterna da un lato all'altro del set in base alle richieste del pezzo. E' un po' un'esagerazione, ma quella di avere un set assurdo non è certo una sua prerogativa, vedi anche Neil Peart dei Rush con una batteria che lo circonda completamente e si gira di 180° a comando o quella di Vinnie Appice che lo sovrasta con tom praticamente sopra la sua testa...
Comunque, se vi può interessare, ecco i qui i tre video degli inusuali duetti batteristici:
Ho poi piacevolmente scoperto che questo non era l'unico duetto e che Portnoy si è prestato ad altri episodi simili, due dei quali si trovano su youTube: quello con Jason Bittner (Shadows Fall) e Charlie Benante (Anthrax).
I video sono divertenti, soprattutto se si è abituali ascoltatori di rock e metal: nel duetto con Christy, i due si divertono a fare citazioni di varie canzoni, dai Rush agli Slayer passando per gli immancabili Iron Maiden. Gli altri due video invece sono tagliati, credo provengano da un dvd didattico di Portnoy dove spero si possano vedere nella loro interezza. Vedrò se è possibile procurarlo...
I duetti sono permessi dall'ampiezza assurda del set di batteria che ormai da qualche anno Portnoy usa ai suoi concerti: in pratica si tratta di due set uniti insieme, uno più ricco con doppia cassa e una marea di piccoli tom, mentre l'altro con cassa singola (ma doppio pedale, ovviamente) e un struttura più classica. Durante i concerti Portnoy si alterna da un lato all'altro del set in base alle richieste del pezzo. E' un po' un'esagerazione, ma quella di avere un set assurdo non è certo una sua prerogativa, vedi anche Neil Peart dei Rush con una batteria che lo circonda completamente e si gira di 180° a comando o quella di Vinnie Appice che lo sovrasta con tom praticamente sopra la sua testa...
Comunque, se vi può interessare, ecco i qui i tre video degli inusuali duetti batteristici:
mercoledì 15 luglio 2009
Mark Webber's first win!
Dopo 28 anni di attesa, in Formula 1 c'è un australiano in cima alla classifica di un Gran Premio: nel GP di Germania a vincere è stato Mark Webber, terzo pilota del continente australe ad aggiudicarsi una gara dopo il mito Jack Brabham e Alan Jones.
Webber non è certo un debuttante, mi pare sia al suo ottavo anno in Formula 1, e probabilmente non è nemmeno un fuoriclasse. Ma si è sempre fatto voler bene da tutti, io l'ho sempre trovato simpatico e l'ho adorato nel recente scivolone in diretta BBC, quando ha commentato la tattica poco fortunata di un pilota Ferrari con un "Felipe fucked..." salvo poi accorgersi della telecamera. Divertente anche il commento seguente di Barrichello. Qui il video.
Mi fa piacere quindi vederlo tra i primi posti a lottare persino per il Mondiale, bravo Mark!
Webber non è certo un debuttante, mi pare sia al suo ottavo anno in Formula 1, e probabilmente non è nemmeno un fuoriclasse. Ma si è sempre fatto voler bene da tutti, io l'ho sempre trovato simpatico e l'ho adorato nel recente scivolone in diretta BBC, quando ha commentato la tattica poco fortunata di un pilota Ferrari con un "Felipe fucked..." salvo poi accorgersi della telecamera. Divertente anche il commento seguente di Barrichello. Qui il video.
Mi fa piacere quindi vederlo tra i primi posti a lottare persino per il Mondiale, bravo Mark!
sabato 11 luglio 2009
"I am Pagliacci"
Rorschach:
I heard joke once.
Man goes to doctor, says he's depressed.
Life seems harsh and cruel.
Says he feels all alone in threatening world.
Doctor says treatment is simple.
"The great clown Pagliacci is in town.
Go see him.
That should pick you up."
Man bursts into tears.
"But doctor," he says.
"I am Pagliacci."
Good joke.
