venerdì 29 maggio 2009

"qualcuno parla la mia lingua??"


Vorrei segnalarvi questo articolo del Corriere della Sera sulle lingue scritte antiche di cui non si è ancora riusciti ad ottenere una decifrazione completa. L'antichità mi ha sempre affascinato, soprattutto quando ci parla di popoli vissuti in tempi remoti o, come in questo caso, di lingue sconosciute risalenti anche a più di 2000 anni fa. Trovo coinvolgente e intrigante leggere di questi segni scritti, testimonianze arrivate fino a noi, che però rimangono un'enigma totale, un segreto che forse non si svelerà mai.


Qui subentra il fascino dell'archeologia hollywoodiana alla Indiana Jones, me ne rendo conto: probabilmente la maggior parte di quelle tavole non ancora tradotte parla di scambi economici o di vita quotidiana, non del segreto di Atlantide o chissà cos'altro. Ma tutto questo mistero mi stuzzica molto, d'altronde come si può non rimanere catturati dalla storia di un disco di pietra, il Disco di Festo, che risale al 1700 a.c. composto da segni che risultano tutt'ora incomprensibili e che non hanno alcun collegamento con le scritture del tempo? Direi che ci fa sentire come Marcus Brody a Iskenderun!

2 commenti:

  1. citazione geniale! già... ci sentiamo tutto così ogni tanto...

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  2. Condivido con te il fascino della storia e soprattutto quando, appunto come citi tu, ci son varie discordanze inspiegabili a parità di epoca.
    Chissà davvero quanto ci stiamo perdendo.....

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