venerdì 18 gennaio 2008

welcome to New Holland

Tranquilli, non ho deciso di cambiare meta, semplicemente "Nuova Olanda" era il nome dato dai primi europei sbarcati nell'Australia Occidentale, o meglio Western Australia, nei primi anni del 1600. Gli olandesi sono andati lontano, ma i loro nomi non sono mai durati nel tempo: da ricordare anche New Amsterdam, nome originario di New York. La nuova Olanda era invece dall'altra parte del mondo, considerata però poco importante per il suo essere arida e inospitale. Colonizzata comunque a forza dagli inglesi (a forza perchè tocco a 10.000 carcerati doversi arrangiare a sopravvivere qui), alla fine del XIX secolo rivelò invece una certa importanza nascosta: l'oro!

I motivi che mi spingono ad approdare qui e non sulla più battuta costa orientale non hanno però a che fare con le miniere, ma sono vari e differenti. Per chi già non lo sapesse, la mia meta iniziale sarà la città di Perth, capitale del WA. E' molto probabile che segua l'esempio di Sergio e che mi sposti subito sull'oceano, precisamente a Cottesloe, sobborgo di Perth. Penso che mi fermerò qui per qualche tempo, magari due o tre mesi, giusto per ambientarmi, cominciare a prendere confidenza con la lingua e fare qualche lavoretto. Arrivando un mese prima dell'inizio dell'estate credo che di occasioni di lavoro ce ne saranno. Il resto si vedrà, non voglio pianificare nulla più di questo proprio perché è questa la natura del viaggio!

La costa orientale dell'Australia, con il Queensland a nord e la più grande barriera corallina o le città di Brisbane e Sydney più a sud, ha sicuramente tanto da offrire e non a caso è la destinazione turistica principale. Il WA però è meno civilizzato, Perth è l'unica grande città occidentale (un milione e mezzo di abitanti qui e 500.000 nel resto dello stato!), è più incontaminato; sono state proprio le foto dei luoghi visitati da Sergio a farmi innamorare di questo posto. Inoltre non mi è mai piaciuto seguire le masse...

Quindi ora siete un pochino più informati su quella che sarà la mia casa per un po'! C'è molto da dire e da approfondire, pubblicherò presto qualche fotografia di Sergio e qualche informazione più dettagliata. Stay tuned!
nic

3 commenti:

  1. Cioè famme capì, tu vai lì all'avventura... Vai, non hai un posto dove stare, non hai un lavoro, non conosci nessuno, almeno i soldi te li porti? Complimenti per il coraggio. Se l'avessi fatto in Paraguay il giorno dopo mi trovavano per strada a prostituirmi come travo.
    Beh...hai le informazioni di Sergio...e l'australia non è il sudamerica (o una parte di esso), sarà un po' più civile.
    Maiale!

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  2. L'esperienza di Sergio dimostra che è più che fattibile e non mi stancherò di dirlo: per me è facile seguire l'esempio, lui si che ha avuto coraggio! Comunque è proprio la filosofia del backpacker questa, vai e vedi che succede, l'importante è aver presente che ti dovrai dar da fare. Il visto stesso che ti danno (vacanza e lavoro) sottolinea proprio che la possibilità di affrontare così il viaggio c'è. Certo forse in Paraguay era un po' più difficile... Comunque cìè parecchio coraggio anche in quello che hai fatto tu! Mai pensato di scriverne, magari su un blogghetto anche tu?

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  3. Mai! E comunque non mi pare molto eccitante stare chiuso in una sala di montaggio anche se nell'emisfero australe. Almeno per gli altri...
    GANASSA

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