Everybody laugh.
Roll on snare drum.
Curtains.
(Watchmen, Alan Moore)
I heard joke once.
Man goes to doctor, says he's depressed.
Life seems harsh and cruel.
Says he feels all alone in threatening world.
Doctor says treatment is simple.
"The great clown Pagliacci is in town.
Go see him.
That should pick you up."
Man bursts into tears.
"But doctor," he says.
"I am Pagliacci."
Good joke.
Everybody laugh.
Roll on snare drum.
Curtains.
(Watchmen, Alan Moore)
martedì 7 luglio 2009
dmb a Lucca
Che spettacolo. Più di tre ore di Dave Matthews Band, un sacco di gente e tanto calore. "Good food, good wine!" dice Dave, un luogo comune che però ci fa sorridere tutti per il suo modo sempre buffo di parlare. Tanti pezzi dal loro ultimo album, che a quanto pare vista la risposta del pubblico è stato giustamente molto apprezzato, ma anche grandi classici, l'immancabile Ants marching, Two step con l'assolo di Carter Beauford, un acido Tim Reynolds alla chitarra che ci sta veramente bene, dei giganti (anche letteralmente...) ai fiati, Stefan Lessard che sorride come sempre tutto allegro mentre suona, Boyd Tinsley e il suo splendido violino... Gran concerto e grande evento, felice di esserci stato nonostante la tirata in macchina sia stata provante.
Unici nei della giornata un palco decisamente troppo basso con gli schermi laterali montati pure quelli rasoterra, una coda interminabile per ritirare i biglietti e un gruppo spalla decisamente fuori luogo. A parte questo, Lucca ha fatto da splendida cornice, regalando un'atmosfera per me inedita, abituato a Forum e Palacosi e non a piazze storiche.
Incredibile la tenuta del gruppo, a fine concerto sembravano ancora freschi! E invece il pubblico non si reggeva più in piedi. Ogni pezzo era allungato da assoli, improvvisazioni, quasi i vari strumentisti giocassero tra loro in una sfida che non vedeva prevalere solo la tecnica, ma anche tanto feeling e il risultato lo si poteva vedere sulle facce emozionate di chi stava a guardare e ad ascoltare estasiato.
Pensare che erano diversi anni che non venivano in Italia e che probabilmente ne passeranno altrettanti prima di rivederli non fa che aumentare la soddisfazione di esserci stati!
Unici nei della giornata un palco decisamente troppo basso con gli schermi laterali montati pure quelli rasoterra, una coda interminabile per ritirare i biglietti e un gruppo spalla decisamente fuori luogo. A parte questo, Lucca ha fatto da splendida cornice, regalando un'atmosfera per me inedita, abituato a Forum e Palacosi e non a piazze storiche.
Incredibile la tenuta del gruppo, a fine concerto sembravano ancora freschi! E invece il pubblico non si reggeva più in piedi. Ogni pezzo era allungato da assoli, improvvisazioni, quasi i vari strumentisti giocassero tra loro in una sfida che non vedeva prevalere solo la tecnica, ma anche tanto feeling e il risultato lo si poteva vedere sulle facce emozionate di chi stava a guardare e ad ascoltare estasiato.
Pensare che erano diversi anni che non venivano in Italia e che probabilmente ne passeranno altrettanti prima di rivederli non fa che aumentare la soddisfazione di esserci stati!
sabato 4 luglio 2009
nicche nikonista
Da qualche tempo, come potete aver appurato anche da altri post, mi sono avvicinato al vasto mondo della fotografia. Dopo essermi fatto delle basi minime con un po' di studio e lettura sull'argomento, ho deciso di acquistare la mia prima reflex. Dopo aver chiesto a chi se ne intende più di me, ho optato per una Nikon D60, con cui ora sto muovendo i miei primi passi.
La voglia di fare è tanta, ma altrettanta è l'incapacità! Ahimé, c'è veramente un mondo da scoprire, ma cerco di non farmi schiacciare dal peso delle mille possibilità e delle mille opzioni che una fotocamera reflex offre. Avanzo con umiltà, un passo alla volta, sfruttando per ora la mia Nikon all'1%, facendo quasi tutto in automatico.
Oltre a leggere manuali e corsi su internet, credo che un buon modo per imparare sia uscire di casa e fotografare. E così oggi ho fatto, iniziando un progetto che avevo nei pensieri da un po', e cioè di fotografare una delle vie più multietniche di Bergamo, via Quarenghi. E' una delle vie più problematiche, ma per me anche affascinanti, della città, in cui si ritrovano africani e cinesi, ma anche ispanici e arabi. Anche altre vie adiacenti sono interessate dallo stesso fenomeno, ma qui gli stranieri sembrano aver colonizzato quasi ogni palazzo, si respira un'aria diversa e pare di aver fatto un salto all'estero. Mi piace questa sensazione, che non è solo visiva perché persino gli odori sono diversi, oltre che le parlate della gente.
Ho quindi iniziato a fotografare qua e là, seguendo la mia curiosità. Quello che cattura subito l'attenzione sono le scritte sulle insegne dei negozi che di fianco a caratteri alfabetici a noi familiari presentano anche i caratteri cinesi o la scrittura araba, o perfino l'hindi . Ma se la parte materiale della via è facilmente ritraibile, quella umana è più sfuggente. Immaginavo che questo fosse il lato problematico, però è un peccato aver così difficoltà nel ritrarre le persone, parte fondamentale di questo progetto.
Per ora non ho voluto osare troppo; giusto un tunisino che ha attaccato bottone, vedendomi con la fotocamera al collo, s'è lasciato fotografare. Altri si sono messi in disparte, chi stando in silenzio, chi temendo non fossi un normale cittadino e mostrandomi che i documenti che aveva erano in regola. Nemmeno io mi sentivo completamente a mio agio, ma la voglia di fotografare, anche per conoscere quel mondo sconosciuto, è più forte, credo quindi che tenterò di nuovo prima o poi. Forse è ancora poco, ma è almeno un piccolo passo verso la condivisione e la conoscenza reciproca. Per ora le foto sono tutte in bianco e nero, poi vedrò se aggiungere anche colore o meno.
In ogni caso, se siete interessati ad approfondire l'argomento e volete dare un'occhiata alle mie foto, trovate qui i miei due album, uno con foto varie e uno sul progetto via Quarenghi. Siete invitati a commentare e a giudicare spietatamente, mi fate solo un favore!
Un'altra questione che ancora non ho chiarito è: un bravo fotografo ritocca le proprie foto? Io per ora si, e anche molto! Forse perché ancora non so usare una vera macchina fotografica e quindi ho pochi margini di manovra prima di uno scatto. Però forse il ritocco è parte del processo creativo e non va condannato, ma anzi va sfruttato per le potenzialità e le diverse possibilità che crea. Intanto mi va bene così, sia chiaro quindi che quello che vedete negli album è praticamente sempre passato per regolazioni varie, ritagli, riscaldamenti di colore e forzature in bianco e nero.
Ringrazio mio fratello Mattia, che questa passione l'ha da parecchio tempo, per i consigli e l'influenza che ha su di me grazie ai suoi racconti e al suo entusiasmo. A presto per una sessione di foto insieme!
La voglia di fare è tanta, ma altrettanta è l'incapacità! Ahimé, c'è veramente un mondo da scoprire, ma cerco di non farmi schiacciare dal peso delle mille possibilità e delle mille opzioni che una fotocamera reflex offre. Avanzo con umiltà, un passo alla volta, sfruttando per ora la mia Nikon all'1%, facendo quasi tutto in automatico.
Oltre a leggere manuali e corsi su internet, credo che un buon modo per imparare sia uscire di casa e fotografare. E così oggi ho fatto, iniziando un progetto che avevo nei pensieri da un po', e cioè di fotografare una delle vie più multietniche di Bergamo, via Quarenghi. E' una delle vie più problematiche, ma per me anche affascinanti, della città, in cui si ritrovano africani e cinesi, ma anche ispanici e arabi. Anche altre vie adiacenti sono interessate dallo stesso fenomeno, ma qui gli stranieri sembrano aver colonizzato quasi ogni palazzo, si respira un'aria diversa e pare di aver fatto un salto all'estero. Mi piace questa sensazione, che non è solo visiva perché persino gli odori sono diversi, oltre che le parlate della gente.
Ho quindi iniziato a fotografare qua e là, seguendo la mia curiosità. Quello che cattura subito l'attenzione sono le scritte sulle insegne dei negozi che di fianco a caratteri alfabetici a noi familiari presentano anche i caratteri cinesi o la scrittura araba, o perfino l'hindi . Ma se la parte materiale della via è facilmente ritraibile, quella umana è più sfuggente. Immaginavo che questo fosse il lato problematico, però è un peccato aver così difficoltà nel ritrarre le persone, parte fondamentale di questo progetto.
Per ora non ho voluto osare troppo; giusto un tunisino che ha attaccato bottone, vedendomi con la fotocamera al collo, s'è lasciato fotografare. Altri si sono messi in disparte, chi stando in silenzio, chi temendo non fossi un normale cittadino e mostrandomi che i documenti che aveva erano in regola. Nemmeno io mi sentivo completamente a mio agio, ma la voglia di fotografare, anche per conoscere quel mondo sconosciuto, è più forte, credo quindi che tenterò di nuovo prima o poi. Forse è ancora poco, ma è almeno un piccolo passo verso la condivisione e la conoscenza reciproca. Per ora le foto sono tutte in bianco e nero, poi vedrò se aggiungere anche colore o meno.
In ogni caso, se siete interessati ad approfondire l'argomento e volete dare un'occhiata alle mie foto, trovate qui i miei due album, uno con foto varie e uno sul progetto via Quarenghi. Siete invitati a commentare e a giudicare spietatamente, mi fate solo un favore!
Un'altra questione che ancora non ho chiarito è: un bravo fotografo ritocca le proprie foto? Io per ora si, e anche molto! Forse perché ancora non so usare una vera macchina fotografica e quindi ho pochi margini di manovra prima di uno scatto. Però forse il ritocco è parte del processo creativo e non va condannato, ma anzi va sfruttato per le potenzialità e le diverse possibilità che crea. Intanto mi va bene così, sia chiaro quindi che quello che vedete negli album è praticamente sempre passato per regolazioni varie, ritagli, riscaldamenti di colore e forzature in bianco e nero.
Ringrazio mio fratello Mattia, che questa passione l'ha da parecchio tempo, per i consigli e l'influenza che ha su di me grazie ai suoi racconti e al suo entusiasmo. A presto per una sessione di foto insieme!
venerdì 3 luglio 2009
l'orologio atomico
Finalmente Gene Hoglan pare in dirittura d'arrivo col suo dvd-clinic sulle sue tecniche musicali da batterista estremo. Per chi non lo sapesse, Hoglan è un istituzione nel metal, nonché il mio batterista preferito. E' un omone di quasi due metri per un centinaio abbondante di chili, ma questo non gli impedisce di essere uno tra i più veloci batteristi in circolazione. Questo suo dvd doveva uscire almeno un anno fa, se non prima, ma Hoglan si è impegnato in mille progetti vari che hanno quindi portato a interminabili ritardi. Anche ora non si sa bene quando questo dvd sarà messo in vendita: alla fine del trailer c'è segnalato il link al suo sito dove poterlo ordinare, ma quest'ultimo è off-line da qualche giorno... Vabbé, intanto mi godo questo succoso trailer, con una spettacolare canzone in soddofondo creata apposta per questo dvd che mi fa impazzire. Ecco il trailer:
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